Martedì, 03 Dicembre 2024
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Interviste

Milena Bertolini e Renato Longega a confronto

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Milena BertoliniVerona - Il campionato di serie A è giunto oggi al termine. Allo stadio Olivieri di Verona si sono affrontate le padrone di casa del Bardolino Verona, allenate da Renato Longega e la Reggiana guidata da Milena Bertolini, senza dubbio due tra i migliori allenatori che il calcio femminile italiano può vantare. Abbiamo posto tre quesiti identici ai due mister:

Calciodonne: Gli obbiettivi minimi prefissati dalle società sono stati largamente raggiunti, soddisfatti della vostra stagione?

Milena Bertolini: Più che l'obbiettivo minimo direi che la salvezza era il nostro unico obbiettivo realistico quest anno. Un obbiettivo raggiunto non proprio facilmente, abbiamo fatto un girone di ritorno con delle difficoltà, però siamo riuscite ad ottenerlo. Sono comunque molto soddisfatta della stagione, considerando i molti problemi che la società ha avuto, problemi che tutti conoscono. Siamo partiti già con una squadra che lottava per salvarsi all'inizio, poi da novembre, quando la società ha comunicato che non c'erano più le risorse economiche, le quattro giocatrici che venivano da fuori non sono più venute ad allenarsi, ma venivano solo il sabato. In più abbiamo perso un'altra giocatrice, la Neboli, che giustamente ha fatto delle scelte diverse ed è andata via. Quindi tutte queste cose spiegano anche perchè il nostro girone di ritorno è stato completamente diverso rispetto all'andata. Però l'aspetto positivo è che in queste difficoltà abbiamo integrato cinque o sei giocatrici della primavera. Abbiamo fatto giocare delle ragazze di 16-17 anni valorizzandole e facendo loro fare esperienza per un evenutale futuro.

Renato Longega: Si, soddisfatto anche perchè all'andata eravamo penultimi in classifica, quindi abbiamo fatto un grandissimo ritorno. La squadra ha cambiato pelle, abbiamo fatto alcuni innesti importanti, ma soprattutto un gruppo che si è consolidato e ha saputo mettere a frutto tutto il lavoro che è stato fatto.

CD: Bardolino e Reggiana hanno avuto in comune una caratteristica, vale a dire il costante impiego delle giocatrici provenienti dalla primavera. Quanto è importante il vivaio per società come le vostre?

MB: Il vivaio è fondamentale, la base di tutto. In generale per tutto il calcio femminile per avere futuro è più importante curare il settore giovanile che la prima squadra, per come la penso io perchè poi la prima squadra è la conseguenza del vivaio. Non tutti gli anni sono uguali e ci sono sempre delle difficoltà, avere un settore giovanile di un certo tipo ti permette di avere la continuità che è un po' il problema del calcio femminile. Intendo dire che le squadre nel femminile ci sono per un po' e poi spariscono se non hanno alla base un settore giovanile che può sopperire alle difficoltà della prima squadra.

Renato LongegaRL: Io direi che comunque sia il vivaio è importante perchè il futuro è questo. La crisi c'è e si vede, molte società sono in difficoltà. Noi oggi abbiamo sfornato una squadra di giovani del '93, '94 e '95, ma non solo una, ce n'erano almeno cinque o sei e credo che abbiano fatto la loro parte.

CD: A breve inizierà l'Europeo U19 in Romagna. Volete dare un pronostico sulla nostra nazionale?

MB: Io penso che sicuramente la nostra nazionale arriverà almeno in semifinale, considerato anche che abbiamo un girone per noi abbordabile. Credo insomma che il nostro obbiettivo minimo sia raggiungere le semifinali che poi significa anche partecipare ai mondiali. Tra i due gironi il nostro è sicuramente quello più facile e poi questo è un europeo dove mancano squadre importanti: manca la Francia, la Svezia, la Danimarca... mancano squadre di spessore, quindi credo sia l'anno giusto per poter arrivare almeno in semifinale.

RL: Io mi auguro che possa far bene, andrò sicuramente a vederla, tiferò per loro e spero che questi colori, questa maglia, possano essere onorati nel miglior modo.

Intervista ad Angela Locatelli

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E' appena terminata l'importante sfida in chiave salvezza tra Mozzanica e Sud Tirol che ha visto prevalere le altoatesine con un goal in pieno recupero di Salvatori Rinaldi. Una vittoria che regala ancora 90 minuti di speranze per le tirolesi, mentre per il Mozzanica una sconfitta indolore in quanto il quarto posto in classifica è ormai matematicamente conquistato. Nonostante la sconfitta, squadra e pubblico di casa stanno festeggiando nel migliore dei modi la trionfale stagione delle orobiche. In mezzo alle celebrazioni riusciamo a individuare Angela Locatelli, capitano del Mozzanica, che accetta di rispondere alle nostre domande:

Complimenti per l'ottima stagione, cosa si prova ad essere il capitano di una squadra che da neopromossa diventa la quarta forza del campionato italiano?

E' un'emozione grandissima, che però porta anche delle grandi responsabilità. Mi ha aiutato un gruppo affiatato, ci siamo sempre sostenute tutte a vicenda. Mai che qualcuna avesse cercato di prevalicare le altre, c'è stato sempre grande affiatatamento e unione tra tutte fino alla fine. E nonostante le ultime due sconfitte abbiamo comunque ottenuto un risultato importante: siamo la quarta forza del campionato.

Quanto è stato importante per te in questi anni la figura di un presidente come Sarsilli?

Importantissimo. E' un presidente che ti accontenta in tutto e per tutto, che ti sostiene. Un presidente che sa fare anche delle scelte che vanno controcorrente, ma che alla fine si rivelano indovinate. Ha dato a questa squadra tutto il suo cuore. E' un presidente che non cambierei con nessun altro.

Per la prossima stagione quali obbiettivi vi ponete?

Beh, questa è una domanda che andrebbe rivolta alla società, ma credo che si farà il possibile per migliorarci ancora e puntare magari a lottare per la Champions.

Intervista a Luisa Pugnali

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Domenica andrà in scena l'ultimo atto di una stagione che per la Grifo Calcio Femminile è stata piuttosto altalenante. Un inizio positivo, condito da risultati confortanti e un proseguo segnato da troppe battute d'arresto, che hanno finito per minare ogni prospettiva di successo finale. La dirigenza e il tecnico Scapicchi hanno ricondotto questo calo alla mancanza di determinazione di un gruppo di ragazze vogliose di vincere ma non ancora mentalmente preparate.

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Intervista a K.Schroffenegger

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1) Quando hai iniziato a giocare a calcio... e come mai hai scelto un ruolo, così "complicato e particolare" come quello del portiere?

Ho giocato per la prima volta in una squadra a sei anni, nell' Aslago (Bolzano). Ricordo di aver giocato peró giá da piccola a pallone, perché é sempre stato il mio gioco preferito. A 13 anni, quando sono passata in una squadra femminile, il Bozner FC,  ho iniziato a fare il portiere; Un pò per caso, un pó perché comunque mi piaceva e l'avevo giá provato giocando con gli amici per strada.

2) Tu sei una studentessa, che scuola frequenti? Come riesci  a conciliare lo studio  con l'impegno calistico?

Ho finito l'anno scorso con la scuola. Frequentavo la scuola per geometri. Tra calcio e studio era difficile trovare del tempo libero.

3) L' AMICIZIA è un valore importante per tutti, quanto credi possa essere d'aiuto in un gruppo che fa sport?

Secondo me é molto importante, perché si passa tanto tempo insieme tra allenamenti, trasferte, partite (...).
Poi se ci si trova bene e c'é "gruppo" allora questo si vede anche in campo.

4) Quali sono le tue ambizioni a livello sportivo e quale attività  lavorativa ti piacerebbe fare nella vita?

Sto lavorando come geometra in un ufficio da quando ho finito con la scuola.
A livello sportivo vorrei migliorare ancora molto e conquistarmi la maglia n1 anche in nazionale.

5)Come giudichi la tua stagione sportiva a livello personale e di squadra?

Quest' anno tante cose non sono andate bene. Stiamo pagando l'inesperienza e il doppio salto di categoria.
A livello personale penso di aver imparato tanto nella mia prima stagione in serie A, ma tutti possiamo fare ancora molto meglio.

6) Fammi tre nomi di giocatrici (non della tua squadra..) che militano nel nostro campionato Italiano femminile che ammiri particolramente e il nome dell'attaccante che più temi quando la vedi davanti alla tua porta...!!!

Mi sono piaciute tanto Gama, Camporese e Tuttino: Gama, perché é davvero difficile passare dalla sua fascia. Camporese, che é una giocatrice eccezionale e tanto umile e Tuttino perché da molto a centrocampo.
Non ho ricordi di attaccanti che tremo, c'erano alcuni bravi, ma per me é sempre una sfida fare bene contro giocatrici brave.

7) Hai un episodio curioso o interessante da raccontare riguardante la tua attività calcistica?

Direi che ce ne sono stati diversi, ma la mia prima conovocazione in nazionale é stata davvero interessante :)

Mario Merati per calciodonne.it

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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