VALENTINA PEDRETTI: LA NAZIONALE E' UNA SENSAZIONE INDESCRIVIBILE Eccola. Sempre molto disponibile ai nostri taccuini, Valentina Pedretti, fiore all’occhiello dell’Atalanta Femminile del presidente Michele Maraglino, racconta le sue sensazioni alla vigilia dell’esperienza nazionale che la vedrà protagonista: “Ho già fatto parte della Nazionale. Lo scorso anno a marzo quando abbiamo disputato un torneo contro Scozia e Germania. Poi, ad aprile, abbiamo giocato contro l’Austria e ad agosto siamo andate in Irlanda. L’esperienza più significativa però, è stata quella dell’ ottobre successivo, in Svizzera a giocarci il campionato europeo, nel quale ci siamo classificate seconde. Ora penso a questo torneo, che ci vedrà impegnate contro la Polonia. Essere una nazionale è un’esperienza indescrivibile. Un sogno per ogni giocatrice, credo. Quello della Nazionale è un bel mondo, un ambiente in cui vieni trattata da vera professionista. Si tratta di un importante momento di crescita, nel quale sei chiamata a dare tutta te stessa. Io personalmente sono orgogliosa e lusingata di farne parte”.
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CORSO DI AGGIORNAMENTO ALLENATORI A COVERCIANO Numerosa partecipazione di allenatori di calcio femminile al corso di aggiornamento indetto dall'Associazione Italiana Allenatori Calcio. Le lezioni proposte da LUCIANO SPALLETTI allenatore Seria A Roma Calcio - MAURIZIO VISCIDI all. prof. di 1^ cat. - PAOLO GIORDANI preparatore atletico Nazionale Femminile - LUCA GATTESCHI medico dello Sport Nazionale Calcio Maschile e Femminile hanno registrato una assidua partecipazione e i frequentatori, per gli argomenti proposti e la qualità degli interventi, hanno lasciato il Centro Federale di Coverciano entusiasti. Da segnalare la presenza del Presidente della Divisione Calcio Femminile GIANCARLO PADOVAN e del Presidente AIAC RENZO ULIVIERI.
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TECNICA, FANTASIA E VIZIO DEL GOL... ECCOVI SIMONA SODINI di Mario Villa
Approfittando della pausa dei campionati ecco la prima “vittima” delle nostre interviste: il bomber granata Simona Sodini. Simona nasce il 21 Luglio 1982 a Sassari, dove dalle giovanili della Torres comincia la sua avventura calcistica. Attaccante col vizio del gol ma non solo; tecnica, visione del gioco e rapidità nel breve sono le caratteristiche che la rendono una grande giocatrice e un “grosso problema” per le difese avversarie. Nella sua vita da calciatrice, dopo aver mosso i primi passi nel top-team sardo, Simona approda nel Attilia Nuoro (97-98) per poi spostarsi nell’Oristano (98-99). L’anno seguente arriva la consacrazione. Dall’isola si trasferisce nella caotica Lombardia, destinazione Milan dove al primo colpo vince Scudetto e SuperCoppa (99-00). Nella stagione successiva, la maggiorenne Simona si ritrasferisce nella sua terra, facendo ancora tappa ad Oristano, dove vi resta per un’altra stagione. Nel campionato 2001-02, si torna sulla terra ferma, con la casacca del Foroni Verona, ma l’esperienza dura solo qualche mese e nel Novembre ’01 è ancora l’Oristano la sua dimora, sino al Dicembre 2002, dove arriva la chiamata del Torino. Tre stagioni (02-03 alla 04-05) incorniciate da gol e grandi giocate. Il rapporto con team piemontese dura solo 3 anni e arriva per Simona il trasferimento al Monti del Matese Bojano, dove vi milita per una stagione prima di rientrare alla “base” Oristano (06-07). Dalla stagione 2007-08, l’attaccante sarda è tornata a vestire i colori granata del Torino, guadagnandosi anche la fascia di capitano e non solo…coi suoi gol e la sua incredibile stagione è tornata anche a vestire azzurro dopo un’assenza che durava ormai da parecchi anni. Nel campionato in corso, Simona ha realizzato 20 dei 32 gol della formazione piemontese mantenendosi ad un solo gol di distanza da Panico che conduce con 21 reti, ma ..
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“Quando si vuole veramente qualcosa si può raggiungere qualunque traguardo” Intervista ad Alessandra Barreca.. di Pamela Rovaris Calpestava l’erba verde di Tours (in Francia) lo scorso 20 Luglio, con la maglia azzurra numero 8, ora il suo nome è inciso fra le campionesse d’Europa under 19 .. si, stiamo parlando della giovane Alessandra Barreca! Nata il 17 maggio 1989 a Genova, dopo sette anni dedicati al calcio può gia contare numerose soddisfazioni tra cui l’essersi aggiudicata con la sua squadra la terza posizione nel campionato primavera del 2005, ha poi vinto il campionato di serie A2 sempre col Firenze, ha fin ora vestito 17 volte la maglia della nazionale U17, altre 20 in nazionale U19, e vanta 5 convocazioni anche con la Nazionale Maggiore. Alessandra però non ha sempre rincorso il pallone. Prima di scegliere il calcio ha praticato ginnastica artistica e giocato a pallavolo per quattro anni. A 13 anni, comincia a farsi spazio nel rettangolo verde con le giovanissime del Firenze (stagione 2002-2003), l’anno successivo gioca nella primavera dove si fa notare, fino ad ottenere due presenze in prima squadra, che militava allora in A2. Nel marzo del 2004 arriva anche la sua prima convocazione con la Nazionale e nelle due stagioni successive veste la maglia della prima squadra con la quale ha conquistato la promozione in serie A, nel 2005-2006: una scalata a tempi record! Conosciuta come Barrex, quest’anno ha deciso di “cambiare aria” trasferendosi nella capitale per affrontare la stagione calcistica con la formazione capitolina, la Roma, squadra ..
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CON RICCIARDI LA LAZIO VOLA di Walter Pettinati Ha 21 anni la bella livornese, terza classificata al "Golden Girls - La calciatrice più carina", passata in questa stagione dal Livorno alla Lazio della presidente Elisabetta Cortani. Adriana Ricciardi è una centrocampista metodista con spiccate doti offensive, ambidestra, con ottima visione di gioco e doti atletiche. La doppietta contro la Carpisia è un punto di partenza per Adriana che si appresta ad affrontare per la prima volta questa nuova esperienza in serie A2 ma è anche una gratificazione e stimolo per una ragazza che gioca a calcio con passione, serietà e professionalità e tanta voglia di migliorarsi. "Ho avuto il piacere di allenare atleticamente (con la consulenza del Prof. Bonocore adesso personal trainer di Alex Del Piero) Adriana quando ero a Livorno, con lei giocava anche un'altra "cavallina di razza" quella Sandi Iannella adesso alla Torres e posso affermare come scommessa che entrambe hanno ottime qualità tecniche/atletiche e che in futuro si sentirà parlare di entrambe a grandi livelli" Per adesso auguro ad Adriana una stagione 2008-2009 piena di soddisfazione e risultati e di vederla al più presto calcare i rettangoli verde della seria A, la presidente Cortani è avvisata!
aspetto adesso la conferma di una grande Bomber rimasta in anonimato per problemi fisici. Già da domenica potrebbe diventare una bella realtà Walter Pettinati
LA TRENTO DOLOMITI INAUGURA L'INNO L'organizzazione societaria anticipa sempre i risultati sul campo. Il calcio femminile Trento Dolomiti pur avendo riscontrato grandi problemi di adattamento al massimo campionato non si ferma e continua la propria opera per dare massima visibilità al calcio femminile. A questo scopo durante l'estate è stato prodotto l'inno della nostra formazione scritto e cantanto da Simone Bordin. Anche il nostro sito internet www.calciotrento.it è stato modificato e sono stati inseriti nuovi contenuti dinamici. La società trentina sta lavorando intensamente su tutti i fronti perchè crede che questi sforzi si trasformeranno anche in risultati positivi sul campo in futuro. Per ascoltare l'inno del Trento C.F. clikka quì staff calcio Trento dolomiti
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SOGNI INFRANTI DI UNA CALCIATRICE
Le donne e il calcio. Quante storie, quante difficoltà per correre e dare quattro calci ad un pallone. Storie di passione. Di gente che lascia casa con il sole e ritorna a casa a notte fonda per allenarsi e alimentare dei sogni che, troppo spesso, restano nel cassetto.
Storie piene anche di sacrifici. I pregiudizi non sono facili da superare. E allora è difficile tirare avanti per la propria strada e sentirsi dire che “le donne non sono fatte per giocare a calcio”, che “tutte quelle che giocano a calcio sono maschiacci e hanno le gambe muscolose”. Viene da pensare: ma siamo ancora nell'800? Purtroppo no, la realtà è amara. C'è da dire, però, che un po' è anche colpa nostra se ci etichettano come un movimento un po' ambiguo e strano.
Squadre ricattate da gruppetti di ragazze che, forse, con il calcio non c'entrano nulla. Non stiamo parlando di omosessualità, ma solo di persone che si avvicinano o bazzicano nel calcio femminile solo per scopi sessuali creando disagi a chi invece gioca per pura passione. Un caso di mobbing sportivo. Quante ragazze hanno attaccato gli scarpini al chiodo per questo motivo e, purtroppo, c'è anche chi ha pagato amaramente le sciocchezze di persone che, ripeto, con il calcio non hanno nulla a che fare. Per questo motivo ho deciso di pubblicare il racconto inviato da una giocatrice che si firma e di cui ho deciso di non rendere pubbliche le sue generalità.
La sua storia, fra le tante, mi ha colpito e spero che venga letta dai nostri lettori con profonda e attenta riflessione. Per dare credibilità al movimento, tutti noi uniti, dobbiamo lottare affinché questi episodi non si ripetano in futuro. Sono storie di calcio femminile regionale, dei campetti impolverati di periferia, ma non bisogna rimanere indifferenti! Non facciamo finta che vada tutto bene e che queste cose non esistano. E' proprio nelle categorie inferiori che nascono la maggior parte di questi casi. Molte bambine dopo essere uscite dalle scuole calcio maschili cercano una squadra femminile e, spesso, l'approccio con le sue coetanee è traumatico: vi siete mai chiesti il perchè? Mettiamo alla berlina, allora, questa gente che, giorno dopo giorno, distrugge uno sport che invece deve crescere tanto per avere la credibilità che merità. Conosci storie come questa? non essere indifferente.. Vota
Chi invece volesse lasciare la sua testimonianza anonima può scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Si garantisce il massimo riserbo.
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LIBERA DI VOLARE .... in DANIMARCA! OLGA GORI DUE MESI ALL' ODENSE BOLDKLUD La diaspora dei talenti italiani, terza puntata. Giovani calciatrici crescono e….emigrano. Dopo Elisabetta Tona in America, Carolina Pini al Bayern Monaco, valigia pronta anche per l’esterno azzurro del Gioiello Firenze classe ’88 Olga Gori destinazione Danimarca. Se disputare una buona serie A prima era il più ambito traguardo adesso non basta più, i confini si stanno allargando a macchia d’olio. Mettersi alla prova in campionati più competitivi, inserirsi in ritmi di gioco intensi si è trasformato nel sogno non più così tanto proibito di tante nuove leve tra cui la giovane centrocampista viola. Tipa tosta ed impavida in campo , maniche stropicciate fino alle spalle alla Mark Lenders e nessun timore di riverenza, meticolosa quasi all’eccesso nell’allenamento e sensibile nella vita, Olga dopo essersi salvata con il Firenze ed aver raggiunta la maturità scolastica, è pronta per una nuova avventura. Martin Luter King scriveva di cercare ardentemente di scoprire a che cosa siate chiamati e di mettersi a farlo appassionatamente, la giovane fiorentina ci proverà mettendo i suoi scarpini e il suo impegno al servizio di una società professionistica… abbiamo raccolto le sue impressioni alla vigilia della sua partenza... Introduzione di Noemi Diamantini, intervista di Walter Pettinati
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CAROLINA PINI, EFFETTO MEDIATICO A SOPRESA??!! E' in edicola il settimanale "GENTE" con uno dei tanti articoli su Pini. Carolina Pini al Bayer Monaco, il capitano della nazionale under19 in uno dei campionati più prestigiosi. Come non avrebbe potuto fare notizia e destare sorpresa e ammirazione? Quello a cui non avevo mai pensato semmai è che l’acquisto della giovane centrocampista dalla stessa società che poche settimana fa ha messo a segno il colpo Toni, suscitasse un tale interesse mediatico su scala nazionale! la Gazzetta dello sport, Corriere di Firenze, Nazione di Firenze e Pistoia, Tuttosport,il Giornale della Toscana,Ansa,Tgcom,City,Gente,Rai,Radio Rai,agenzia Italfoto,agenzia,Press Photo, tutti per Carolina che da un giorno all’altro si è ritrovata flash e riflettori puntati addosso. Quello che mi chiedo è perché non si voglia sfruttare tutto questo a favore del calcio femminile. L’ex azzurrina è una ragazza giovane ed intelligente, con i numeri giusti sul rettangolo verde e nella vita oltre ad essere anche molto carina e femminile. Il nostro movimento da sempre alla ricerca di spicchi di visibilità dovrebbe sfruttare questa importantissima occasione.
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Laura Neboli 19 anni, Libero della Reggiana del presidente Betty Vignotto e della Nazionale under 19. Una carriera precoce: un campionato Italiano con il Bardolino, la nazionale under 17 e l'esperienza in Champions League. Dal 2005 la maturazione nella Reggiana, sotto la guida di Mister Milena Bertolini, dove si conquista il posto da titolare in prima squadra e nella Nazionale Under 19. Suo il gol che decreta la vittoria contro la fortissima Germania. Sentiremo parlare di lei negli anni a venire! Ma andiamo a conoscere Laura con questa breve intervista e sentiamo cosa ne pensano di Lei le compagne di Nazionale Carolina Pini e Olga Gori. In foto Laura Neboli
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