- franzbaresi
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Milena Bertolini e Renato Longega a confronto
Verona - Il campionato di serie A è giunto oggi al termine. Allo stadio Olivieri di Verona si sono affrontate le padrone di casa del Bardolino Verona, allenate da Renato Longega e la Reggiana guidata da Milena Bertolini, senza dubbio due tra i migliori allenatori che il calcio femminile italiano può vantare. Abbiamo posto tre quesiti identici ai due mister:
Calciodonne: Gli obbiettivi minimi prefissati dalle società sono stati largamente raggiunti, soddisfatti della vostra stagione?
Milena Bertolini: Più che l'obbiettivo minimo direi che la salvezza era il nostro unico obbiettivo realistico quest anno. Un obbiettivo raggiunto non proprio facilmente, abbiamo fatto un girone di ritorno con delle difficoltà, però siamo riuscite ad ottenerlo. Sono comunque molto soddisfatta della stagione, considerando i molti problemi che la società ha avuto, problemi che tutti conoscono. Siamo partiti già con una squadra che lottava per salvarsi all'inizio, poi da novembre, quando la società ha comunicato che non c'erano più le risorse economiche, le quattro giocatrici che venivano da fuori non sono più venute ad allenarsi, ma venivano solo il sabato. In più abbiamo perso un'altra giocatrice, la Neboli, che giustamente ha fatto delle scelte diverse ed è andata via. Quindi tutte queste cose spiegano anche perchè il nostro girone di ritorno è stato completamente diverso rispetto all'andata. Però l'aspetto positivo è che in queste difficoltà abbiamo integrato cinque o sei giocatrici della primavera. Abbiamo fatto giocare delle ragazze di 16-17 anni valorizzandole e facendo loro fare esperienza per un evenutale futuro.
Renato Longega: Si, soddisfatto anche perchè all'andata eravamo penultimi in classifica, quindi abbiamo fatto un grandissimo ritorno. La squadra ha cambiato pelle, abbiamo fatto alcuni innesti importanti, ma soprattutto un gruppo che si è consolidato e ha saputo mettere a frutto tutto il lavoro che è stato fatto.
CD: Bardolino e Reggiana hanno avuto in comune una caratteristica, vale a dire il costante impiego delle giocatrici provenienti dalla primavera. Quanto è importante il vivaio per società come le vostre?
MB: Il vivaio è fondamentale, la base di tutto. In generale per tutto il calcio femminile per avere futuro è più importante curare il settore giovanile che la prima squadra, per come la penso io perchè poi la prima squadra è la conseguenza del vivaio. Non tutti gli anni sono uguali e ci sono sempre delle difficoltà, avere un settore giovanile di un certo tipo ti permette di avere la continuità che è un po' il problema del calcio femminile. Intendo dire che le squadre nel femminile ci sono per un po' e poi spariscono se non hanno alla base un settore giovanile che può sopperire alle difficoltà della prima squadra.
RL: Io direi che comunque sia il vivaio è importante perchè il futuro è questo. La crisi c'è e si vede, molte società sono in difficoltà. Noi oggi abbiamo sfornato una squadra di giovani del '93, '94 e '95, ma non solo una, ce n'erano almeno cinque o sei e credo che abbiano fatto la loro parte.
CD: A breve inizierà l'Europeo U19 in Romagna. Volete dare un pronostico sulla nostra nazionale?
MB: Io penso che sicuramente la nostra nazionale arriverà almeno in semifinale, considerato anche che abbiamo un girone per noi abbordabile. Credo insomma che il nostro obbiettivo minimo sia raggiungere le semifinali che poi significa anche partecipare ai mondiali. Tra i due gironi il nostro è sicuramente quello più facile e poi questo è un europeo dove mancano squadre importanti: manca la Francia, la Svezia, la Danimarca... mancano squadre di spessore, quindi credo sia l'anno giusto per poter arrivare almeno in semifinale.
RL: Io mi auguro che possa far bene, andrò sicuramente a vederla, tiferò per loro e spero che questi colori, questa maglia, possano essere onorati nel miglior modo.