A «casa» è tornata più forte e matura. Dopo aver respirato, per un anno, l’aria di vertice della serie B con il Fimauto Valpolicella. La «bandiera» è rientrata alla base, per riprendere per mano la Fortitudo Mozzecane e aiutarla a crescere. Rachele Peretti è di nuovo al centro del campo gialloblù, con la sua tecnica, i suoi inserimenti e i suoi gol. «Oggi sono una delle giocatrici più esperte della squadra e so di dover dare l’esempio. Voglio divertirmi e arrivare il più in alto possibile». Una vita trascorsa con gli stessi colori addosso, fin dalle giovanili. Dieci stagioni con la maglia della prima squadra condite da 159 presenze e 63 reti tra serie B, A2 e A (223 partite e 116 marcature, se si contano anche le sfide di Coppa Italia e le gare ufficiali in Primavera), la carta d’identità che recita solo 24 anni, nonostante un curriculum da veterana. La centrocampista nata a Villafranca, e residente a Povegliano, sfoglia il libro dei ricordi e ripercorre la sua storia d’amore con la Fortitudo Mozzecane.
«Peretti torna a casa». Il titolo calza al pennello?
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Ma è vero che le calciatrici sono tutte brutte con lineamenti maschili e non hanno nulla di femminile? Assolutamente no, anche se purtroppo questa è una credenza comune. Non ci credete? Volete una prova? Ecco Giada Traverso, giovane calciatrice classe '99 in forza al Molassana Boero, che ci spiega il suo punto di vista, il tutto corredato dagli splendidi scatti in studio di Fabio Fazzari e Mara Ramella.
Ciao Giada! Secondo te come mai esiste un pregiudizio nei confronti delle ragazze che si avvicinano al calcio e perché alcuni pensano che 'donna calciatrice' sia sinonimo di "maschiaccio" senza la possibilità che possa esistere una calciatrice femminile?
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Metti la più giovane del gruppo, con zero esperienza a livello nazionale, e con un grave problema alla spalla destra che ne limita i movimenti, in porta alla squadra campione d’Italia, e penserai che il secondo scudetto può solo essere un’utopia: ma se quel secondo portiere è una ragazza con grandi doti tecniche ma soprattutto umane, e con una forza di volontà da far invidia a tanti adulti, con quel pizzico di pazzia che caratterizza i grandi portieri, allora il discorso cambia, e il secondo tricolore diventa realtà. Giulia Franco, tra gioie e dolori, tra scudetto ed intervento chirurgico, racconta la sua “estate” turbolenta ma ricca di soddisfazioni.
Un’estate tra alti e bassi: prima il tricolore da protagonista e poi l’operazione alla spalla... raccontaci come li hai vissuti?
La grande gioia per essere diventata campionessa d'italia è indescrivibile: ho realizzato uno dei miei più grandi sogni! E’ stata dura per il problema alla spalla con cui ho dovuto convivere e per la grande responsabilità che sentivo, considerato che la Res era già campione d’Italia e io affrontavo per la prima volta un campionato nazionale. Non è stato facile ma il finale mi ha ripagato di tutto. Dopo la finale ho subito l’intervento, che era programmato già da tempo e soprattutto era indispensabile.
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Valentina Napello, centrale difensivo del Ligorna, parla dell'ottimo momento della sua squadra, degli obiettivi soffermandosi sulla gara contro l'Empoli conclusasi a reti inviolate.
Valentina, siete state eliminate in Coppa Italia senza aver mai perso in Coppa Italia dove avete fatto due pareggi (1-1 all'esordio nel derby con l'Amicizia Lagaccio e 2-2 contro la forte Novese, con il pareggio subito nei minuti di recupero del secondo tempo), avete espugnato Torino battendo la Juventus 1-3 all'esordio in campionato e ora avete bloccato sullo 0-0 in casa la favorita per la vittoria finale Empoli. Dove può arrivare questo Ligorna che in questa stagione, da neopromossa, non ha ancora perso una gara ufficiale?
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Due pennellate al debutto da titolare in serie B. Una per l’incornata di Nana Welbeck, l’altra per il diagonale di Beatrice Piovani. Il suo destro ha disegnato i gol della Fortitudo Mozzecane, il Clarentia Trento ha dovuto fare i conti con la sua tecnica e la sua determinazione. Valeria Dal Molin si presenta dal primo minuto così, lasciando il segno. Lei che fino a ieri giocava nel campionato Primavera. «Esordire in serie B è una bella emozione e una grande soddisfazione». Per la precisione, la centrocampista gialloblù, arrivata in estate dall’Agsm Verona, aveva già fatto la prima apparizione in campionato due domeniche fa, giocando poco più di venti minuti contro l’Azalee. Una piccola premessa per prendere confidenza, poi ecco i novantaquattro minuti a Trento vissuti da protagonista.
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Due gare, due gol e due prestazioni da incorniciare: un debutto in serie A da sogno per il nuovo bomber della Res Roma, Melania Martinovic, giunta in estate alla corte di mister Melillo, e già perno fondamentale dell’attacco giallorosso.
Sontuosa in campo e umile fuori dal rettangolo verde, Melania racconta il suo avvio di stagione, gira ogni merito alla squadra e al tecnico Melillo, e parla delle sue nuove compagne dopo due mesi di duri allenamenti.
Due gare, due gol e due vittorie: un debutto così in Serie A, lo si sogna la notte…
Due gare due goal, si è vero, non potevo desiderare un debutto migliore nel campionato di massima serie, ma le mie realizzazioni sono solo il frutto di un grande lavoro di squadra.
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Chiara "Boba" Merler, Lucia Belloni e Roberta Di Blasi, rispettivamente capitane di Amicizia Lagaccio, Molassana e Ligorna, uniche tre squadre liguri e genovesi in Serie B, ci raccontano come potrebbe essere il girone A della serie cadetta appena partito.
Iniziamo con una domanda molto classica: come ti sei avvicinata al calcio e a che età hai iniziato a calciare il pallone?
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Simona Sodini, neomamma e bomber del Cuneo, ci racconta il suo ritorno in campo e il suo splendido stato di forma.
Simona, che dire? Appena rientrata sembri davvero tornata in uno stato di forma invidiabile! Tre partite e tre gol (uno nella vittoriosa trasferta di Saluzzo per 0-6 contro il Musiello in Coppa Italia e doppietta all’esordio in questo campionato nel 2-0 rifilato al San Zaccaria), senza dimenticare l’assist meraviglioso per Errico che ha fruttato l’1-0 contro l’Alessandria e il passaggio del turno di Coppa. Immagino che il tuo stato di forma sia pressoché tornato perfetto dopo il parto, giusto?
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Per la grande sportività dimostrata in occasione della recente partita tra Imolese e Marcon la Commissione Assegnazione Premi e Riconoscimenti del Panathlon Club Venezia ha deciso di assegnare il: PREMIO FAIR PLAY AL GESTO alla giocatrice JENNY CAMILLI La cerimonia di premiazione è in programma GIOVEDI’ 13 OTTOBRE alle ore 17.00 al Teatro Goldoni di Venezia nell’ambito del VENICE PANATHLON DAY cerimonia di Gala nel corso della quale verranno consegnati gli altri Premi Fair Play 2016, alla carriera e alla promozione; del "31° Premio Mario Viali – Una vita per lo sport"; delle borse di studio del "44° Premio Studente/Atleta"; della Coppa alla scuola vincitrice delle "Panathliadi - I Giochi delle Scuole medie veneziane" con annessi premi "Fotografa le Panathliadi" promosso con la "Fondazione Panathlon International Domenico Chiesa" e infine il Venice Panathlon Sport Award.
Ciao Martina, innanzitutto per me è un onore intervistare una dei più forti centrocampisti italiani in circolazione, pluricampionessa d'Italia e detentrice della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana con la maglia del Brescia.
Quest'anno avete fatto il triplete in Italia e in Europa siete arrivate agli ottavi di Champions, un ottimo risultato direi! Pensi che in futuro il divario con squadre come Lione e Wolfsburg, finaliste di Champions a Reggio Emilia quest'anno, si potrà ridurre? Quanto tempo ci vorrà? Come bisogna lavorare?
Leggi tutto: Martina Rosucci si racconta a Calciodonne!