Pesi e misure diverse
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Upea orlandia e Acese. Perchè le società siciliane vengono penalizzate? Siamo dei dilettanti ma si attuano pene da professionisti. Perchè!?
Dai comunicati e dalle decisioni del giudice sportivo sembra che le due società siciliane e i loro sostenitori siano "veri gruppi di guerriglieri". Nei prossimi articoli ci occuperemo e indagheremo sui fatti.
Perchè attuare questi provvedimenti a discapito di due belle realtà che hanno portato il calcio femminile nella loro regione con onestà e dignità?
Partiamo da una protesta: Domenica 24 febbraio la squadra del Cervia ha affrontato l’Upea Orlandia. Sesta giornata di ritorno del campionato nazionale di A2. L’Upea ha il proprio terreno di gioco squalificato già da diverso tempo e quindi deve giocare le gare interne in campo neutro. La Divisione ha organizzato –unica gara in quella data a carico della Divisione - la partita designando come campo quello di San Fili di Cosenza.
San Fili è lontano da Cervia 870 km. È un paese di 2300 abitanti che dista oltre 20 km (di strada interna) da Cosenza, che è il centro abitato attrezzato più vicino, 100 km dall’aeroporto di Lamezia Terme. Non ha stazione ferroviaria, ne alberghi e nemmeno centri di assistenza sanitaria. Il pronto soccorso più vicino è a Cosenza.
Sul campo – in una gara organizzata dalla Divisione - non era presente alcun mezzo di assistenza sanitaria. Durante la partita una giocatrice del Cervia in uno scontro di gioco ha riportato un trauma cranico. E’ stato necessario chiamare il 118 che ha impiegato, per arrivare da Cosenza più di 40 minuti, poi, per tornare a Cosenza circa un’altra ora ( 20 km di strada di montagna con un paziente che lamentava crisi di vomito e cefalea).
La Divisione ritiene che questa fosse davvero la soluzione migliore o comunque l’unica possibile? Davvero non si poteva fare niente di meglio?
Che senso ha parlare di crescita del calcio femminile e poi costringere 2 società che militano nel campionato di A2 a giocare in piccolo paese ai confini dei monti della Sila in Calabria lontano dal mondo? Forse la telefonata che ho personalmente fatto al Presidente Levati per sottolineare l’assurdità della situazione non aveva senso, come mi è stato fatto prontamente notare dalla stessa. Ma sicuramente aveva molto più “senso” della presenza di 2 squadre, che partecipano ad un campionato nazionale, in quella situazione ed in quel posto per imposizione della Divisione. Chi è chiamato ad organizzare e decidere dovrebbe avere quantomeno lo scrupolo domandarsi cosa sta facendo e quali conseguenze può avere il suo operato.
Questo è il senso , anzi, il buon senso. Dote che sembra decisamente molto rara!!!
Un ringraziamento particolare ai dirigenti del San Fili, che si sono scusati per la situazione che si era creata, per il disagio e per l’assenza dei mezzi di soccorso ( sottolineando che nessuno ne aveva fatto loro richiesta, altrimenti avrebbero sicuramente provveduto, consci delle difficoltà di raggiungere l’ospedale per quelle zone) ed ai dirigenti dell’Upea Orlandia che si sono preoccupati delle condizioni della ragazza.
Oltre a loro NON ha telefonato nessun altro. Ma anche questo ha un suo senso.
Cervia Calcio Femminile ASD
Il presidente Dario Fantini