Davide non ha abbattuto Golia
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- L'editoriale di Mario Merati
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Questa volta Davide non ha ABBATTUTO Golia, il colosso americano è rimasto saldamente in piedi nonostante la coraggiosa e volitiva prestazione delle nostre ragazze che hanno fatto di tutto per dare quella "sassata vincente" che ci avrebbe permesso l'accesso ai mondiali di Germania 2011.
Non ce l'abbiamo fatta; avevo scritto che occorreva un miracolo e questo purtroppo non c'è stato anche se per quello che ho letto in alcuni commenti e visto, anche se solo parzialmente nell'ampia sintesi proposta ieri sera da EUROSPORT HD in differita, le nostre azzurre si sono comportate egregiamente, mettendo in difficoltà (con veloci contropiedi), in diversi frangenti la squadra americana che ha comunque condotto il gioco e sfiorato in diverse occasioni la rete, ricordo tre grandi parate di Picarelli, una traversa e due tiri che hanno sfiorato i pali azzurri.
Abbiamo comunque avuto il merito di aver tenuto in bilico il risultato della partita fino all'ultimo minuto; usciamo a TESTA ALTA, come ha commentato Ghedin a fine incontro, MA USCIAMO!
Questo è il dato di fatto più importante, questa è l'amara realtà che ora si deve valutare e giudicare.
Siamo giunti, a mio giudizio, a questa " FINALE" da due anni sostanzialmente positivi nel gioco e nei risultati. MA..abbiamo FALLITO l'impatto nei due scontri DECISIVI (Francia e USA) . Nel momento di fare il "salto di qualità" internazionale non siamo riusciti a superare l'ostacolo, siamo ancora una volta rimasti fuori da una VETRINA mondiale che avrebbe aiutato tutto il sistema calcio femminile italiano..e si sà quanto ne avremmo avuto bisogno...
E' evidente quindi che quando si perde, ci siano stati degli errori:tecnici, tattici, di scelte e di valutazioni e quant'altro.., spetta agli organi superiori che hanno una visione a 360gradi dei problemi averli visti e per questo essere in grado di dare un giudizio e trarre delle conclusioni che possano magari ridisegnare il percorso futuro di questo gruppo.
In conclusione, quello che si è capito (ma non era necessario vedere le due partite con le americane..) è che il differenziale fra il nostro calcio femminile e quello "professionistico" Americano o anche di altri paesi Europei è ancora molto ampio e non parlo solo in termine tecnico, che come abbiamo visto si è ultimamente ridotto, ma in quello strutturale e organizzativo.
Vorrei anche sottolineare in questa occasione, la grande differenza "culturale" che esiste nell'approccio mentale alle attività sportive femminili in generale e calcistiche in particolare che in certi paesi inizia dalla scuola materna-elementare e che viene portata avanti con successo grazie poi alle attività collaterali nelle Università e nei College.
In Italia, con tutti i problemi che ha attulmente la scuola è un UTOPIA pensare ad arrivare a certi livelli in breve tempo; per questo mi piace ancora una volta sottolineare il lavoro e i sacrifici che fanno le nostre Società calcistiche, i nostri Dirigenti e le nostre ragazze, criticando sì, quando è necessario, ma nell'ottica di arrivare sempre di più ad una CRESCITA ancora maggiore e che possa dare le dovute soddisfazioni.
Mario Merati