Giovedì, 21 Novembre 2024
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LAURA DONGHI ..ELISA LAVIA…..DUE ESEMPI DA IMITARE!

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Sono passati pochi anni da quando il Chiasiellis ha chiuso i battenti dopo tanti anni di “onorato servizio al calcio nazionale” , anni colmi di tante emozioni, vittorie , sconfitte, gioie e amarezze, ma soprattutto ricco di rapporti umani e di amicizie che hanno unito le tante ragazze che hanno calcato i campi di tutta l’Italia con quelle maglie azzurre cielo!
Elisa Lavia è stata la capitano di quella squadra per molti anni, Laura Donghi è giunta dopo, quasi alla fine dell’avventura …e ci ha lasciato il cuore; chi quindi, meglio di loro ci può raccontare quella realtà sportiva che per loro è stata una seconda casa e per molte ragazze una seconda famiglia?
- Elisa, Laura, raccontate ai tanti tifosi che vi hanno sempre seguito in questi anni, il vostro approccio al Chiasiellis….e anche brevemente la vostra storia calcistica prima dell’arrivo in Friuli.
E: Il calcio è stata una passione fin da piccola, ma la mia “vera” storia calcistica è iniziata piuttosto tardi, infatti avevo 17 anni quando sono approdata al Tavagnacco con cui ho fatto la scalata dalla serie C alla serie A. Poi sono stata contattata dal Chiasiellis e ho deciso di accettare la loro proposta perché avevamo obbiettivi e visioni sportive comuni.

L: Ho iniziato a dare i primi calci ad un pallone a sei anni; il mio primo avversario è stato mio fratello e la mia prima squadra il Milan Salvarani. A 15 anni sono stata acquistata dal Fiammamonza, un lungo “amore” durato 14 bellissimi anni. Poi ho accettato la proposta del Chiasiellis, scelta non facile visti i km che da fare, ma posso dire che è stata una scelta azzeccata ed entusiasmante.

- L’amarezza per la chiusura di questa storica società è stata tanta e per quello che sento c’è ancora molta nostalgia nel ricordare quegli anni da parte di molte ragazze. Quali sono stati per voi i ricordi più belli…e anche quelli meno….,ma che comunque vi hanno unito dal punto di vista umano oltre che sportivo?


E: Purtroppo la mia avventura al Chiasiellis era terminata già due anni prima della chiusura (ero andata a PN), ma sicuramente il dispiacere è stato enorme per quanto mi aveva regalato questa esperienza sia a livello sportivo che umano. Ricordo la gioia delle promozioni, lo spareggio con il Trento e soprattutto le persone, il gruppo unito con cui ho condiviso tutto questo…certo, ci sono anche ricordi meno belli, ma quelli positivi li superano alla grande!


L: A Chiasiellis ho trovato un ambiente familiare e un gruppo affiatato e motivato. Questo è il ricordo più bello che ho di una società che lottava sempre per la salvezza, per la voglia di non mollare mai e per il sorriso che non mancava anche nei momenti difficili.

-Attaccate le scarpette “ a 11..” al chiodo, avete messo quelle “ a 7 “ perché questo pallone vi è rimasto nel cuore…, ci raccontate questa vostra nuova avventura?
E: E’ un’avventura completamente diversa, ma che mi ha permesso di tornare al mio ruolo originale (attaccante…), anche se alla fine tutte fanno sia la fase difensiva che offensiva. Per le mie caratteristiche fisiche e tecniche non è stato facile abituarmi a un campo così ridotto, ma qualche soddisfazione è arrivata comunque.

L: Delle amiche mi hanno proposto di giocare a calcetto e ho accettato subito con entusiasmo anche per tenermi sempre in allenamento e a contatto con il pallone.

-Presumo seguiate ancora il Campionato nazionale femminile, cosa ne pensate di questa nuova formula a 12 squadre? Quali sono le squadre che seguite di più…e …domanda che esige una risposta netta: la vostra squadra. ..o dai… ve ne concedo due.., quali sono le favorite per lo scudetto?
E: Penso che il numero di squadre che partecipano al campionato sia il problema minore. Ci sono molti ostacoli da superare per dare più attenzione a questo movimento, in primis ci sono da rivedere la mentalità sportiva e la visione prettamente maschile che in Italia si hanno su questo sport. Non si potrà mai parlare di campionato equilibrato fino a che ci saranno solo 3/4 squadre attrezzate economicamente per affrontare in un certo modo la serie A. Ogni tanto vado a vedere il Tavagnacco e ho seguito il Brescia e il Verona in Champions e credo che per lo scudetto se la giochino queste due squadre anche se il Mozzanica gioca bene e può togliersi grosse soddisfazioni.
L: Spero che questa formula serva per la crescita del calcio femminile anche se noto sempre un bel divario tra le prime della classe e le ultime. Vista la vicinanza geografica, seguo il Tavagnacco. Per lo scudetto se la giocano Brescia e Mozzanica.

-Le nuove direttive della FIGC hanno stabilito che le squadre professionistiche debbano avere, nel giro di qualche anno, nel loro organico un settore femminile in tutte le categorie: prima squadra e settore giovanile, un assetto organizzativo già presente in altre nazioni europee , in primis Germania e Francia , Inghilterra. Pensate sia questa la via giusta per arrivare finalmente ad una vera CRESCITA del calcio femminile in Italia?
E: Può essere un buon inizio per vedere dei miglioramenti, ma come dicevo prima deve cambiare la cultura sportiva degli addetti ai lavori. Quello che mi preoccupa è quel “nel giro di qualche anno”…..i pensieri di alcuni rappresentanti della FIGC su questo sport sono sempre stati fin troppo chiari…e poi si sa che quello che interessa è il business!
L: Penso sia un inizio, un piccolo passo, ma la strada per una vera crescita del calcio femminile in Italia sia ancora molto lunga.

- Centrocampista Laura, difensore Elisa…ormai non le incontrerete più…: quali sono state le avversarie per voi più difficili da contrastare che avete incrociato sul campo?
E: Nel corso degli anni ci sono state giocatrici con doti incredibili. Tra quelle ancora in attività Gabbiadini è indubbiamente quella più ostica vista la sua velocità unita a buona tecnica. Panico e Sabatino sono due rapaci d’area, ma quando partiva Guarino.. chi la prendeva più??
L: Ci sono state tante avversarie difficili da contrastare; quelle che mi vengono in mente contro cui mi sono confrontata negli ultimi anni sono Panico, Gabbiadini, Brumana, Sabatino, ma la lista sarebbe ancor più lunga se aggiungessi nomi di ormai ex giocatrici.

-Quali giocatrici che militano ancora in serie A…ritenete siano ancora le più forti nel vostro ruolo?
E: Anche se ha fatto un po’ tutti i ruoli, credo che D’Adda meriti un monumento per la costanza di ottimo rendimento come difensore.
L: Stracchi e Parisi per il centrocampo restano le più forti.
Andiamo sul privato : l’ultimo film che avete visto, l’ultimo libro….l’ultimo concerto…?
E: Film “Il piccolo principe”, libro .. non ricordo perché è passato un po’ di tempo purtroppo, concerto “Modà” a San Siro.
L: L’ultimo film “Quo vado?”, libro “E’ tutta vita” di Fabio Volo, concerto “Modà”.

-Vi offrono l’opportunità di visitare due posti nel mondo….prendete l’aereo e volate verso……………?
E: A parte Parigi e New York, andrei a Bora Bora (volo sola andata!).
L: La Polinesia e l’America.

Grazie Laura ..grazie Elisa… :…per questa PASSIONE che vi ha permesso di emergere su ogni campo di gioco, per la vostra forza e tenacia che è parte del vostro DNA calcistico, ma soprattutto per il vostro ESEMPIO che molte giovani giocatrici dovrebbero seguire, perché il successo si costruisce con l’allenamento del fisico e della mente, partita dopo partita , vincendo o perdendo, ma sempre con la consapevolezza, comunque sia andata, di aver dato il massimo, di non aver “mollato mai” sino al fischio finale!….e voi questo lo avete sempre dimostrato!

MARIO MERATI
29-Gennaio 2016-

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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