Giovedì, 21 Novembre 2024
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PERCHE' MARIO MERATI SI E' DIMESSO DAL FIAMMAMONZA?

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PERCHE' MARIO MERATI SI E' DIMESSO DAL FIAMMAMONZA?? Le motivazioni che hanno portato una colonna della società monzese a dimettersi. Uomo conosciuto e apprezzato da tutti. La lettera emozionante scritta a tutte le calciatrici della squadra. Caro Walter, dopo la tragica morte del papà di Chiara la squadra ha vissuto giorni di grande tristezza, perchè Giuseppe era una persona di grande umanità e gentilezza d'animo; seguiva Chiara nella sua passione sportiva e fino ad un anno fa l'accompagnava agli allenamenti serali da Lodi a Monza. La FIGC interpellata dalla nostra Società per mettere il lutto al braccio e per il minuto di silenzio in occasione della partita con il Bardolino ha dato parere negativo. A questo punto le ragazze per dare un segno di solidarietà umana a Chiara hanno deciso di far fare delle magliette bianche con la scritta :SEMPRE CON TE da indossare durante la partita sotto la casacca biancorossa;avrebbero comunque voluto mostrarla a centro campo prima dell'inizio della gara. Mi sono sentito in dovere per questo di chiedere il consenso al Direttore di gara e ai due assistenti che guarda caso erano di Lodi e conoscevano quanto accaduto al papà di Chiara. L'arbitro colpito dalla cosa, mi ha suggerito che era sua facoltà fare il cosiddetto "minuto tecnico", fischiare l'inizio, rifischiare subito, attendere un minuto e riprendere la partita,recuperando il tempo alla fine; oltre a ciò mi ha suggerito che sarebbe stato più bello e significativo che le ragazze entrassero direttamente in campo con la maglietta con la dedica. Ho accettato questa proposta e ho avvertito di questa nostra iniziativa i Dirigenti del Bardolino che hanno dato la loro più completa disponibilità.Mi sono recato subito dal nostro Presidente Lo Grasso spiegando quello che le ragazze avevano intenzione di fare;lo stesso ne ha preso atto non facendo alcuna obiezione in merito. Ho avvisato le ragazze nello spogliatoio di quanto consigliatomi dall'arbitro, dopo di che all'insaputa di Chiara, che era già in campo, perchè in panchina, hanno indossato le magliette e sono entrate ufficialmente in campo per iniziare la partita....

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Pesi e misure diverse

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Upea orlandia e Acese. Perchè le società siciliane vengono penalizzate? Siamo dei dilettanti ma si attuano pene da professionisti. Perchè!? Dai comunicati e dalle decisioni del giudice sportivo sembra che le due società siciliane e i loro sostenitori siano "veri gruppi di guerriglieri". Nei prossimi articoli ci occuperemo e indagheremo sui fatti. Perchè attuare questi provvedimenti a discapito di due belle realtà che hanno portato il calcio femminile nella loro regione con onestà e dignità? Partiamo da una protesta: Domenica 24 febbraio la squadra del Cervia ha affrontato l’Upea Orlandia. Sesta giornata di ritorno del campionato nazionale di A2. L’Upea ha il proprio terreno di gioco squalificato già da diverso tempo e quindi deve giocare le gare interne in campo neutro. La Divisione ha organizzato –unica gara in quella data a carico della Divisione - la partita designando come campo quello di San Fili di Cosenza. San Fili è lontano da Cervia 870 km. È un paese di 2300 abitanti che dista oltre 20 km (di strada interna) da Cosenza, che è il centro abitato attrezzato più vicino, 100 km dall’aeroporto di Lamezia Terme. Non ha stazione ferroviaria, ne alberghi e nemmeno centri di assistenza sanitaria. Il pronto soccorso più vicino è a Cosenza. Sul campo – in una gara organizzata dalla Divisione - non era presente alcun mezzo di assistenza sanitaria. Durante la partita una giocatrice del Cervia in uno scontro di gioco ha riportato un trauma cranico. E’ stato necessario chiamare il 118 che ha impiegato, per arrivare da Cosenza più di 40 minuti, poi, per tornare a Cosenza circa un’altra ora ( 20 km di strada di montagna con un paziente che lamentava crisi di vomito e cefalea). La Divisione ritiene che questa fosse davvero la soluzione migliore o comunque l’unica possibile? Davvero non si poteva fare niente di meglio? Che senso ha parlare di crescita del calcio femminile e poi costringere 2 società che militano nel campionato di A2 a giocare in piccolo paese ai confini dei monti della Sila in Calabria lontano dal mondo?

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Deferito il presidente del Torino c.f.

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Il presidente del Torino C.F. On. Roberto Salerno è stato diffidato dalla Procura Federale della Lega A seguito delle dichiarazioni pubblicate su "Tuttosport" al termine della partita Fiorentina - Torino (Serie A maschile), il neo presidente On. Salerno; personaggio che da sempre si è occupato di sport e del suo miglioramento ma soprattutto colui che ha ottenuto la finanziaria per le compagini di calcio femminile, è stato deferito in quanto presidente di una società del nostro movimento, per le dichiarazioni contro la terna arbitrale di una partita di calcio maschile. Di seguito l’intervista rilasciata in anteprima a www.calciodonne.it: “Sono stato rinviato a giudizio per le mie dichiarazioni di parlamentare che la costituzione tutela. Adesso attendiamo il verdetto - racconta il diretto interessato con grande rammarico. - Le mie affermazioni sono espressioni di critica verso un sistema arbitrale che deve dimostrare di essere sufficiente al fine di garantire il corretto svolgimento delle partite, per questo mi sono anche rivolto alla procura di Firenze affinchè apra un’inchiesta sulla partita tra Fiorentina e Torino disputatata il 20 gennaio e terminata 2-1 in favore dei viola non senza scatenare polemiche. Dobbiamo smetterla di considerare il calcio maschile alla stregua di un santuario inviolabile da tutto e da tutti perché questa strada può solo portarci a quelle situazioni scandalose che tutti conosciamo e da cui siamo usciti con le ossa rotte.” di Noemi Diamantini e Walter Pettinati

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Padovan incontra tutte le società Nazionali e Regionali

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Novità sul sito www.cambiailcalciofemminile.it: ecco i calendari! Fuori le date! Come anticipato dal sito www.cambiailcalciofemminile.it, è finalmente disponibile clikkando sul link qua a fianco www.cambiailcalciofemminile.it, il calendario degli incontri che porteranno il candidato alla presidenza della divisione Giancarlo Padovan e il suo team in viaggio attraverso tutta la penisola. Da febbraio fino ad Aprile, gli otto membri del gruppo, andranno a fare una prima visita a tutte le società Nazionali e Regionali attraverso una serie di meeting organizzati in gran parte delle regioni. Sarà sicuramente un’occasione per conoscersi e confrontarsi oltre che la giusta chance per capire di cos’ha bisogno il calcio femminile per cambiare attraverso una proficua collaborazione tra tutte le componenti. Se vuoi dare il tuo contributo o sei semplicemente curioso, consulta il calendario on-line sul sito e scegli l’incontro più vicino a dove risiedi. L’accesso alle riunioni è libero e senza alcun tipo di preclusione per nessuno. Tutti possono partecipare e sono bene accetti

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Stop all'invio dei tabellini ..

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A RISCHIO IL DIRITTO D'INFORMAZIONE Datasport non INVIA più i tabellini alle testate Giornalistiche. Se la settimana passata era un dubbio adesso è una certezza! Un fatto grave contro l'informazione del calcio femminile. Un fatto che le società devono approfondire e risolvere. Magari, come si sente vociferare in giro [!?!], qualcuno avrebbe avuto la brillante idea di obbligare Datasport a non inviare i dati.. (ma non ci voglio credere! sarebbe troppo grossa!) Se così fosse allora il discorso si fa ancora più preoccupante. Già, il calcio femminile non ha visibilità se poi si pensa che le testate giornalistiche devono andare nel sito della Divisione a prendersi i tabellini allora siamo messi proprio male! Fatto sta, che i tabellini non arrivano più, i risultati, per adesso, sono aggiornati con lentezza e per di più il nuovo sito della Divisione, molto carino, è poco pratico per trovare prontamente le informazioni. Alle società e agli appassionati di questo sport spetta di diritto un servizio pronto, efficiente e aperto. Le società spendono tanti soldoni per stare nascoste alle testate giornalistiche??? Voi cosa ne pensate? è giusto che i media non ricevano le informazioni da Datasport??? Speriamo che Babbo Natale porti un po di saggezza e riflessione!

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FINANZIARIA, PROBLEMI E DUBBI!

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FINANZIARIA, ANCORA PROBLEMI E DUBBI!? BARDOLINO A SORPRESA FUORI DALLE SOCIETA' AVENTI DIRITTO.LA SOCIETA' NON CI STA E INVIA UNA MISSIVA AI VERTICI DELLA LEGA, DELLA DIVISIONE, COMITATO REGIONALE E SETTORE GIOVANILE. PRONTA UN AZIONE LEGALE IN CASO NON SI FACCIA CHIAREZZA Quante saranno le società nella medesima situazione che non sono state avvisate??? Esposta dalla Divisione una lista che sta facendo discutere. Le società vogliono chiarezza e trasparenza sui conti, sui criteri di distribuzione e su che fine faranno gli avanzi.

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La notizia del giorno

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E’ ufficiale: Giancarlo Padovan si candida. “[i]Voglio candidarmi alla Presidenza della Divisione Calcio Femminile. Penso di averne l’età, l’esperienza, le idee, l’entusiasmo e, soprattutto, conto sul sostegno di una squadra di lavoro che da un mese ha già cominciato ad operare e vuole meritarsi, assieme a me, la fiducia delle società, delle atlete, dei tecnici, dei dirigenti e delle istituzioni[/i].”. E’ questo uno dei passi del candidato pubblicato sull’editoriale in linea sul suo sito www.cambiailcalciofemminile.it. Una sorpresa per molti ma non per www.calciodonne.it che giusto a maggio 2007, era riuscito a strappare una mezza dichiarazione al direttore di Tuttosport in una lunga intervista alla vigilia della doppia finale di Coppa Italia tra Torino e Bardolino. “ Mi piacerebbe candidarmi per le elezioni 2008” aveva detto in quella occasione Giancarlo Padovan, sette mesi dopo è sceso in campo con grande entusiasmo e tante idee per promuovere un movimento che in questi anni non è riuscito a farsi largo sotto la luce dei riflettori. Una scelta che deve far riflettere. Se una persona della sua esperienza ha deciso di competere per la presidenza della divisione calcio femminile, sul piatto della bilancia mette giocoforza volontà, impegno, continuità e progetti. Progetti tenuti nel cassetto per adesso ma che nel corso delle settimane saranno svelati su www.cambiailcalciofemminile.it. La notizia, la breaking news in questi giorni è però quella della sua candidatura. Molto soddisfatto anche il direttore di www.calciodonne.it Walter Pettinati, membro del team di Padovan, che non rinuncia a dire la sua: “ [i]Sono felice che Giancarlo Padovan mi abbia voluto nella sua squadra di lavoro, rappresenta un certificato di qualità per il lavoro svolto in questi anni con calciodonne.it. [/i]" Noemi Diamantini

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Calcio femminile in coma irreversibile in Campania: la situazione nelle altre regioni

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Calcio femminile in coma irreversibile in Campania: la situazione nelle altre regioni Un giornalista si documenta, cerca e, alla fine, espone i fatti. Che in Campania ci sia del marcio nel calcio femminile è cosa risaputa. La colpa del perpetuo ritardo dell’inizio del prossimo torneo è stato dato, più volte, alle società, che nel corso degli anni sono diventate sempre di meno. Eppure, in altre regioni d’Italia (Abruzzo, Molise,Emilia Romagna, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna, Toscana, Trentino Alto Adige, ndr)il campionato di C è già iniziato, nonostante l’esiguo numero di formazioni partecipanti. Ci sono alcune aree dove è stato formato anche un campionato di serie D e altre in cui il campionato ancora non è iniziato (Marche, Umbria e Calabria, ndr). Navigando sul web...

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I CAMPIONATI REGIONALI MUOIONO

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EMERGENZA SUD! CAMPIONATI REGIONALI IN COMA IRREVERSIBILE Mentre al centro-nord i campionati regionali sopravvivono nell'anonimato al Sud la situazione è arrivata al coma profondo! Le squadre diminuiscono ogni anno, i campionati ritardano a partire, i delegati si dimettono senza sostituti. Il calcio femminile è una figlia abbandonata dai propri genitori che pensano solo a se stessi. Si penalizza l'attività regionale con costi insostenibili, multe e disinformazione mediatica. Niente è stato fatto per incrementare queste attività che meritano rispetto e contano su di un costante aumento di tesserate nonostante manchino strutture, organizzazione e sponsor che non intendono investire in questo movimento dimenticato da tutti, anche da chi dovrebbe curare i suoi interessi.. Ci sono realtà regionali con pochissime squadre ridotte a disputare il "torneo della nonna" pur di giocare. Non parliamo poi dell'attività giovanile o delle categorie inferiori al Primavera che ritorna da quest'anno sotto l'egidia nazionale fra le polemiche. I comitati regionali non hanno "pressato" sulle società maschili per incrementare il calcio femminile e con l'avvento di una maggiore attività nazionale le squadre regionali sono diminuite nel numero e nella qualità. Speriamo in un futuro si possa incrementare le squadre e la qualità del calcio femminile. Voi cosa ne pensate? quali le colpe e quali i rimedi?

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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