Ultima novità per i clubs dilettantistici femminili
- Silvio Bogliari
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Durante questo lockdown le nostre priorità sono cambiate, c’è stato poco tempo per pensare al calcio, anche se, nonostante la pandemia, lo sport amato dai più e la sua gestione, sono andati avanti.
Mentre tutto era fermo e la quarantena limitava le nostre vite, a marzo sono diventate ufficiali alcune norme relative al trasferimento dei giocatori e delle giocatrici minorenni, includendo quindi anche il calcio femminile.
Queste novità sono state rese note con la pubblicazione del nuovo regolamento FIFA, il Regulations on the Status and Transfer of Players, edizione di marzo 2020.
Come noto, i trasferimenti dei giocatori minorenni sono in principio, internazionalmente vietati dall’art. 19 del Regolamento della FIFA che però poi, nello stesso articolo, aggiunge delle eccezioni, come quella che permette il trasferimento, di un giocatore o giocatrice a partire dai 16 anni, solamente in ambito comunitario: questa misura è altamente discriminatoria poiché permette esclusivamente ai clubs europei di tesserare dei giocatori minorenni a partire dai 16 anni.
La FIFA nel corso degli anni, ha introdotto delle novità alla sua generica e generale proibizione adottata nel 2001: col tempo, forse, sarà derogata anche la norma che non consente alle famiglie di trasferirsi liberamente dove vogliono e richiedere il tesseramento dei propri figli minorenni nel nuovo paese di residenza.
L’ultima novità del regolamento FIFA di marzo riguarda il tesseramento dei giocatori o giocatrici che si trasferiscono in un altro paese per motivi di studio.
Così recita il nuovo art. 19: “Il giocatore è uno studente e si trasferisce senza i suoi genitori in un altro paese temporaneamente per motivi accademici, al fine di intraprendere un programma di scambio. La durata del tesseramento del giocatore per il nuovo club fino al compimento dei diciotto anni o fino al termine dell’anno accademico o scolastico, non potrà eccedere di un anno. Il nuovo club del giocatore potrà essere solo un club puramente dilettantistico senza una squadra professionistica o senza alcun vincolo giuridico, finanziario o de facto con un club professionistico ”.
Sebbene la norma si presenta imprecisa, visto che “accademico”, in lingue diverse dall’inglese, si riferisce generalmente alle università e queste ultime iniziano dopo il compimento dei diciotto anni, la norma, una volta tanto, favorisce i clubs dilettantistici.
Questa novità permette infatti solamente ai clubs femminili (o maschili) dilettantistici, che rappresentano la maggioranza del movimento femminile, nonché ai clubs che non hanno nessun tipo di collegamento con le squadre professionistiche, di tesserare le giocatrici minorenni comunitarie o extracomunitarie, che si trasferiscono in Italia per motivi scolastici.
Con tutto ciò, bisogna anche interpretare la portata della norma: se la proibizione relativa ai vincoli giuridici o finanziari con i clubs professionistici è facilmente intuibile senza particolari sforzi ermeneutici, non è altrettanto chiaro né altrimenti specificato cosa s’intenda per vincolo “de facto”, né tanto meno come verrà posta al vaglio e valutata tale condizione dalla FIFA, aprendo così la strada ad una ulteriore caccia alle streghe.
Non è un segreto infatti che anche nel calcio femminile molte squadre dilettantistiche vantino delle legittime collaborazioni con squadre professionistiche, finalizzate alla crescita delle proprie giocatrici, attraverso stages o prestiti.
Per contro, questa novità può rappresentare un ostacolo ai trasferimenti e al business che ruota attorno alle borse di studio.
Ad esempio, le agenzie o società che prestano i loro servizi con il fine di portare le ragazze in America, vedranno il loro business compromesso o fortemente limitato, visto che l’esperienza delle ragazze negli States sarà circoscritta al solo calcio scolastico, non potendo così, a norma dell’art.19, coinvolgere allenatori o squadre professionistiche.
Allo stesso modo le ragazze italiane che intendono trascorrere un anno all’estero, in base a questa nuova norma vedranno conclusa o alterata la possibilità di essere tesserate nei clubs professionistici esteri in corrispondenza con il loro anno da exchange student.
In conclusione, potremmo considerare questa norma come una misura diretta a garantire l’equilibrio della competizione, favorendo l’arrivo di giovani giocatrici solamente nelle squadre dilettantistiche, d’altra parte però è una norma che discrimina i clubs professionistici o quelli che, de facto, ne sono vincolati: purtroppo, nonostante il lodevole intento protettore delle norme FIFA, la coperta è sempre corta.
Silvio Bogliari
Art.19, 2° comma, lettera e) RSTP: “The player is a student and moves without his parents to another country temporarily for academic reasons in order to undertake an exchange programme. The duration of the player’s registration for the new club until he turns 18 or until the end of the academic or school programme cannot exceed one year. The player’s new club may only be a purely amateur club without a professional team or without a legal, financial or de facto link to a professional club”.