Un passato nerazzurro e un presente rossonero, ma “il derby è sempre il derby!”: l’intervista a Marta Longoni del Milan Ladies
- Lucia Pirola
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Classe 1997, numero 7 sulla maglia e 5 reti all’attivo in questa stagione: stiamo parlando di Marta Longoni, ventenne centrocampista del Milan Ladies e nuova “tappa” del progetto di interviste di calciodonne.it. La presentazione di Agnese Bonfantini, che ha nominato la centrocampista rossonera come destinataria delle nostre interviste, è già eloquente sulla qualità dell’atleta in questione: “Nomino Marta Longoni perché credo sia una calciatrice di grandi potenzialità -disse Agnese nell’intervista-, è molto brava di testa ed è molto impostata fisicamente. In questi due derby disputati credo sia stata una di quelle che ci ha messo più in difficoltà”.
La passione di Marta Longoni per il calcio sorge spontanea, senza condizionamenti né eredità dai genitori: a 8 anni, dopo molte insistenze, finalmente ottiene la soddisfazione di essere iscritta ad una scuola calcio.
Dagli 8 ai 12 anni gioca in una squadra maschile, il Settimo Milanese, finché le sue doti colpiscono l’occhio attento dell’osservatore dell’Inter Femminile, e subito arriva la proposta per Marta di indossare la maglia nerazzurra dalla successiva stagione.
Così, dai 13 anni è cresciuta nel vivaio dell'Inter Femminile, iniziando dalla categoria delle giovanissime e finendo poi in prima squadra. Lungo questo percorso, molte e grandi sono state le soddisfazioni: dall'aver partecipato alla Gothia Cup (il torneo giovanile più importante a livello mondiale), all'aver indossato la maglia della nazionale U17 fino alla prima convocazione in prima squadra, al primo esordio e così via.
All’età di 18 anni, tuttavia, una nuova opportunità capita nella vita di Marta, e il direttore sportivo del Milan Ladies, Germano Sessa, esprime la sua forte volontà di portare la giocatrice tra le fila rossonere, incontrando l’accordo della giovane.
Attualmente Marta Longoni si trova alla sua seconda stagione al Milan Ladies, e l’impressione che trasmette è quella di una giocatrice giovane e molto promettente, ma soprattutto felice dell’ambiente in cui sta crescendo e soddisfatta delle possibilità che le sono state concesse. Il tutto sempre sotto l’occhio gentile dei genitori, che ha trasformato in appassionati di calcio femminile, soprattutto la madre: "adesso è la mia tifosa numero uno, crede un sacco in me: ogni domenica prima della partita, ci battiamo un cinque seguito da un pugno, diciamo che è il nostro portafortuna”.
La mia frase preferita? "Il nome che porti davanti è più importante di quello dietro, siamo una squadra.”
L’intervista a Marta Longoni:
Prima domanda, quasi di rito, dato che la maggior parte delle storie di calcio femminile iniziano con i primi anni di militanza in squadre maschili: Cosa pensi del fatto che tante ragazze inizino a giocare con i maschi, prima di passare al femminile? Costituisce una marcia in più?
Si, secondo me iniziare a giocare in squadre maschili costituisce una marcia in più a livello di ritmo e intensità, ma soprattutto di grinta. Aiuta a formare il carattere, anche perché devi dimostrare quello che vali abbattendo tutti i pregiudizi essendo una bambina.
L’emozione più vivida legata alle esperienze internazionali?
In ambito internazionale è stata una grande emozione aver partecipato con l'Inter femminile alla Gothia Cup. Non è da tutti i giorni partecipare a dei tornei così grandi e ben organizzati, con tantissime squadre provenienti da tutto il mondo, e riunite in Svezia per questo grande torneo.
Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta di Germano Sessa, e passare dall’Inter al Milan?
Il fatto che il Milan Ladies mi volesse fortemente mi ha dato la carica per iniziare una nuova avventura stimolante. Ad accettare mi ha spinto anche la voglia di rimettermi in gioco e soprattutto la prospettiva di poter giocare in modo più continuativo, anche se sapevo che nulla era scontato e che avrei dovuto conquistarmi giorno dopo giorno il mio posto in squadra. Con l'impegno e la voglia di fare bene sono riuscita a togliermi molte soddisfazioni personali.
Come vivevi, e come vivi oggi i derby contro l’Inter femminile?
Nei primi derby sentivo molto l'agitazione, l'ansia, la voglia di dimostrare e fare bene.
Adesso, dopo 2 anni di militanza nel Milan Ladies, sono molto meno agitata e tesa ma più determinata ad affrontare queste partite al meglio, anche se un derby... è sempre un derby!
Quest’anno con il Milan Ladies state ottenendo buoni risultati, quali pensi che siano i vostri punti di forza?
Sicuramente il nostro punto di forza più grande è il gruppo: siamo un gruppo molto unito, che lavora con grande impegno per raggiungere un obiettivo importante. Credo con tutta me stessa in questa squadra (giocatrici e staff) e sono onorata di indossare questa maglia ogni domenica. Stiamo lavorando molto bene, e se continueremo così (e so che lo faremo) raggiungeremo un obiettivo importante, che è principalmente quello di arrivare nei primi tre posti.
Il ricordo più bello legato alla carriera calcistica?
La prima convocazione in nazionale... Un sogno che si avvera!
Spesso nel mondo del calcio femminile ci sono ancora genitori che vietano alle proprie figlie di iniziare a giocare a calcio, perché ritenuto uno sport da maschi e con tutte le implicazioni del caso. Cosa pensi di questa faccenda? Cosa diresti ad un genitore che la pensa in questo modo?
Cercherei sicuramente di combattere questo pregiudizio e di far capire che il calcio è molto più che uno sport, ti dà tutto, gioia, dolore, emozioni, ed è un’esperienza di vita.
Calciatrice preferita?
Non ho una calciatrice preferita in realtà, però stimo molte giocatrici che sono arrivate a giocare ad un livello importante, e spero un giorno di giocarci insieme.
Calciatore preferito?
Il mio idolo è sempre stato Kakà, mi ha sempre emozionato il suo modo di giocare.
Sogno nel cassetto? [dentro e/o fuori dal campo]
Il mio obiettivo adesso è fare del mio meglio indossando la maglia del Milan Ladies e migliorare sempre di più, e magari un domani arrivare a vestire nuovamente la maglia della nazionale con costanza. Sicuramente lavorerò al massimo per raggiungere i miei obiettivi che sono un po' il mio sogno.
Nomina come prossima intervistata?
Nomino Rachele Roncucci (della Riozzese) perché l'anno scorso giocava nel Milan Ladies con me e mi ricordo la sua voglia di fare bene e lottare su ogni palla.
Ringraziamo Marta Longoni in primis, Germano Sessa e la società Milan Ladies per la disponibilità in occasione di questa intervista.
Stay tuned per il prossimo step di interviste- su Calciodonne.it
Lucia Pirola