Verona - Verona e Torres da ormai un decennio sono sinonimo di grandi emozioni. Prima che le sarde imponessere l'egemonia sul titolo tricolore delle ultime stagioni, erano le scaligere la squadra da battere per eccellenza. Poi come spesso (forse troppo) accade al nostro calcio le società incontrano delle difficoltà e i vertici sono costretti a cambiare timoniere se non a vedere il loro giocattolo sgretolarsi. Questo è accaduto tre anni fa anche all'allora "Bardolino" con gli strascichi che tutti conosciamo. Da allora la rivalità tra gialloblù e Sassaresi non si è mai attenuata, nonostante il ridimensionamento d'organico obbligato sotto l'Arena e il conseguente aumento di divario tecnico tra le due formazioni, nettamente a vantaggio della Torres. Il Verona nelle sfide con la isolane ha sempre messo in campo tutto il possibile, ma la superiorità della squadra allenata prima da Tore Arca e ora da Manuela Tesse era palese. Questo almeno fino a sabato scorso. Certo, le sarde già campionesse d'Italia avevano forse qualche stimolo in meno rispetto alle venete, ansiose di riscattare un campionato decisamente storto, ma i 400 presenti all'Olivieri hanno visto un grande Verona che lottava alla pari contro la Regina d'Italia. Non deve ingannare il risultato sancito solo dai calci di rigore, se una squadra ha meritato il passaggio del turno è stata certamente quella gialloblù. Non ne esce ridimensionata la Torres che rimane ancora la squadra più forte nel panorama nazionale, ne esce però alla grande un Verona che ha dimostrato che con un po' di fortuna in più avrebbe certamente potuto lottare per il vertice anche in campionato.
Di questa bellissima sfida abbiamo chiesto un parere a due delle grandi protagoniste, Cristiana Girelli e Raffaella Manieri.
Cristiana, quanta è la soddisfazione provata dopo il rigore decisivo di Maria Karlsson?
E' stata una liberazione. Quando Maria si è avvicinata al pallone ci siamo rivolte verso l'assistente di linea e abbiamo chiesto "Scusa ma quanto siamo?" e lui ha risposto "Siete tre a due, se segna avete vinto". Io ero sicura che avrebbe segnato perchè era il giusto epilogo dopo tutte le sfortune che abbiamo sofferto in campionato. Abbiamo provato una gioia immensa e adesso speriamo di chiudere in bellezza e di vincere questa Coppa Italia che meritiamo.
Un trofeo che manca da quattro anni...
E' da tanto che non vinciamo qualcosa, l'ultimo trofeo che ho vinto è stato allora. Per me è una gioia immensa poter disputare questa finale, speriamo di vincere, ma sono sicura che ce la possiamo fare.
Raffaella, solo i rigori hanno fermato il cammino in Coppa ad una Torres che comunque ha fatto un'altra grande stagione.
Si si è verificata la stessa cosa che è successa l'anno scorso, quindi direi che con i rigori non siamo fortunate, visto che non finisce mai a nostro favore. Però va dato il giusto merito anche all'avversario che ci ha creduto fino alla fine, per un errore nostro e perchè sono state brave loro hanno pareggiato al 48'. Gli faccio le mie congratulazione e il mio in bocca al lupo per la finale.
Rimane comunque la grande gioia per il settimo scudetto conquistato.
Si sicuramente, ma quello lo avevamo già festeggiato e messo in bacheca. Adesso ci mancava la Coppa Italia che è sempre un traguardo importante come tutti gli altri. La volevamo, ma purtroppo usciamo ai rigori.
Ora per te e per la Nazionale c'è un traguardo importante che è l'Europeo. Che aspettative hai da questo evento?
Mi aspetto un grande Europeo con un'Italia protagonista. Vogliamo far vedere a tutti che l'Italia c'è sempre e non è seconda a nessuno.
Nelle foto i calci di rigore calciati da Girelli e Manieri. Foto di ENNEKAPPA di Nicola Iachelli per www.veronafemminile.com