- Walter Pettinati
- Stagione 2010/2011
- Interviste
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Al termine della gara tra Mozzanica e Bardolino Verona del 5 febbraio, abbiamo incontrato due delle prottagoniste del match, che ha visto prevalere le orobiche per uno a zero sulle scaligere: il difensore Marianna Rota, classe '87 e l'esperta centrocampista del Bardolino Beatrice de Stefano.
Beatrice De Stefano, due minuti di blackout che hanno deciso una gara fino a quel momento equilibrata.
Si, è stata una partita equilibrata. Il Mozzanica è una buona squadra, aggressiva, che gioca bene, sono molto veloci in avanti. Però se Toselli nel primo tempo avesse sfruttato meglio quell'occasione.... però è andata così.
Sabato prossimo c'è il Chiasiellis. Una gara sfortunata all'andata, che vorrete sicuramente riscattare.
Certo. E' un'altra squadra ostica. Però anche se abbiamo tante compagne fuori infortunate, dobbiamo mettercela tutta per portare a casa i tre punti.
Potresti fare un bilancio di questa prima parte di campionato, cose buone e meno buone di questo Bardolino?
Io penso che la squadra ci sia. Il problema è che abbiamo avuto troppi infortuni, anche di personaggi importanti come la Gabbiadini, la Cantoro, abbiamo quasi tutta la difesa fuori. Comunque secondo me, per la squadra che siamo dovremmo essere un po' più su in classifica, però è andata così. Non dobbiamo piangerci addosso e dobbiamo cercare di muovere la classifica.
Marianna Rota, oggi avete trovato un Bardolino diverso da quello dell'andata, con molte assenze, ma più reattivo e quadrato. Però il Mozzanica alla fine ce l'ha fatta lo stesso.
Si, sicuramente erano molto meglio oggi rispetto alla squadra che avevamo trovato all'andata. Abbiamo faticato più del previsto rispetto a quella partita. Siamo riuscite comunque a portare via un uno a zero che secondo me è molto buono, vista anche la partita di mercoledì. E' stata una settimana un po' impegnativa per noi.
Cinque punti dal Brescia terzo. Dove puo arrivare il Mozzanica?
Noi non ci poniamo nessun obbiettivo se non quello di giocare ogni partita come deve essere giocata: al massimo, con concentrazione. Poi se arriverà qualcosa di buono, tanto meglio!
Sapresti dire perchè il Mozzanica riesce a fare un campionato così esaltante e per esempio altre squadre che vengono dalla A2 come voi hanno qualche difficoltà in più? Qual'è il segreto del Mozzanica secondo te?
Lavorare bene durante tutta la settimana, andare in campo partita per partita cercando di fare del nostro meglio. Sicuramente il gruppo è una cosa fondamentale, credo sia questa la differenza.
1) Cara Giada come giudichi la tua nuova esperienza nel Milan e in genere come valuti il tuo rendimento in questa prima parte del campionato.?
Sono molto contenta di come è andata questa prima parte del campionato, siamo campionesse d'inverno, abbiamo il miglior attacco e la miglior difesa del campionato. Cosa potrei chiedere di più? Sono felice di aver trovato un gruppo affiatato che si allena e lotta per raggiungere il proprio obiettivo.
2) Hai fatto per alcuni anni il secondo portiere in serie A nel Fiammamonza, quando hai pensato che fosse l'ora di fare il salto di qualità e diventare titolare?
Sono arrivata in serie A che non avevo neanche 15 anni ed era da poco che facevo il portiere (prima ero un difensore centrale). Col passare degli anni sono cresciuta grazie ai consigli di due portieri che ho avuto davanti, Marisa Gorno e Chiara Marchitelli, e grazie ai preparatori che ho avuto, Alessandro Colnago, Gianluca Ciofi, Arnaudo e Giovanni Baviera (che è ancora il mio preparatore). Quando Chiara lasciò il Fiammamonza, l'allenatore che arrivò mi diede fiducia e da lì iniziò la mia avventura da portiere titolare.
3) Alcuni portieri di serie A sostengono che per fare il PORTIERE bisogna essere "un po' pazzi"...Tu cosa ne pensi?..Credi che ci siano maggiori difficoltà nei confronti di altri ruoli(fisici,..mentali..)?
Beh, lo penso anch' io! È vero, bisogna essere un po' "fuori di testa" per fare il portiere. Chi deciderebbe di tuffarsi volontariamente per terra ogni allenamento, provocandosi lividi e graffi o di diventare un pupazzo fatto di fango perché ha piovuto e il campo è un pantano? Un pazzo... penso. Però provo un'emozione indescrivibile quando evito che la palla entri in porta.! Quello che faccio è un ruolo molto difficile, devo stare sempre concentrata, perché in una partita può capitare che venga chiamata in causa una sola volta, però per quell'unica volta devo essere pronta e attenta. Il mio ruolo mi piace e non lo cambierei mai!
4) Chi è stato ad avviarti al ruolo di portiere?..chi ti ha detto per primo: " Tu potrai diventare un portiere in gamba?
Ad inizio stagione, quando giocavo in primavera, eravamo rimaste senza portiere. Io mi sono offerta volontaria e sono rimasta in porta per tutta la durata del campionato. Alessandro Colnago, che aveva iniziato ad allenarmi, mi disse: "hai le potenzialità, non te la cavi male, vai avanti così". Da lì iniziò tutto.
5) E' molto difficile conciliare lo studio con l'attività sportiva .Tu come hai organizzato le due cose e quali sono stati i maggiori problemi che hai dovuto affrontare?
In realtà non è molto difficile, basta sapersi organizzare. Non ho dovuto e non devo affrontare particolari problemi, perché quando devo fare gli esami non devo andare a lezione, quindi ho molto tempo da poter dedicare allo studio.
6) Quanto credi sia importante la vicinanza e l'appoggio dei genitori nei confronti della tua attività sportiva e nel Calcio in particolare?
I miei genitori mi hanno sempre appoggiata e sostenuta. Mi fa piacere che mi seguano e che vengano a vedere le mie partite. Mi farebbe piacere che mia madre tornasse a vedermi giocare. Non viene quasi più a vedermi, perché un giorno ebbi un incidente durante una partita: durante un'uscita presi un calcio forte in testa e rimasi per terra. Sono episodi che possono succedere, però lei si spaventò molto.
7) Quali sono i tuoi desideri sportivi per il futuro..quali le tue legittime ambizioni (tornare in serie A...Nazionale...)?
Un desiderio lo avrei, però non posso dirlo, perché altrimenti non si avvera! Posso solo dire che sono contenta e soddisfatta di come stanno andando le cose in questo periodo.
8) Da uno a Dieci...quale importanza ha per te l'AMICIZIA in gruppo sportivo...e pensi che possa aiutare ad ottenere dei buoni risultati.?
Per me l'amicizia è fondamentale. In un gruppo di ventidue giocatrici è normale che si creino delle antipatie e delle simpatie, ma in campo tutte le tensioni devono essere messe da parte perché si deve essere unite per raggiungere l'obiettivo prefissato.
9) Nella tua vita sportiva ti è capitato un episodio curioso che vuoi raccontare..?
Si: una volta, mentre stavamo disputando una gara di campionato, è entrato un cane nel rettangolo di gioco e ha iniziato a correre dietro al pallone. È stata una scena molto divertente, anche perché alcune giocatrici avevano paura e hanno iniziato a correre verso le rispettive panchine.
Giada Ferraro e Mario Merati
Un sogno coltivato per tantissimi anni, trasformato in una realtà che ha portato in alto il nome della Sicilia e di tutto il Sud d'Italia.
Ho posto alla Presidente Valeria Catania alcune domande che credo possano illustrare meglio questo cammino, percorso "mano nella mano" con suo marito, ora General Manager e allenatore della squadra, le sue speranze, le sue emozioni, la sua infinita passione verso uno sport che ha dato a lei e a tante ragazze un motivo di speranza per un futuro di vita migliore.
Seguono domande e risposte.....
Mario Merati
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016 n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.