Arianna Astrid Cazzaniga sul canale Taca La Marca
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In esclusiva in diretta Instagram sul canale Taca La Marca è intervenuta Arianna Astrid Cazzaniga, capitano della ASD Riozzese 1964. Ecco le sue parole ai nostri microfoni.
Mancanza del campo e speranze
Va tutto bene, ma sicuramente manca un po’ a tutte poter giocare, siamo in attesa di qualche cambiamento. Giocare manca tanto ma abbiamo avuto comunque la possibilità di riprendere gli allenamenti, prima della zona rossa noi abbiamo avuto la sfortuna di disputare soltanto la prima di campionato, per vederci poi bloccare completamente.
Siamo in attesa quindi, abbiamo tanta voglia di ritornare a giocare soprattutto la partita della domenica. Siamo felici appunto di poterci allenare, purtroppo più di altro non possiamo fare. Abbiamo tanta speranza di poter iniziare la prossima stagione per poi proseguirla senza interruzioni.
Ritorno alla normalità
Spero nel ritorno alla normalità e immagino possa tornare tutto come prima, poter allenarci tranquillamente, prendere parte al campionato e portarlo avanti dall'inizio alla fine senza le interruzioni che purtroppo ci sono state e mi auguro che per la prossima stagione si trovi una soluzione. Continuare da settembre fino a fine stagione, avere un orizzonte, degli obiettivi.
Dimensione ASD Riozzese 1964
Noi siamo state accolte quest'anno dopo una fusione con un'altra squadra, la Lombardia Uno, e abbiamo sentito subito il calore nella società, si vede che ci tengono tanto e nel calcio femminile hanno una storia di anni ed anni arrivando anche alla serie A. Il presidente (Mileto Faraguna ndr) è molto molto presente, sempre disponibile ed è lì sempre con noi per qualsiasi cosa, poi è un punto di riferimento perché è veramente appassionato.
Serie A
Il campionato lo seguo quando riesco, visto che giocano in orari non sempre concilianti, il livello è alto anche per il secondo posto, da tifosa milanista dico che il Milan ha delle rivali toste ma è un campionato che vedo ancora aperto e per il Milan ci spero ancora un po'.
Movimento, calciatrici rappresentative
Dal mondiale in poi, per il movimento si sono aperte tantissime porte e penso che comunque tutte le ragazze che hanno partecipato siano diventate rappresentative e un po' punti di riferimento per tutte le ragazzine che vogliono iniziare a giocare a calcio. Prima del mondiale per molte persone le protagoniste magari erano sconosciute perché comunque il calcio femminile era davvero poco seguito, adesso invece sono idoli di tantissime. Se devo fare un nome direi sicuramente Martina Rosucci che ho iniziato a seguire dai tempi in cui ancora scriveva il suo blog.
Numero 8
In realtà il mio numero è sempre stato il 7, quando ho cambiato squadra era occupato e quindi ho preso l’8, stesso numero tra l’altro di Rosucci.
Capitano
È un orgoglio, io davvero non saprei come altro descriverlo, è un ruolo che davvero dà tante responsabilità in campo, in particolare penso la più difficile sia quella di mantenere la calma all'interno del campo durante la partita, ma è davvero una grande emozione, sono grandi soddisfazioni a portare la fascia al braccio.
Partite
Mi viene in mente la prima, che poi nei fatti è stata anche l’ultima partita di questa stagione, in campo non nostro, fuori casa, per una squadra che si era comunque appena unita, come dicevo prima, dopo la fusione tra due società. Per noi era anche un po' una la prima partita di prova, togliendo le amichevoli e abbiamo iniziato male, siamo andate sotto all’inizio poi siamo riuscite comunque a mantenere ed ottenere il pareggio e lì si è visto proprio tutto il gruppo, tutta la voglia di vincere della nostra squadra.
Squadre ed esperienze
Con le ex compagne di squadra si crea sempre anche alla fine un legame che crei anche all'interno dello spogliatoio e ti porti negli anni, con alcune siamo ancora in contatto con altre poi ci si perde però un po' ma è sempre stato bello lo spogliatoio in tutte le squadre in cui ho giocato.
Cambiamenti
Sono sicuramente cambiata perché prima ero un po' “testa calda” in campo, poi quella fascia dovuta mi ha portata a regolarmi e rimettermi un po' sulla buona strada.
Idoli
Da milanista, come ex giocatore ti direi Gattuso, invece come giocatore ancora in cantiere mi piace tanto Griezmann. Sì, forse lo vedevo meglio all’Atletico, chissà se tornerà o meno nella sua dimensione.
Amore per il calcio
Quando ero bambina il mio pomeriggio era andare sempre in oratorio con gli amici emio cugino a giocare a calcetto mi piaceva tantissimo giocare la palla, fare gol, porta, tutto quanto, solo che avevo comunque a casa genitori che non erano molto propensi a farmi giocare a calcio, tant'è che ho continuato a giocare a pallavolo fino a quando puoi non ho raggiunto una certa età ed ho detto “Va bene, io voglio andare a giocare a calcio, voi potrete essere d’accordo o no, comunque io vado”. E sono andata… ma tuttora loro sono contrari però fa niente.
Conciliare impegni col calcio
Si riesce a farlo quando c’è comunque una società alle spalle che ti permette di fare gli allenamenti ad esempio la sera, in settimana, in modo da permettere di seguire le lezioni, di andare a scuola, di andare a lavorare. Non siamo ancora a livelli appunto di professionismo ma si sta muovendo qualcosa. Piuttosto che non giocare più, noi facciamo più che volentieri questo sacrificio di finire il lavoro o finire lo studio per poi andare finalmente ad allenarci e a giocare. Si fa tutto con piacere.
Obiettivi di squadra
Dall'inizio della stagione ci siamo guardate e dette che noi possiamo fare tanto è già l'obiettivo di questa stagione era di salire di categoria, quindi l'obiettivo non è cambiato. L’obiettivo è sempre di fare meglio perché siamo consapevoli di avere tante potenzialità perché è una bella squadra con molte aspettative.
Astrid
I miei hanno sempre avuto la passione per il Nord Europa e quindi hanno deciso di darmi questo secondo nome particolare.
Teresa Maddalo