Giovedì, 21 Novembre 2024
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Spazio Tecnici

MISTER ANTONIO GENOVESE: “CALCIO AMORE MIO”

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genovese antonio mister16Già dal titolo potrete capire cosa significa per Antonio il gioco del calcio, appassionato del pallone in quanto gioco e pratica sportiva sul campo, ma anche come veicolo di educazione allo sport, un messaggio rivolto alle nuove generazioni, a quei ragazzi e ragazze che per tanti anni ha allenato sia nel fisico che nella mente e che gli ha riservato tante soddisfazioni e attestazioni di stima ovunque ha prestato la sua collaborazione.

Ho recentemente incontrato Antonio e gli ho rivolto qualche domanda sul suo percorso sportivo e sulle sue aspettative future, sia come allenatore, sia in veste di osservatore sportivo presente sui campi di calcio.

Ciao Antonio, lo SPORT è stato sempre presente nella tua vita, hai giocato al calcio sino all’età di 14 anni poi la tua vita è cambiata…!

In Italia, come tutti i ragazzi, iniziai a giocare a calcio, il mister mi mise come esterno basso per poi cambiare nel tempo ad ala ed infine punta (anche prolifica direi). Pur essendo sempre stato robusto ero più alto rispetto ai miei coetanei ed ero velocissimo nello scatto tanto che per la stagione 91/92 avevo sul tavolo ben tre proposte di squadre diverse, ad una di queste chiesi io di poter fare un provino e venni preso ma...un incidente stradale, al ritorno dalle vacanze, paralizzo’ gli arti inferiori costringendomi all’uso di una carrozzina per muovermi.

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INTERVISTA A MISTER DOLORES PRESTIFILIPPO

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azalee prestifilippo16Dolores Prestifilippo, ex calciatrice di qualità ed ora allenatrice dell’Azalee Gallarate, arrivata ottava in classifica nel girone A della serie B, ma in lotta per il quarto posto fino a tre giornate dal termine.
Complimenti per la stagione che si è appena conclusa, Dolores. Una buona posizione in classifica e il miglior attaccante del campionato. Impressioni?
Abbiamo fatto un buon campionato e siamo state all’altezza di tutte le squadre. Le prime due sono veramente brave, organizzate bene e con una dose di talento in più. Contro il Como abbiamo fatto una buona partita e abbiamo chiuso positivamente il campionato.


Contro il Como mi è piaciuto soprattutto l’atteggiamento che avete avuto dopo l’espulsione (al 15’ n.d.r.), siete andate in difficoltà, ma avete saputo reagire. Nel finale di stagione c’è stato un cambio di rotta anche a livello tattico?
Si, all’inizio del campionato abbiamo giocato con il 3-5-2, ma nel corso della stagione ci siamo accorti di non avere le possibilità di squadra per giocare con un modulo così dispendioso e abbiamo optato per un cambio sul 4-4-2. Ma devo dire che il 4-4-2 è il modulo che conosciamo meglio, perché nella mia esperienza gallaratese è quello che abbiamo usato di più e le ragazze lo conoscevano molto bene.


Obiettivi per la prossima stagione?
Per la prossima stagione aspettiamo qualche rinforzo, speriamo nei giovani perché comunque si può lavorare meglio. Qualche cambio ci sarà sicuramente.

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Valdifiori: "Abbiamo dato tutto"

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Dopo anni e diverse vittorie sulle panchine di squadre maschili per Nevio Valdifiori la prima avventura nel mondo femminile si è conclusa con una sconfitta per 8-0 ad opera delle campionesse d'Italia del Brescia e la retrocessione del suo Riviera di Romagna nella serie cadetta dopo cinque anni in Serie A.

L'allenatore, padre del calciatore del Napoli Mirko Valdifiori, era subentrato a marzo alla guida del Riviera con la squadra in piena zona retrocessione e reduce da quattro sconfitte consecutive.

 

"Dovessi paragonarmi ad un medico direi che ho preso in mano un moribondo per il quale sembrava esserci poco da fare e, se muore, non puoi lamentarti". Al suo arrivo, in effetti, il Riviera era terzultimo con dieci punti e con due di distacco dalla zona salvezza. Poi grazie ad un bel colpo di reni la sua squadra era riuscita a tirarsi fuori dalle sabbie mobili fino a raggiungere un +2 sulla quartultima posizione in attesa di due sfide chiave con Bari e Vittorio Veneto. "Dopo un mese di lavoro avevo iniziato a crederci perché la squadra era migliorata assieme a tutti i suoi numeri. Da lì alla fine della stagione sapevamo di avere solo due partite nelle quali ci saremmo giocati la serie A (Bari e Vittorio Veneto, nda), perché in questo campionato compagini come Brescia e Tavagnacco sono di un altro pianeta".

 

I presupposti per l'impresa sembravano esserci, ma qualcosa ha finito con l'incrinarsi proprio nel momento chiave della stagione. "Il Bari era il nostro bivio, ma la sfida è andata male e da lì tutto è precipitato. È un peccato - commenta Valdifiori - perché avevamo creato i presupposti per l'impresa trovando anche una fisionomia".

A pesare anche le assenze che hanno decimato una rosa già ridotta. "Le assenze tra chi ha smesso, gli impegni della nazionale, gli infortuni ed altro hanno finito col pesare. Siamo stati costretti a schierare molte giocatrici fuori ruolo e a farne giocare altre che non erano in perfette condizioni fisiche".

 

Insomma, una stagione sfortunata, ma non ci sono rimpianti in questa prima esperienza di Valdifiori nel mondo del calcio femminile. "Sono soddisfatto di questa esperienza. Ho visto una realtà nuova e dei contesti nettamente superiori rispetto a quelli nei quali lavoravamo noi e credo che per questo motivo retrocedere non sia una vergogna perché farcela non era un'impresa, era un miracolo. Nessun rimpianto quindi: le ragazze hanno cercato di dare tutto quello che avevano, a volte è mancato qualcosa a livello di tensioni nervose. Per andare oltre ai tuoi limiti servono carattere e ignoranza, purtroppo quelli sono mancati, ma per il resto non c'è davvero niente da rimproverare alle ragazze".

 

Daniele Pompignoli

Twitter: @dpompignoli

INTERVISTA A MISTER LELLO DI CAMILLO, ALLENATORE CHIETI

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dicamillo misterSalve Mister Di Camillo, in estate scrissi un'articolo dove vi pronosticavo come seri pretendenti alla Promozione e, ad oggi, è così; si sente sicuro di ottenere la Promozione?
Salve, nel calcio non si può essere mai sicuri di niente e lo abbiamo visto nell'ultimo turno di campionato dove abbiamo compiuto un miracolo per battere la Carpisa Napoli. Mancano 2 trasferte insidiose e lo scontro diretto dell'ultima di campionato 2 punti sono pochi le problematiche sono tante e il duello è ancora lungo.


Ad una rosa già competitiva, in squadra sono arrivate giocatrici di esperienza e qualità come: Vicenzi in porta, Di Bari e Masia per blindare al centro la difesa e rinforzare l'attacco con Vukcevic e Martinovic; quanto è stato importante sin'ora il loro apporto in squadra?
Il loro apporto è stato importante così come è stato importante l'apporto del resto della squadra che già da alcuni anni lavora per migliorarsi.
Sicuramente l'esperienza e la serietà dei centrali difensivi ha alzato il livello di competitività della nostra squadra così come i nuovi attaccanti ci hanno dato un maggior tasso di imprevedibilità in avanti.

La sua è una squadra compatta dietro e "pericolosa" davanti con un centrocampo che filtra, copre e smista; l'adatta in campo a seconda delle avversarie o predilige usare sempre uno stesso modulo?
Quasi mai mi adatto all'avversario e spesso cambio modulo. Prediligo usare un modulo adatto alle calciatrici che partita dopo partita ho a disposizione.

Oltre che motivo di orgoglio, com'è allenare le proprie figlie vedendole crescere in bravura di giorno in giorno?
L'orgoglio di allenare e vederle crescere copre in lungo e in largo tutte le difficoltà che effettivamente ci sono in una situazione così particolare come quella di un padre che allena le figlie. Posso tranquillamente dire che tratto tutte come fossero mie figlie e questo mi rende ancora più orgoglioso.

Conducete la classifica con due punti di vantaggio sulla Roma che, affronterete l'ultima di campionato in casa; che differenze vede tra voi e loro con cui state dominando il campionato?
Guardi a livello caratteriale penso non ci siano differenze perché entrambe in questa stagione sono riuscite a risolvere o addirittura a capovolgere partite difficili. A livello tecnico loro sfruttano meglio le palle inattive noi probabilmente abbiamo più soluzioni.
Sicuramente nell'ultima partita avremo una bella cornice di pubblico dalla nostra parte.

Ringraziamo Giulia Di Camillo e Mister Lello Di Camillo per la disponibilità concessa.

Antonio Genovese
Allenatore di Base - B UEFA
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

INTERVISTA A JACOPO LEANDRI (OSSERVATORE NAZIONALI E TECNICO PATENTATO UEFA A): "E' UN MOMENTO DI EVOLUZIONE DEL MOVIMENTO"

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JACOPO LEANDRICESENATICO – Macina settimanalmente chilometri su chilometri per andare a visionare partite, giocatrici e scoprire nuovi talenti che possano essere utili in chiave azzurra. Questo è il compito di Jacopo Leandri, osservatore delle Nazionali femminili ed ex allenatore di Ravenna, Castelvecchio e San Zaccaria con le quali ha raggiunto pregevoli risultati e due splendide promozioni. Nelle scorse settimane il tecnico romagnolo ha tagliato un altro importante traguardo personale conseguendo a Coverciano il prestigioso patentino Uefa A ed inoltre nei mesi di giugno e luglio volerà negli Stati Uniti al Cesena Usa come responsabile tecnico della squadra femminile che partecipa al Wpsl, secondo campionato professionistico americano. Essendo Leandri esperto e profondo conoscitore di calcio femminile l’abbiamo ascoltato per conoscere il suo punto di vista sullo sviluppo dell’intero movimento e parlare anche del suo importante ruolo.

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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