Sabato, 23 Novembre 2024
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A TU PER TU CON SIMONA SODINI

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TECNICA, FANTASIA E VIZIO DEL GOL... ECCOVI SIMONA SODINI di Mario Villa
Approfittando della pausa dei campionati ecco la prima “vittima” delle nostre interviste: il bomber granata Simona Sodini. Simona nasce il 21 Luglio 1982 a Sassari, dove dalle giovanili della Torres comincia la sua avventura calcistica. Attaccante col vizio del gol ma non solo; tecnica, visione del gioco e rapidità nel breve sono le caratteristiche che la rendono una grande giocatrice e un “grosso problema” per le difese avversarie. Nella sua vita da calciatrice, dopo aver mosso i primi passi nel top-team sardo, Simona approda nel Attilia Nuoro (97-98) per poi spostarsi nell’Oristano (98-99). L’anno seguente arriva la consacrazione. Dall’isola si trasferisce nella caotica Lombardia, destinazione Milan dove al primo colpo vince Scudetto e SuperCoppa (99-00). Nella stagione successiva, la maggiorenne Simona si ritrasferisce nella sua terra, facendo ancora tappa ad Oristano, dove vi resta per un’altra stagione. Nel campionato 2001-02, si torna sulla terra ferma, con la casacca del Foroni Verona, ma l’esperienza dura solo qualche mese e nel Novembre ’01 è ancora l’Oristano la sua dimora, sino al Dicembre 2002, dove arriva la chiamata del Torino. Tre stagioni (02-03 alla 04-05) incorniciate da gol e grandi giocate. Il rapporto con team piemontese dura solo 3 anni e arriva per Simona il trasferimento al Monti del Matese Bojano, dove vi milita per una stagione prima di rientrare alla “base” Oristano (06-07). Dalla stagione 2007-08, l’attaccante sarda è tornata a vestire i colori granata del Torino, guadagnandosi anche la fascia di capitano e non solo…coi suoi gol e la sua incredibile stagione è tornata anche a vestire azzurro dopo un’assenza che durava ormai da parecchi anni. Nel campionato in corso, Simona ha realizzato 20 dei 32 gol della formazione piemontese mantenendosi ad un solo gol di distanza da Panico che conduce con 21 reti, ma ..

la bionda granata non molla e lotterà sino alla fine per conquistare il titolo di capocannoniere, una riconoscenza ormai monopolizzata dall’attaccante del Bardolino. Nonostante la partenza non brillante in campionato, Simona ha saputo prendere per mano la sua squadra trascinandola fuori della pericolosa zona retrocessione. Proprio riguardo alla partenza sottotono della sua squadra, il capitano granata ci confessa: “La partenza negativa è stata dovuta al grande cambio generazionale voluto dal Presidente che ha scelto di puntare sulla freschezza di un organico giovane ma ricco di qualità. Le ragazze hanno incominciato a credere nei propri mezzi e a prendere la giusta fiducia; ciò ha portato una svolta decisiva”. Ora il Torino occupa la 7^ posizione insieme al Chiasiellis che con i loro 18 punti si mantengono a +8 dal rischioso penultimo posto che condannerebbe alla A2. Proprio riguardo questo campionato di A, il bomber granata dice la sua, sottolineando il fatto che regna un equilibrio sia tra coloro che vivono il vertice della classifica, sia tra coloro che lottano per non retrocedere; “ un campionato avvincente che non può far altro che bene al movimento”. Ora qualche domanda per conoscere meglio bomber Sodini: Come sei in campo? E fuori? In campo metto tutta la grinta possibile e cerco di aiutare la squadra per trasformare ogni partita in una grande prestazione; lotto su ogni palla e porto la mia esperienza al servizio della squadra, in modo tale da poter ottenere sempre degli ottimi risultati, sia personali che a livello di gruppo. Considero la mia determinazione in campo la migliore arma a mia disposizione. Fuori dal campo sono molto meno battagliera ma affronto la vita con la stessa determinazione e grinta che metto in campo. Il tuo sogno da calciatrice… Giocare e vincere un mondiale ritagliandomi un ruolo da protagonista. Il tuo ricordo più bello legato al Calcio Femminile? Ricordo con estrema emozione lo scudetto conquistato con il Milan. Giocare in Serie A implica sacrifici; a che cosa hai dovuto rinunciare per coltivare il tuo amore per questo sport? Ovviamente a sacrificare gran parte del mio tempo libero. La cosa che ami di più del Calcio Femminile… Mi piace molto la sportività, l'impegno e i sacrifici ai quali ci sottoponiamo senza percepire stipendi galattici... Troppo spesso il calcio viene etichettato come uno sport "non da donne"...cosa rispondi a questa affermazione? Giocare a calcio non è sinonimo di non femminilità. Ancora troppe persone accomunano questo sport all'essere "maschiaccio"... ma non è cosi! Il calcio è calcio; maschile o femminile non importa. Il Calcio Femminile soprattutto in Italia, viene soffocato da troppi sport "maggiori"; cosa pensi possa regalare maggior notorietà a questo movimento? E' necessario l'apporto del pubblico, così da far crescere l'attenzione verso uno sport che ancora oggi è troppo poco seguito. E' molto importante inoltre che le reti televisive ci seguano di più e facciano vedere più spesso le partite, magari anche in diretta. Perchè una ragazza dovrebbe venire a giocare a calcio? Ritengo che il calcio sia un'ottima palestra di vita dove ti insegnano molte cose, soprattutto a confrontarsi con gli altri e superare gli ostacoli della vita. Ringraziando per la disponibilità Simona le auguriamo un buon proseguimento di stagione con il suo Torino e vista l’ultima convocazione con la nazionale azzurra, speriamo di rivederla presto vestire la casacca italiana, magari proprio nei prossimi campionati europei…

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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