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Bye Bye Germania
Il sogno mondiale azzurro termina in una tanto fredda quanto amara Bridgeview dove anche nella gara di ritorno della finale playoff, l'Italia perde per 1 a 0 contro gli Stati Uniti.
Ci abbiamo provato e non è andata come speravamo andasse, con un'eroica Italia che si conquistava meritatamente il pass per la Germania.
Alla fine ha prevalso la "legge del più forte" anche se le azzurre non hanno certo mal figurato contro le bi-campionesse del mondo. Gli Stati Uniti sono stati più bravi, più cinici e alla fine hanno ottenuto ciò che volevano. D'altro canto l'Italia ci ha provato, ha messo cuore, grinta e tanta voglia ma non è bastato tutto ciò a fermare gli 'states'.
Va comunque un applauso e un 'brave' alle nostre ragazze che ci hanno fatto sognare e sperare e che in questi due anni hanno lavorato sodo per arrivare a giocarsela contro una tra le squadre più forti del mondo. Abbiamo perso, ma con orgoglio e senza sfigurare e questa, nonostante tutto, deve comunque essere una vittoria per il calcio italiano.
Una gara equilibrata per tutti i novanta minuti dove nonostante le pesanti assenze azzurre (Gabbiadini e Zorri) il divario tra le due formazioni non si è visto; l'Italia ha giocato la sua partita senza timore ma senza nemmeno divenire succube delle avversarie che hanno avuto il loro da fare per tamponare le folate italiane.
Sono gli USA che partono avanti con Picarelli subito chiamata in causa da Wambach con la numero uno azzurra che si fa trovare pronta. All'avanti americano, risponde Pini che, servita da Panico, si lascia anticipare sul più bello. Poco dopo ci riprova nuovamente l'Italia con capitan Panico che viene nuovamente fermata dall'attenta difesa di casa.
Gli Stati Uniti attaccano ma le azzurre contengono bene e ne viene fuori un bell'incontro equilibrato e gradevole dove è però l'Italia che mantiene un buon possesso palla senza però riuscire a colpire. Al 39', poco dopo una conclusione di Tuttino arriva la doccia fredda; Rapinoe mette un cross al centro sul quale Picarelli non trattiene e Rodriguez, lestissima, ne approfitta trovando il vantaggio statunitense.
Scorrono i minuti e si chiude il primo tempo dove le azzurre, forse immeritatamente sono sotto e vedono ancor più lontana la Germania.
La ripresa si apre con Picarelli ancora protagonista su Wambach che di testa impegna il portiere azzurro. Al 50' nuovamente Panico prova a sfondare ma la difesa di casa non lascia spazi e blocca nuovamente l'avanzata italiana.
Il match prosegue sempre sull'onda dell'equilibrio e se l'Italia nelle retrovie non concede varchi, davanti risulta imprecisa e trova difficoltà a superare la fisica retroguardia americana.
Al 67' sono ancora le ragazze 'stelle-strisce' che si rendono pericolose, con Boxx che viene fermata sulla linea da Tuttino, preziosissima nell'occasione. L'Italia nonostante il parziale non si da per vinta e ci prova nuovamente con Panico che al 72' controlla bene ma al momento del tiro viene imbrigliata dalla difesa statunitense che spegne l'attaccante e forse i sogni azzurri. Poco più tardi Camporese mette al centro e in una serie di batti e ribatti, l'Italia è pure sfortunata e non trova la deviazione vincente.
Prosegue la gara senza più emozioni e termina con le americane che fanno festa e con le azzurre che chinano la testa solo per l'amarezza di non essere riuscite a portare a casa quel sogno rincorso per due anni. Una testa che però deve rimanere alta dopo il positivo doppio confronto con gli 'states' dove le ragazze di mister Ghedin hanno dimostrato di essere davvero un bel gruppo che può fare il salto di qualità.
Si chiude così l'avventura italiana verso il mondiale tedesco con le parole del ct azzurro Ghedin: "Perdere non è mai piacevole anche se siamo usciti a testa alta, con grandissima dignità. Siamo qui a raccontare ancora cose belle, ma abbiamo perso: io non smetterò mai di ringraziare e di elogiare queste ragazze, che hanno compiuto un percorso impressionante e si sono battute in maniera encomiabile. Purtroppo siamo stati sfortunati al termine di un cammino straordinario ad incontrare proprio gli Stati Uniti a cui abbiamo concesso un gol all'andata e uno al ritorno; se non hanno stravinto, il merito è nostro, ma proprio per questo usciamo sconfitti a livello mentale. Abbiamo lavorato sodo due anni, siamo andati vicinissimi al grande salto, ma ancora non ci siamo. E' un vero peccato".