La parola a Rachele Peretti, colonna portante della Fortitudo Mozzecane
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Più di 200 presenze, quasi 100 gol in gialloblù. Leader silenziosa che parla in campo. Rachele Peretti, una colonna della Fortitudo.
Vittoria contro il Milan: forse la vittoria più importante di questa stagione che vi ha dato la consapevolezza del vostro valore e di quello che potrete fare quest’anno?
«Si è stata una partita importante perché il Milan è una squadra forte. Nonostante il primo tempo abbiamo giocato bene e nel secondo tempo abbiamo mollato un po’ e ci siamo difese, siamo riuscite a mantenere l’equilibrio e a portare a casa una vittoria che ci dà una spinta in più. È un risultato che di sicuro ci da entusiasmo e carica per affrontare la prossima con la Roma. Essendo la terza vittoria di fila è la conferma di ciò che siamo e di ciò che possiamo dare».
La Fortitudo ha trovato un altro risultato positivo dopo essere andata in svantaggio. Si può dire che questo team dia il meglio di sé quando si trova alle strette?
«Si vede che sotto pressione diamo il meglio di noi stesse, anche se sarebbe meglio mettere al sicuro il risultato prima e portare a casa la vittoria con maggior sicurezza. Questo sarà un passaggio che con il tempo arriverà, perché maturiamo in fretta».
Prossima partita con la Roma: una squadra che sembrava quasi troppo forte ma che nell’ultima di campionato ha subito tre reti. Che partita sarà? Saranno più cattive dopo la sconfitta o avranno meno certezze?
«Forse la più difficile del campionato. Mi ricordo che quando ci abbiamo giocato contro abbiamo sempre faticato. Loro non mollano mai di un centimetro e saranno molto motivate perchè arrivano da una brutta sconfitta in casa con il Ravenna».
Prima dell’inizio di questa stagione sei arrivata a ben 92 reti con la maglia gialloblù in prima squadra. Sarebbe una bella soddisfazione toccare quota cento nel nuovo campionato.
«Sarebbe una super soddisfazione. Farò di tutto per arrivarci in questo campionato. Sarebbe un grandissimo traguardo che mi renderebbe orgogliosa. Non è un obbiettivo impossibile, ci voglio arrivare e ci metterò tutto l’impegno possibile».
Nella passata stagione hai superato le 200 presenze con la Fortitudo. Una Rachele Peretti che si avvia a superare i record gialloblù?
«Le presenze sono tantissime. Dimostrano e mettono un punto esclamativo su quanto sia forte il legame tra me e la società. Non mi interessa tanto battere i record, quanto piuttosto dimostrare legame e la fiducia reciproca che c’è tra me e la società».
Quest’anno hai indossato più di una volta la fascia da capitano, a conferma di quanto tu sia ormai una colonna di questa squadra. Da capitano, come ti sei dovuta comportare, contando anche l’arrivo di nuove ragazze e l’inizio di un campionato di livello superiore?
«Alla fascia di capitano non aspiro e non ho mai aspirato, perché non mi sento un capitano. Diciamo che non incarno dal punto di vista caratteriale il modello di ciò che può essere un vero capitano, come ad esempio Salaorni. Sono felice di sostituirla e prendere la sua fascia quando lei non è presente in campo per problemi fisici, ma lei incarna le caratteristiche che un capitano deve avere. Il mister mi ha detto che sono una leader silenziosa, perché trascino più con le giocate in campo e meno con le parole».
Caliari ha detto che questa è una delle rose più forti, se non la più forte, che la Fortitudo abbia mai avuto. Sei d’accordo?
«Sono abbastanza d’accordo. Ovvio che per me la squadra della serie A era molto forte; forse era più esperta. Quest’anno siamo più una sorpresa, perché arriviamo da una promozione in un campionato del tutto nuovo e abbiamo elementi nuovi, ma siamo maturate presto e stiamo maturando tutt’ora. Possiamo fare molto bene».
Riccardo Cannavaro
Foto: Graziano Zanetti Photographer
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