INTERVISTA A MISTER DOLORES PRESTIFILIPPO
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Dolores Prestifilippo, ex calciatrice di qualità ed ora allenatrice dell’Azalee Gallarate, arrivata ottava in classifica nel girone A della serie B, ma in lotta per il quarto posto fino a tre giornate dal termine.
Complimenti per la stagione che si è appena conclusa, Dolores. Una buona posizione in classifica e il miglior attaccante del campionato. Impressioni?
Abbiamo fatto un buon campionato e siamo state all’altezza di tutte le squadre. Le prime due sono veramente brave, organizzate bene e con una dose di talento in più. Contro il Como abbiamo fatto una buona partita e abbiamo chiuso positivamente il campionato.
Contro il Como mi è piaciuto soprattutto l’atteggiamento che avete avuto dopo l’espulsione (al 15’ n.d.r.), siete andate in difficoltà, ma avete saputo reagire. Nel finale di stagione c’è stato un cambio di rotta anche a livello tattico?
Si, all’inizio del campionato abbiamo giocato con il 3-5-2, ma nel corso della stagione ci siamo accorti di non avere le possibilità di squadra per giocare con un modulo così dispendioso e abbiamo optato per un cambio sul 4-4-2. Ma devo dire che il 4-4-2 è il modulo che conosciamo meglio, perché nella mia esperienza gallaratese è quello che abbiamo usato di più e le ragazze lo conoscevano molto bene.
Obiettivi per la prossima stagione?
Per la prossima stagione aspettiamo qualche rinforzo, speriamo nei giovani perché comunque si può lavorare meglio. Qualche cambio ci sarà sicuramente.
Ferrario e Barbini rimangono?
Bisogna chiedere a loro. Ferrario ha fatto una buonissima stagione ed è un talento che non bisognerebbe perdere. Così come Gaia. Spero vivamente possa ritornare nel giro della nazionale. Io la impiego sia come terzino, che come esterno o punta in base alla partita. E’ fantastico avere una giocatrice così duttile.
Che cosa vi è mancato rispetto al trio di testa?
Ci è mancata la testa e la continuità di rendimento. Con l’Inter siamo stati alla pari, Il Valpolicella è una spalla sopra con giocatrici più esperte come Boni e Beverly. Il Como invece è molto compatto, più squadra.
Calcio femminile in Italia. Dove trovare il cambiamento?
Il lavoro, si può partire solo dal lavoro. Bisogna fare più allenamenti. Noi ne facciamo 3, ma bisognerebbe farne 5 dalla serie B in su. Non abbiamo queste possibilità perché, si sa, economicamente non si può fare. I campionati sono sfalsati perché le ragazze viaggiano, lavorano, ma facendo più allenamenti già dal settore giovanile si può fare la differenza. Rispetto agli altri paesi potrebbe voler dire un riavvicinamento.
L’unica che tiene il passo in Europa è il Verona e il Brescia..
Tiene il passo, ma anche il Brescia quando va fuori ha molti più problemi. Complimenti a Milena Bertolini, una persona straordinaria che ha fatto tanto per questo calcio. Complimenti a tutte queste ragazze che fanno tanto e lavorano così bene.
Champions: chi è la favorita?
Penso il Lione.
Francesco Inverso