L’orgoglio nerazzurro, i gol in nazionale e i consigli di Zanetti: intervista ad Agnese Bonfantini
- Lucia Pirola
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Agnese Bonfantini, classe ’99, attaccante dell’Inter femminile con 4 reti all’attivo in questa stagione. Numero 10 sulle spalle, le gesta di Alex Morgan negli occhi (e in quella fascetta rosa come fermacapelli) e un gran futuro davanti.
Le interviste di calciodonne non si fermano, e dopo il racconto approfondito di Cristina Merli la nomination della numero 10 nerazzurra ci porta a conoscere la sua storia.
Come tante giovani giocatrici, la vita di Agnese si dirama tra la scuola e la promettente carriera calcistica, avviata già all’età di 6 anni. Le capacità di Agnese Bonfantini derivano infatti da una preparazione di base impartita da squadre maschili, in cui ha militato dagli esordi fino al provino con l’Inter Femminile: la prima esperienza calcistica, dai 6 ai 9 anni, è maturata nella squadra maschile del Fondotoce, per poi proseguire nella società del Gravellona Toce per due stagioni, prima di vestire la maglia nerazzurra. Successivamente è infatti subentrata l’esperienza con l’Inter femminile, a fianco della militanza in Rappresentativa Lombarda, che ha fruttato la vittoria del titolo italiano.
Ma il nerazzurro non è l’unico colore che Agnese indossa volentieri: sembra donarle anche l’azzurro della nazionale italiana, che ha rappresentato nelle squadre under 17 e under 19, con la quale sono recentemente riuscite a passare la prima fase dell’Europeo. E come negare, oggi, la speranza di vincere per la prima volta un campionato europeo?
L’intervista:
Cosa pensi del fatto che tante ragazze inizino a giocare con i maschi, prima di passare al femminile? È vero che costituisce una marcia in più?
Sì, giocare a calcio con i maschi all’inizio costituisce una marcia in più, anche se comunque a quell’età la differenza fisica si nota meno. Giocare con loro ti aiuta a crescere, credo sia l’esperienza più bella che ho avuto da piccola.
Che ricordi hai degli anni in cui hai giocato con i maschi?
Il ricordo che ho più vivo è sicuramente il primo giorno di allenamento, non conoscevo nessuno e tutti mi guardavano perplessi, poi quando dimostrai di saper giocare a calcio iniziarono a guardarmi con stupore. Da quel momento capii di far parte di loro.
Cosa hai provato nell’approdare all’Inter? Avevi già la consapevolezza di far parte di una grande squadra?
Quando mi chiesero di andare a fare un provino all’Inter ero confusa e carica allo stesso tempo. Ho sempre sognato di poter giocare in una squadra femminile, soprattutto importante come lo è l’Inter. L’emozioni più forti però le ho provate la prima volta che sono entrata nello spogliatoio, volevo già dare tutto per questa Società, che tutt’ora è una di quelle con il settore giovanile più sviluppato.
Parlando della scorsa stagione, come avete vissuto il testa a testa con il Valpolicella l’anno scorso?
Il testa a testa con il Valpolicella l’abbiamo vissuto con determinazione ma allo stesso tempo con un po’ di timore. Ci abbiamo creduto tanto fino all’ultimo secondo e vedere sfumare il sogno di poter vincere il campionato è stato davvero pesante da superare.
Quali sono i vostri punti forti quest’anno, a tuo avviso?
Siamo una squadra giovane e con tanta voglia di fare e di migliorare, al nostro fianco abbiamo giocatrici con grande esperienza e con tanti anni calcistici alle spalle. Il nostro punto di forza quest’anno? L’essere SQUADRA!
Cosa ci puoi raccontare del vostro rapporto con Javier Zanetti? Come vi aiuta sul campo?
È molto importante e stimolante avere un campione della sua portata che ci segue e ci sostiene ad ogni partita. È sempre pronto a darci consigli e a farci crescere giorno dopo giorno.
E sul fronte della tua avventura in nazionale: il ricordo più bello che hai, legato alla maglia azzurra?
Il ricordo più bello con la maglia azzurra è sicuramente il mio primo goal, nella mia prima partita disputata. Ero davvero felice anche perché giocavamo contro una grande squadra, la Spagna.
Hai un motto, o un valore fondamentale a cui ti ispiri come calciatrice?
Non ho proprio un motto o un valore fondamentale, ma prima di ogni fischio d’inizio mi guardo con Martina Brustia e tutte e due ci tocchiamo lo scudetto che portiamo sul petto per caricarci e sostenerci a vicenda.
La tua giocatrice preferita, o quella a cui ti ispiri? Italiana e non..
La mi calciatrice preferita è Alex Morgan, da lei prendo tanta ispirazione. Nel campionato Italiano stimo tanto Girelli e Bonansea.
Calciatore preferito?
Come calciatori mi piacciono tanto Neymar e Leon Bailey, del Leverkusen. Sono calciatori molto veloci e dotati di grandi capacità tecnica e anche da loro cerco di imparare il più possibile.
Dove ti vedi, nel futuro? Nel breve e nel lungo periodo..
Dove mi vedo non lo so, ho solo dei sogni nel cassetto. Vorrei un giorno far parte della nazionale maggiore e diventare una calciatrice professionista.
La tua nomination?
Nomino Marta Longoni perché credo sia una calciatrice di grandi potenzialità, è molto brava di testa ed è molto impostata fisicamente. In questi due derby disputati credo sia stata una di quelle che ci ha messo più in difficoltà.
Ringraziamo Agnese Bonfantini per il tempo concessoci per prendere parte a questa intervista e per le belle parole che testimoniano l’impegno e l'amore per lo sport. Un ringraziamento speciale alla società ASD Inter Femminile per la disponibilità.
Lucia Pirola
calciodonne.it