INTERVISTA ALL’ALLENATORE DELLE GIOVANISSIME REGIONALI DEL TRADATE CALCIO FEMMINILE.
- Walter Pettinati
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E se alla nostra redazione arrivano due e-mail, firmate, che chiedono notizie sul giovane mister delle giovanissime del Tradate, ecco che esce fuori un'intervista... tutta da leggere, sperando di aver soddisfatto i nostri lettori e gli addetti ai lavori interessati alle capacità di mister Luigi Magurno.
Allora Mister, grazie per questo incontro. Diamo la possibilità a chi non ti conosce di farsi un’idea su di te.
Come nasce la tua passione per il calcio?
La mia passione nasce all’età di 5 anni quando vengo iscritto ad una scuola calcio nella provincia di Varese. Da allora questo sport inizia a circolare nelle mie vene come fosse sangue… non riesco più a farne a meno. Purtroppo la mia carriera da calciatore termina in promozione per via di un brutto infortunio accadutomi qualche anno fa. Ovviamente ho diversi ricordi indelebili di quel periodo, come quando con la mia squadra abbiamo vinto il ”Sei bravo a…” diventando Campioni lombardi e come premio siamo stati invitati a calpestare il terreno di gioco di Coverciano, dove abbiamo affrontato i Campioni sardi, vincendo 8-2. In campo ho svolto qualsiasi ruolo, dal difensore all’attaccante e sono sempre stato considerato un jolly dai Mister che mi hanno seguito. Dopo il mio infortunio e dopo un anno sabbatico, ho deciso di intraprendere l’attività di allenatore di calcio. Ed eccomi qui…
Vista la tua giovane età, quella che ti trovi ad affrontare oggi è la prima esperienza nel calcio femminile?
Sono da due anni Mister delle Giovanissime Regionali dell’ACFD Tradate quindi sì, sono alla mia prima esperienza nel mondo del calcio femminile.
Mi è stata concessa questa opportunità dalla Responsabile del settore giovanile e ho preferito coglierla al volo e catapultarmi in questa nuova avventura.
Ci sono differenze di gestione tra una squadra maschile e una femminile?
A mio parare non esiste una vera e propria differenza. Le ragazze, a differenza dei maschietti, sono più chiacchierone e la distrazione è all’ordine del giorno, però chi gestisce e coordina una squadra è il Mister quindi il sesso c’entra ben poco.
Come riesce a coinvolgere e a tenere unito il gruppo?
Un allenatore deve sempre mostrarsi disponibile per il proprio gruppo, essere paziente, cercare una soluzione a qualsiasi problema venga esposto e poi essere in grado di ascoltare, ascoltare e ascoltare. Mi capita spesso di mettermi nei panni delle mie giocatrici proprio per entrare ancora di più nell’ottica dei loro problemi. Bisogna però avere sempre chiaro quanto sia fondamentale la presenza di un regolamento il quale va rispettato senza nessun tipo di protesta. Preferisco ricevere un “grazie Mister” piuttosto che vincere un trofeo: quel Grazie resterà per sempre, un trofeo il giorno dopo viene dimenticato.
Un Mister di calcio giovanile deve essere più allenatore o educatore?
Un Mister di calcio deve cercare di essere “tutto”: un allenatore, un educatore, un amico, un esempio da seguire. L’educazione e il rispetto sono due elementi fondamentali da possedere, tutto il resto arriverà con la dovuta calma e con tanto lavoro e pazienza.
Quale programma segui per l'evoluzione atletica, tecnica e tattica?
Seguo un programma tutto mio… sono sincero nel dire che amo rubare consigli, idee ed esercizi dalle più grandi scuole calcio che si avvicinano maggiormente ai miei pensieri. Le mie sedute prevedono principalmente l’utilizzo della palla: cerco di sviluppare nelle mie allieve capacità tecniche e tattiche con uno stile di gioco che si vuole affacciare al mondo del Tiki-Taka, quindi uno stile aggregato al calcio spagnolo. Lo scopo principale è far correre a vuoto l'avversario utilizzando passaggi corti e un possesso costante del pallone. E’ per questo che gli esercizi proposti durante le mie sedute di allenamento sono maggiormente dedicati al possesso palla. In futuro vorrei ampliare le mie conoscenze di questo stile cercando di trasmettere alla mia squadra tutte le informazioni necessarie per un corretto utilizzo e messa in pratica.
Parlaci dell’organizzazione della tua squadra e solitamente a quale modulo ti adotti?
Quando sei allenatore di una squadra devi decidere il modello di gioco e come preferisci che la squadra si esponga in campo. La prima regola è conoscere i propri giocatori sia dal punto di vista calcistico che da quello personale, parlare con loro e condividere i pensieri e le informazioni utili a migliorare il supporto della squadra. Il modulo a cui faccio riferimento è il 4-3-3 quindi schierando una linea di difesa a 4, un regista davanti alla difesa, due mezzali, due esterni offensivi ed un centravanti. D’altronde come si dice? “la miglior difesa è l’attacco”.
C’è un allenatore in particolare che ti ispira?
Beh, penso che ogni allenatore abbia un idolo o comunque qualcuno da cui prendere spunto. Io sono abbagliato dalla bravura del numero uno degli allenatori, Pep Guardiola, una persona che non guarda in faccia nessuno e non mostra preferenze tra gli elementi del proprio gruppo. E vogliamo parlare del calcio giocato dalle squadre avute in gestione? Insomma, è per me un esempio vivente da seguire, un maestro perfetto.
Quali sono le tue impressioni sul calcio femminile giovanile?
Il calcio è principalmente dominato dalla figura maschile, il calcio femminile è seguito meno. Esistono ragazze che preferiscono far parte di squadre maschili, essere l’unica donna all’interno di un gruppo porta ad avere più attenzioni da parte della squadra mentre far parte di una squadra femminile conduce al confronto continuo, anche se mi permetto di dire che ci sono donne che non hanno nulla da invidiare ai calciatori “uomini”. Il settore giovanile femminile non è molto diverso da quello maschile, possiamo notare delle differenze riguardo al ritmo e all’intensità di gioco però resta lo stesso uno spettacolo da seguire.
L’obiettivo stagionale?
Parlando del mio gruppo il nostro obiettivo è quello di cercare di migliorare allenamento dopo allenamento e gara dopo gara, con la grinta e la giusta voglia di fare bene. Confrontando dati e risultati con quelli della scorsa stagione, si evidenzia un progressivo miglioramento. Siamo arrivati a contenderci fino all’ultimo ogni partita, indipendentemente dalle avversarie, cercando di portare a casa quei tre punti fondamentali che danno la carica e fanno sorridere. Non mi sento di tralasciare un elemento essenziale: all’età delle mie ragazze gli esiti contano ben poco però associare il “divertimento” ai risultati è sempre un’eccellente ricetta.
Quali sono i tuoi progetti e/o aspettative per il futuro?
Ognuno di noi ha il proprio sogno nel cassetto custodito con molta cura però, per il momento e vista la mia giovane età, ambisco al continuo aggiornamento, perfezionando i miei metodi di allenamento e gestione della squadra. Il prossimo traguardo sarà quello di riuscire a conseguire il patentino UEFA B e migliorare passo dopo passo la mia cultura calcistica. Adoro le sfide difficili e impossibili… ti regalano più soddisfazioni.
Intervista realizzata dalla nostra inviata: Pink Girl da Tradate, che ringraziamo.
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