Intervista a Oscar Berti, preparatore atletico dell'Agsm Verona
- Walter Pettinati
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1) Un preparatore atletico con un curriculum di tutto rispetto nonostante la giovane età, ci racconti che studi ha fatto e quali esperienze prima di approdare all'Agsm Verona?
Mentre stavo ancora studiando all'università di scienze motorie di Verona una squadra dilettantistica, il Caprino, mi ha chiesto all'età di 21 anni di provare ad iniziare l'esperienza come preparatore atletico in promozione. Era il 2002 ed io giocavo ancora. Ho smesso per intraprendere questa carriera e da li è iniziata la mia avventura con 7 campionati di eccellenza, due di promozione passando da Caprino a Casaleone per poi andare all'Ambrosiana e al Somma.
Nel mentre il Verona ha voluto credere in me e nel 2007 sono entrato all'Hellas, da lì le avventure nei campionati Berretti, allievi nazionali e Lega Pro. Poi la sorprendente possibilità di confrontarmi con realtà diverse ed importanti: l'Albania con il campionato di serie a al Flamurtari col quale abbiamo partecipato all'Europa League.
Alla fine di questa esperienza alcune società di Lega Pro mi hanno contattato ma l'idea di fermarmi un po' a casa dopo l'avventura all'estero è stata forte, cosi sono approdato all'Agsm Verona.
2) Come mai la scelta da questa stagione di fare il preparatore atletico di una squadra femminile?
Sono approdato al calcio femminile grazie a Fabiana Comin e a Renato Longega , con la prima avevo già collaborato all'Ambrosiana, mentre col secondo ci conoscevamo già ma non avevamo mai lavorato insieme.
Loro mi hanno presentato il calcio femminile che si pratica a Verona e ne sono stato colpito subito per la professionalità ed organizzazione che hanno. Questa società non ha nulla da invidiare a realtà professionistiche maschili.
3) E' da poco la notizia che ora sta lavorando pure per la squadra di Basket Tezenis, come riesce a fare tutto e se il calcio femminile le sta dando delle soddisfazioni?
Con Tezenis è nato tutto quasi per caso, alcuni collaboratori conoscevano la mia situazione e hanno voluto coinvolgermi, io ho accettato volentieri ed ora sono assistente al responsabile dell'area atletica, Giacomo Braida. ma il mio principale lavoro è per l'Agsm Verona dal quale sto ricevendo molte soddisfazione sia dalla società che dallo staff e dal gruppo di ragazze che ho a disposizione.
4) Che differenze sta riscontrando tra calciatori maschi e calciatrici femmine?
La differenza maggiore è quella legata alla genetica, cioè un uomo ha predisposizioni maggiori allo sforzo fisico rispetto ad una donna, ma per il resto non cambia nulla, anzi ho trovato nelle ragazze maggior predisposizione al lavoro rispetto a molti maschi.
5) Una donna calciatrice quali caratteristiche fisiche dovrebbe avere per puntare e arrivare in alto?
Sicuramente la forza fa la differenza nel calcio femminile.
6) Quali sono gli esercizi che alle sue giocatrici non piace fare e quali invece quelli che prediligono?
Questo è da chiedere alle ragazze, io cerco sempre di variare gli esercizi e le sedute per non risultare mai noioso e scontato.
7) Per una buona preparazione atletica nel calcio ad alti livelli lei consiglia allenamenti tutti i giorni? Che programma di allenamento utilizza?
Allenarsi tutti i giorni sicuramente aiuta a migliorare l'organizzazione dei carichi di lavoro durante la settimana , la differenza comunque la fa la qualità del lavoro e non solo la quantità.
8) A seconda dei ruoli in campo delle giocatrici la preparazione atletica delle ragazze dovrebbe variare?
Si, noi spesso gestiamo le sedute con lavori specifici per il ruolo che un atleta utilizza in partita.
9) Come vede la preparazione atletica della sua squadra finora e dove si può ancora migliorare?
Dopo un primo periodo di adattamento dove le ragazze hanno sperimentato il mio sistema di lavoro possiamo dire che ora stiamo bene, ed abbiamo una condizione più che accettabile, poi chiaramente si può e si deve sempre migliorare.
10) La serietà, la determinazione, la tenacia insieme ai sacrifici che le donne calciatrici devono fare per praticare questo sport l'hanno fatta "innamorare" del mondo del calcio femminile?
Il mondo del calcio femminile è affascinante, un campionato di altissimo livello che porta le società a degli sforzi economici enormi. La cosa che mi rattrista un po' è l'indifferenza che molti addetti ai lavori del calcio maschile hanno nei confronti di questa disciplina.
11) Secondo lei cosa bisognerebbe fare per rilanciare il calcio femminile in Italia e come si può vincere la "mentalità arretrata" che in tanti sostengono ci sia nel nostro Paese e che vede questo sport solo al maschile?
Purtroppo in Italia tutto è riportato ad un ritorno economico, se si trovasse un sistema in cui il calcio femminile diventi una "macchina da soldi " sicuramente non ci sarebbe questa mentalità che in altri Paesi , come il nord Europa, è oramai superata. Io credo che chi ha dei dubbi debba andare a vedere qualche partita importante del nostro campionato e si renderebbe conto che è spettacolare tanto quanto quello maschile.
Laura Pressi