Cristina Merli, calcio mon amour
- Walter Pettinati
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E' un punto cardine della formazione di Marianna Marini, una centrocampista moderna con caratteristiche di corsa e dinamismo, visione di gioco, sano agonismo e dispone dei tempi di inserimento che la portano alla conclusione. In questa stagione Cristina Merli ha segnato ben 8 gol e non ha certo intenzione di perdere questo vizio, brutto per le avversarie.
Cristina e l'Orobica si sono concessi per far conoscere questa giovane stella del nostro calcio in esclusiva per calciodonne.it.
Cristina ha iniziato a giocare alla tenera età di 7 anni nel Cenate Sotto per poi passare, raggiunti i 12 anni, nelle fila del Brescia dove è rimasta fino alla maggiore età.
"Sono stati anni bellissimi - racconta Cristina - ma anche difficili perchè mi sono rotta due legamenti crociati che mi hanno tenuto lontano dal campo per ben 2 anni.. tanto difficili che ho avuto più volte l'idea di smettere di giocare.
Grazie alle mie compagne, ho ritrovato la giusta determinazione per ricominciare ma non ero più quella di prima.
Così a 18 anni ho scelto l'avventura al Franciacorta, squadra che militava nella serie B. Un anno che mi ha permesso di crescere come persona e che ha permesso di ritrovare me stessa.
Dopo un anno e mezzo è arrivata la chiamata dell'Orobica per disputare il campionato di serie A.
Una chiamata alla quale non ho resistito e ho accettato!
Sono arrivata in punta di piedi e con il passare del tempo è diventata una seconda famiglia e ho raggiunto un ruolo importante all'interno della squadra.
La società Orobica e mister Marianna Marini mi ha permesso di crescere ulteriormente e di completarmi come calciatrice.
Qui ho realizzato il sogno di giocare in seria A e di arrivare a vestire anche la maglia della nazionale, per cui sarò sempre grata a questa squadra.
Fuori dal campo lavoro nell'attività di famiglia ma nonostante questo a volte non è facile combinare lavoro e allenamenti ma la passione e la voglia di migliorarmi va oltre ogni cosa e fa superare ogni sacrificio.
Come sei stata accolta nella tua prima società e che ricordi hai di quel tempo?
Sono stata accolta benissimo dalla società, il fatto di essere una femmina mi ha permesso di essere trattata un po' da privilegiata, mi difendevano tutti e guai a chi mi toccava.
Che cosa significa giocare 5 anni a calcio con i maschi?
giocare 5 anni con i ragazzi aiuta tanto. Ti permette di crescere e di imparare e ti dá una marcia in più.
Come è stato il passaggio in una squadra femminile e quali differenze hai incontrato?
nel passare al femminile non ho incontrato nessuna difficoltà ma è stato come entrare in un nuovo mondo.
Ci racconti gli anni passati a Brescia?
sono stati 6 anni intensi. La società non mi ha mai fatto mancare nulla e ho conosciuto persone stupende. A 15 anni mi allenavo in prima squadra ed era un sogno realizzato..
da sogno però è diventato un incubo, mi sono rotta due volte i legamenti crociati e non è stato facile. Sono stata ferma due anni e poi una volta tornata non ero più quella di prima.
Infortuni e recupero, dal morale sottoterra alla voglia di ritornare piu forte di prima... la tua storia può essere d'aiuto ad altre ragazze. Come hai superato quei terribili momenti e come ti sono state d'aiuto le tue compagne?
riprendere dopo gli infortuni è stato difficile, soprattutto dopo il secondo ho pensato più volte di smettere. Non è stato facile ripartire completamente da zero, ma nonostante fossi infortunata avevo ancora persone che credevano in me (poche ma c'erano).
Poi le mie compagne mi sono state tutte molto d'aiuto, mi dedicavano le vittorie ed oltre ad essere compagne sono diventate amiche.
E della esperienza nel Franciacorta cosa ci racconti?
mi ha cambiato completamente. Ho riscoperto di saper giocare ed essendo la più piccola ho imparato tanto dalle altre.
Eravamo una bella squadra ed avendo la possibilità di giocare con continuità sono cresciuta molto
Come hai preso la chiamata dell'Orobica, ti sentivi pronta per la serie A?
non me l'aspettavo per cui ero contentissima. Sia mentalmente che fisicamente non ero al meglio ma era una chiamata troppo importante da rifiutare
Come hai vissuto quel campionato?
sono arrivata a dicembre e da infortunata (mi ero rotta un braccio facendo una rovesciata ed ero appena stata operata). Un po' l'infortunio, un po' il ritmo più alto mi hanno messo in difficoltà e x questo ho giocato tante partite ma non al pieno delle mie possibilità.
Nonostante ció riuscire a giocare in serie A è stato un sogno.
Ci parli di Mister Marianna Marini: quali sono le sue caratteristiche di allenatrice e donna?
di mister Marianna Marini posso parlare solo positivamente.
Mi ha aiutato tanto e se sono arrivata a certi traguardi è anche per il lavoro fatto con lei. È molto disponibile in caso di difficoltà, crede in quello che fa e pretende tanto da noi ragazze.
Ci spinge a dare sempre il meglio e a credere nelle nostre potenzialità.
Sei una centrocampista con il difetto del gol :) , come sei riuscita in questa metaforfosi e che importanza l'allenamento e l'allenatrice in questa tua evoluzione?
questa mia metamorfosi deriva dal lavoro che svolgo sul campo, dai movimenti che mi hanno insegnato e dalla maggior determinazione che ci metto nel voler fare gol. Quest'anno ho già fatto 8 gol e spero di continuare così.
Segui un allenamento personalizzato, come svolgi la tua settimana di allenamenti?
faccio 3/4 allenamenti sul campo e poi due sedute in palestra.
Qual è il segreto di questa squadra che è riuscita a risalire dalle zone basse fino al secondo posto della classifica?
siamo un bel gruppo e i primi risultati non rispecchiavano le nostre potenzialità, ora siamo dove meritiamo di essere. Da qui in avanti ogni partita sarà una battaglia ma noi siamo pronte.
Quali sono i punti forti della società?
sicuramente uno dei punti forti è il settore giovanile.
In questi 2 anni si è creato tanto e le bimbe rappresenteranno il futuro nei prossimi anni.
Qual è il tuo ruolo da te definito importante all'interno della società?
è da 4 anni che gioco in questa società e sono una di quelle che è qui da più anni. Mi sento parte del progetto e una figura di riferimento anche per le più piccole.
La tua società fa attività con tutte le categorie, dai primi calci/pulcini fino alla prima squadra, com'è il rapporto con le squadre e le ragazze, avete modo di interagire e apportare loro la vostra esperienza?
sicuramente siamo un esempio e questo ci dà anche responsabilità. La domenica tante bimbe vengono a tifarci al campo e non può far altro che piacere
Orobica, dalla serie A alla retrocessione fino alla convocazione in Nazionale... punto di arrivo o di partenza?
è stato un punto di arrivo 4 anni fa, ora seria a e nazionale rappresentano senza dubbio un obiettivo e un punto di partenza
Cosa ti ha insegnato la Nazionale?
mi ha fatto capire cosa significa allenarsi e vivere di calcio, fare allenamenti ad alta intensità con mezzi e staff importanti può solo che far migliorare
Come vedi l'apparentamento con le società professionistiche?
fa si che grandi società investano nel calcio femminile e aiutano a crescere l intero movimento. Purtroppo non siamo ancora alla pari del maschile ma un passo significativo è stato fatto
Cosa chiederesti alla Federazione per permettere alle società dilettantistiche di svolgere la loro attività e poter competere con le società professionistiche?
chiederei di mettere a disposizione strutture all'altezza e di investire nelle società che hanno una base solida e credono in noi ragazze nella speranza che un giorno si possa arrivare al professionismo anche nel calcio femminile
Lavoro e calcio, quali le difficoltà da affrontare?
a volte non è facile allenarsi dopo aver fatto 8 ore di lavoro, sia mentalmente che fisicamente rappresenta una difficoltà. Vorrei vivere di calcio ma ad oggi purtroppo non è possibile.
Se potessi tornare indietro cosa cambieresti della tua vita?
non cambierei nulla perché ogni cosa accaduta nel bene o nel male mi ha permesso di essere quella che sono ora
Come sogni il tuo futuro di calciatrice e donna?
ho tanti sogni che vorrei realizziare con questa maglia e altri personali. Senza dubbio vorrei tornare a giocare in seria A e vorrei arrivare in nazionale maggiore. Inoltre mi piacerebbe riuscire a vivere di calcio e fare ciò che è la mia passione.
La tua nomination?
Nomino Agnese Bonfantini dell'Inter.. non la conosco personalmente ma giocandoci contro ho notato che dispone di qualità tecniche e fisiche non indifferenti.. è sicuramente una delle più forti del nostro campionato.
Ringrazio Cristina Merli per la simpatia, la disponibilità e professionale con la quale mi ha permesso di entrare nel suo mondo. Un ringraziamento particolare alla società Orobica della famiglia Marini sempre pronta al dialogo e al confronto..
Walter Pettinati