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- Stagione 2006/2007
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CENTROPOSE BARDOLINO - AGLIANA 2 - 1
Promosse sul campo, penalizzate dal risultato.
L’Agliana può dirsi comunque soddisfatta per quanto fatto vedere sul campo di un Bardolino sempre più scudettato a dieci lunghezze sopra il Toro. Gialloblù come un incubo per le rosanero: ogni anno le toscane in riva al Garda offrono pregevoli prestazioni abbinate però allo zero nella casella punti. 2-1 firmato Gabbiadini, Di Costanzo e Girelli, nel mezzo due pali e un salvataggio sulla linea per le veronesi e una traversa e un rigore negato nel finale per le ospiti. Non c’è dubbio il match è stato frizzante e per gli spettatori non si sono davvero potuti annoiare.
Buono lo spirito, la grinta ma le toscane fin dalle prime battute sembrano decisamente “abbottonate”: 4-2-4 contro il 4-5-1 schierato da Ghimenti. La forza d’urto della capolista con le quattro moschettiere - estete Boni- Panico – Gabbiadini – Riboldi farebbe tremare chiunque ma certi spazi sulle fasce e davanti potevano essere sfruttati meglio. Ciardelli lotta ma orfana di Fadda la vita là davanti è dura. Le squadre si scrutano ma solo le giallobù a timbrare dopo appena 12’..
ALMENNO SAN SALVATORE – Ritorno amaro tra le mura amiche per l’Atalanta, che, dopo il buon pareggio di settimana scorsa sul campo delle campionesse d’Italia del FiammaMonza, deve inchinarsi alla maggior esperienza e determinazione delle sarde.
Le nerazzurre non hanno comunque demeritato, recuperando l’iniziale svantaggio e andando al riposo su risultato di parità; ma nel secondo tempo è emerso il maggior cinismo ospite, che con un’inizio di secondo tempo veemente ha chiuso di fatto la partita.
Le bergamasche, che presentavano Nespoli come terzino sinistro, con l’inserimento di Spini e Caio a centrocampo e l’iniziale esclusione di Franchina, iniziano un po’ contratte, subendo l’iniziativa ospite, in particolar modo sulla fascia sinistra: è da lì infatti che Sardu, al 10’ crossa al centro dell’area, dove Conti, approfittando di un indecisione di Gritti, insacca il vantaggio. Dopo l’iniziale incertezza, comunque, l’Atalanta si riprende, e nel giro di un quarto d’ora ribalta la partita: il primo gol è di marca Mangili, con la giovane attaccante abile a lanciarsi in velocità, dopo un bello scambio Bonometti-Scarpellini a centrocampo, e a insaccara dopo aver eluso l’intervento della Lay, mentre il raddoppio lo realizza Bonometti, insaccando un pallone calciato dalla distanza dalla Scarpellini.
Non tradisce le aspettative la Graphistudio che esce vittoriosa dalla sfida con il fanalino di coda il Porto Mantovano e supera in classifica Milan e Atalanta, portandosi così al quinto posto.
Un successo che si è concretizzato a un solo minuto dalla fine, frutto di una grande, grandissima determinazione delle friulane.
La gara si è aperta con la Graphistudio intenzionata a indirizzare lo scontro subito nei binari giusti. A più riprese le ragazze di Modonutti hanno provato a superare la retroguardia avversaria, sprecando però palle gol limpide con Mauro e Brumana. La sfida si è improvvisamente infiammata poco dopo la mezzora quando il Porto Mantovano è riuscito a trovare il varco giusto per portarsi in vantaggio. E’ stata Benini, lasciata tutta sola in mezzo all’area, a pescare l’incornata vincente, sfruttando un traversone dalla destra, per l’uno a zero.
FIRENZE – Il Gioiello Firenze gioca col cuore, come aveva chiesto mister Ciolli, vince la partita-spareggio che doveva vincere e si toglie dalla virtuale zona retrocessione.
La Vigor Senigallia esce da San Marcellino sconfitta per 3-2, dopo aver dato il suo bravo filo da torcere a Patu e compagne, che incassano anche la sconfitta (come da pronostico) dell’Agliana contro la capolista Bardolino e quindi fanno un doppio balzo avanti in classifica.
La partita si era messa subito bene per le viola che, dopo un primo tentativo di Patu in area al 3’, già al 5’ passavano in vantaggio: perfetto lancio-assist di Nencioni da posizione di ala sinistra per Baglieri, che scattava ancora una volta alla sua maniera, entrava in area e con freddezza depositava in porta a mezz’altezza, quasi fotocopia di quanto successo a Milano.
LA FIAMMAMONZA ONORA IL TRICOLORE VINCENDO DI MISURA A TORINO
TORINO – La Fiammamonza onora il tricolore cucito sul petto e va a vincere a Torino in una gara che aveva, per la squadra, significato solo dal punto di vista dell’orgoglio. Dopo la recente eliminazione dalla Coppa Italia patita proprio ad opera delle granata ed una classifica di serie A che vede il Bardolino ormai irraggiungibile in fuga solitaria il match piemontese si presentava difficile, per le biancorosse, soprattutto dal punto di vista delle motivazioni. Invece è stata gara vera e, a detta di chi c’era, anche molto bella. Del resto per vedere delle buone partite di calcio bisogna che le si giochi in due, entrambe le squadre, ed il Torino di Padovan è sicuramente una squadra che ama affrontare le proprie sfide più sul costruire gioco che non distruggere quello dell’avversario. Detto ciò gran bella partita, ricca di capovolgimenti di fronte e Fiammamonza che, in formazione di pura emergenza (fuori Rivolta, Gazzoli, Murelli e Balconi quattro colonne biancororsse), trova presto la via del gol grazie a Naila Ramera che incorna al 5’ su strepitoso assist di Paliotti imprendibile nell’uno contro uno con Gangheri.
Il Toro ricomincia la sua corsa. Vittima sacrificale il fanalino di coda Porto Mantovano che, al terzo cambio di campo di gioco stagionale, cede di schianto dopo un inizio partita giocato alla pari con le granata
Le padrone di casa si schierano con un azzardato 3-5-2 ed una tattica del fuorigioco tentata per tutta la partita sulla metà campo, mentre le ospiti, orfane nella linea difensiva di Cancelliere e Carissimi per infortunio (da verificare la reale entità della botta subita al ginocchio) e di Titta Iannuzzelli per squalifica, optano per un classico 4-4-2 con Gangheri e Manieri esterne difensive ed il duo Bosi-Cacciatori centrali. Sulla mediana presenti le inamovibili Zorri e Miniati, con Gueli e Guardia. Ma sono le punte granata, le protagoniste sul confine lombardo-veneto, che nonostante ben nove palle gol nitide maturate già nel primo tempo riescono a finalizzarne solo una (con Fuselli) facendo però trovare il gol anche a Zorri.
Già dopo pochi minuti di gioco appare chiara la supremazia tecnica granata, ma le mantovane provano a sfondare per vie centrali con Eccher e Ruggianenti senza però mai rendersi realmente pericolose. Così l’antipasto al gol lo prova la “Silvia Nazionale” che già al 7’ sfugge alla marcatura di Bissoli, giovane talento non ancora del tutto recuperato dopo l’infortunio al ginocchio dell’anno scorso, mandando a lato di poco.
SCUDETTO SEMPRE PIU' VICINO, IL CENTRO POSE BARDOLINO SUPERA ANCHE L'ESAME SARDO. GIALLOBLU' TRAVOLGENTI SUL CAMPO DELLA TORRES SCONFITTA PER 4 RETI AD UNA. BONI, GABBIADINI, PANICO E BARBIERATO CALANO SERVONO IL POKER ALLA BLASONATA FORMAZIONE SARDA. ESPULSA SORVILLO OSPITE DOMENICA SERA A TELEARENA.
Ora lo scudetto è veramente vicino!
Le ragazze del Centro Pose Bardolino superano anche l'esame di sardo andando a vincere per 4 reti ad una sul campo da sempre difficile della blasonata Torres.
Con una grande prova di maturità e carattere le veronesi smentiscono anche la tradizione che le vedeva spesso soccombere in Sardegna, come pure l'antipatia per i campi in erba artificiale in passato poco amici dei colori gialloblù.
Ad Olmedo in provincia di Sassari mister Longega schiera l'ormai consueto modulo 4-2-3-1 con il chiaro intento di portare a casa l'intera posta in palio e tenere a distanza siderale il Torino.
Nella Torres è attesissima al debutto la nazionale brasiliana Machado Capobianco, ma proprio la carioca all'undicesimo di gioco atterra sul limite dell'area Melania Gabbiadini lanciata a rete. Cartellino rosso per la neo rossoblù e calcio di punizione.
Sulla strada per la terza vittoria consecutiva in campionato le neroverdi incontrano l’ostacolo Reggiana. In una partita dai ritmi non brillanti, le aglianesi colgono una traversa e reclamano un rigore con Mauro ma sono le emiliane; più produttive nella trequarti avversaria, ad aggiudicarsi la massima posta in palio con una punizione calciata da Brutti. In classifica l’Agliana mantiene il nono posto in classifica a quindici punti con una lunghezza in più rispetto a Vigor Senigallia e Firenze.
AGLIANA. Ultim’ora e mister Ghimenti deve rinunciare ad Ugolini assente per motivi familiari. Del Prete si piazza ancora a sinistra come esterno basso, davanti a lei Carraro mentre sulla corsia opposta Mauro, tra le più attive di tutto il match. Si gioca d’anticipo nella prima mezzora: entrambe le formazioni infatti sventano ancora prima che si facciano pericolose le intuizioni altrui sabotando di fatto anche lo spettacolo.
C'e' voluta una punizione a scavalcare la barriera della specialista Veronica Brutti per sancire la superiorità
Le granate hanno buttato al vento tre occasioni sole davanti al portiere Cupido, Sabatino ha tardato la conclusione e si e' fatta deviare in calcio d'angolo nel primo tempo mentre nel secondo ha calciato fuori a tu per tu con il portiere, Costi anche lei poco lucida davanti all'estremo avversario si è fatta ribattere la conclusione. Da il possibile vantaggio si e' rischiato di andare sotto su una traversa colpita dalle padroni di casa al 63'. Partita non brillante da ambo le parti, ma Reggiana superiore come qualità di gioco espresso contro un'avversaria sempre ostica.
Da festeggiare la prima vittoria dopo Senigallia del 20 gennaio e, prima vittoria marcata GRUPPO F.LLI MUNARINI.
MILANO - In una delle partite forse più brutte dell’anno il Gioiello Firenze vince a Milano contro le rossonere quarte in classifica e ora “vede” la salvezza.
La vittoria è arrivata dopo una partita equilibrata e non troppo ricca di occasioni da una parte e dall’altra. La rete decisiva è stata di Francesca Baglieri, entrata in campo per gli ultimi venti minuti di gioco, dopo la lunga convalescenza per la brutta l’influenza che l’aveva tenuta fuori per quasi due mesi. Il risultato premia sicuramente oltremisura le fiorentine a giudicare da quello che si è visto in campo (nonostante una superiorità territoriale evidente delle viola), ma non è ingiusto nell’ottica del doppio confronto: all’andata, infatti, dopo che le viola avevano “fatto” la partita (sbagliando anche un calcio di rigore) le lombarde avevano segnato in contropiede nei minuti finali.
