Lunedì, 25 Novembre 2024
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Parliamone

LA FIGC ACQUISTA 20 MILA COPIE DEL LIBRO DI TAVECCHIO

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tavecchio2015
La notizia apparsa oggi su "Yahoo Sport". Secondo il quotidiano sportivo online la FIGC avrebbe acquistato 20.000 copie del libro del presidente per un valore totale di 100.000 euro per donarlo come regalo di Natale ai giovani tesserati. Un pensiero nobile come riporta lo stesso sito: "Niente da eccepire sul genere del presente: la promozione della cultura soprattutto tra i più giovani è una cosa assolutamente positiva. Le perplessità, però, si innalzano copiose sul nome dell'autore del libro: tal Carlo Tavecchio, casualmente presidente federale. Sì, non è uno scherzo. È la verità. La Figc il 19 novembre 2014 ha approvato all'unanimità la delibera per il “fondamentale” acquisto, ma in un modo abbastanza furbo, adottando uno dei più classici escamotage: nell'atto del cda viene messo il titolo del libro "Ti racconto il calcio" senza citare l'autore". L'articolo continua...

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LA COPPA in PEZZI…dello SCUDETTO del BRESCIA!

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brescia-coppa-rotta14“Finalmente dopo tanti mesi è arrivata la sospirata Coppa dello Scudetto vinto nel mese di maggio dal BRESCIA calcio Femminile”. Questa era la notizia calcisticamente più importante a Brescia nel giorno di Santa Lucia, quando ai bambini si portano dolci, piccoli giochi e caramelle. Al Presidente Cesari non pareva vero che anche a lui sarebbe toccato ricevere un DONO…peraltro ampiamente meritato dopo tanti anni di “appassionati sacrifici”: la Coppa dello Scudetto! Tutto era stato preparato a dovere per festeggiare questo evento: il tavolino per mettere la Coppa sotto la bandiera bianco azzurra, le bambine delle giovanili intorno al tavolo…Per premiare il Brescia era arrivato anche il NEO PRESIDENTE della L.N.D. Dott. Belloli, che penso avrà preparato anche un breve discorso da fare prima di consegnare a Capitan Zizioli e a tutte le giocatrici il meritato trofeo!
Ecco il pacco “spedito” per raccomandata…una confezione a dir poco “imbarazzante” a prima vista…, ma cosa importa…la confezione?…Lì dentro c’era la tanto sospirata Coppa…! Zizioli se la vedeva già fra le mani…fra grida e coriandoli al vento…come fanno in serie A maschile…nell’ “ALTRA META’ del Calcio….”!
Tutto il pubblico era stato avvisato e un po’ di “elettricità sportiva” cominciava a scorrere nelle vene dei tifosi facendo tornare il pensiero al giorno della vittoria del PRIMO scudetto delle LORO “rondinelle” bianco azzurre!
Come si apre un “uovo di Pasqua” si toglie lo scotch…, si apre con delicatezza il cartone.., oooh c’è dentro la coppa…!! Eccolaaaaa…la GIOIA si trasforma in STUPORE…: la COPPA è in PEZZI…tutta rotta!!!!
Amarezza è dir poco…RABBIA…tanta rabbia…qualcuno comincia a gridare “vergogna…vergogna…” …e credo altro sia seguito che, per amor d’ educazione, non cito…! Il Dott. Belloli credo sia rimasto prima sorpreso e poi avvilito da tutto quello che stava accadendo sotto i suoi occhi e intelligentemente ha postergato a data da destinarsi (pare il 10 Gennaio..2015) la premiazione!
Il Capitano Elisa Zizioli in una lettera aperta, che invito tutti a leggere sul sito del Brescia, ha ben illustrato con RABBIA, ma anche un certo amaro sarcasmo, il suo pensiero, quello delle sue compagne ed anche della Società!
Ora certamente ci sarà “il solito scaricabarile”…le responsabilità saranno date a destra e a manca… come si usa in questi casi.., nessuno si prenderà la responsabilità di quanto è avvenuto…(spero di essere smentito…ma…)…Quello che voglio RIMARCARE è che, ancora una volta il Calcio Femminile è stato OFFESO ed emarginato! Gli organi Federali avrebbero potuto far recapitare la coppa da una persona di fiducia invece di spedirla, sarebbe stato un gesto di CAMBIAMENTO…un ATTEGGIAMENTO POSITIVO, non solo verso il Brescia, ma nei confronti di tutto il calcio Femminile Italiano!
Lascio a voi le conclusioni…Spero che qualcuno si scusi…è il minimo…!
Esprimo la mia solidarietà e quella della redazione di Calciodonne.it alla Società Brescia, ma in particolar modo a tutte le giocatrici che hanno VINTO…e strameritato questo SCUDETTO!

Mario Merati

DONNE E CALCIO, UN PERCORSO INTEGRATO PER INCREMENTARE LA CRESCITA DEL SETTORE

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italia-azzurreinolanda1114
“Il futuro del calcio femminile in Italia”, è questo l’argomento di riflessione al centro della tavola rotonda promossa oggi dall’Associazione Italiana Calciatori con il patrocinio del dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente della FIGC Carlo Tavecchio, il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti Felice Belloli, il presidente dell’AIC Damiano Tommasi, il direttore di Rai Sport Carlo Paris e l’On. Laura Coccia. È emerso un input chiaro che rafforza quanto già annunciato dalla nuova governance federale, che punta in maniera decisa sulla crescita del settore femminile. Il presidente della FIGC ha infatti affidato al vice direttore generale Francesca Sanzone il compito di tracciare un percorso integrato incentrato su 3 aree distinte e complementari: 1) quella tecnica; 2) quella sportiva; 3) quella di marketing e comunicazione.

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AIC: RIFORMA SERIE A CALCIO FEMMINILE

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aic-atleteL'AIC (assocalciatori) ha inviato oggi a tutte le  proprie associate una circolare di chiarimento sulla riforma che riguarda la massima serie.
In seguito alla riduzione del numero delle squadre partecipanti al campionato di serie A femminile, è stata inviata oggi, da parte del Presidente Tommasi a tutte le associate, una circolare per fare chiarezza sui passaggi che ne hanno determinato l’applicazione.
L’AIC, delegata dalle calciatrici nella realizzazione della riforma dei campionati durante l’Assemblea del 2012, ha presentato una proposta, all’interno della Commissione Federale Sviluppo Calcio Femminile, pensata per armonizzare agli standard europei il campionato italiano. La Commissione, nella riunione del 21/05/13, all’unanimità ha deciso la graduale riduzione del numero di squadre di serie A femminile, per arrivare a 12 partecipanti nella Stagione Sportiva 2015/16. Modifica alla quale le stesse società avevano dato parere favorevole, tanto che il Consiglio Federale, nella riunione del 18/07/2014, ha ratificato tale proposta.

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PRESENTATA LA PROPOSTA DI LEGGE PER IL PROFESSIONISMO DELLO SPORT FEMMINILE

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cameradeputati14Si è tenuta questa mattina presso la Sala stampa della Camera, la presentazione della proposta di legge dell'On. Laura Coccia per estendere i diritti dello sport professionistico anche alle donne.
"C'è una differenziazione insopportabile in questo Paese, dove lo sport femminile ha sempre portano grandi risultati, dalle medaglie olimpiche nelle discipline singole ai campionati di squadra" - ha dichiarato la giovane deputata democratica ed ex-atleta disabile - "Vi è la necessità assoluta di garanzie, da quella per la maternità a quella sanitaria, senza dimenticare l'aspetto economico. Dobbiamo adeguarci agli standard maschili e guardare con un occhio diverso l'ambiente femminile, troppo spesso relegato ad ambiti estetici più che ai risultati sul campo".

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LA FIFA ESTENDE LA SANZIONE CONTRO CARLO TAVECCHIO

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tavecchio-fifa14Dopo lo stop europeo imposto dall'UEFA, con l'estensione della squalifica odierna inflitta dalla FIFA il nostro presidente federale è impossibilitato a seguire perfino la Nazionale. L'unica sede disponibile per Tavecchio rimane quella di via Allegri, 14 a Roma.
Ecco il comunicato emesso dalla FIFA:
Il presidente della Commissione Disciplinare della FIFA ha deciso di estendere la sanzione inflitta dal Controllo Etica e Disciplina della UEFA a Carlo Tavecchio, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), annunciata il 7 ottobre 2014.
In quanto tale, il signor Tavecchio è ineleggibile per qualsiasi posizione ufficiale della FIFA per un periodo di sei mesi a partire dal 7 ottobre 2014. Il caso si riferisce a commenti razzisti fatte dal sig Tavecchio durante la sua campagna elettorale presidenziale FIGC.
La posizione della FIFA contro ogni forma di discriminazione è inequivocabile.

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POLEMICA PROMOZIONI E RETROCESSIONI, FACCIAMO CHIAREZZA!

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facciamo-chiarezza1114Incalza la polemica sulle modalità di retrocessioni e promozioni per la stagione sportiva 2015/2016. A istigare la reazione di alcune società ci ha pensato il Dipartimento attraverso il comunicato ufficiale 24 del 3 Ottobre, in netto contrasto con le disposizioni federali. L'annullamento dello stesso comunicato e la pubblicazione del nuovo format, questa volta in ottemperanza della delibera federale, ha scatenato la polemica di società e atlete sul web e social, arrivando, sembra, a minacciare uno sciopero della serie A. A infondere maggiore confusione ci ha pensato la lettera delle calciatrici della società Pink Sport Time Bari, che si lamentano (giustamente) per la "confusione dei comunicati pubblicati" e contestano " le modalità di svolgimento del campionato per ciò che concerne le retrocessioni in Serie B". Le ragazze baresi, inoltre, scrivono: "contestiamo, inoltre, il modus operandi con il quale è stata introdotta questa novità, al chiuso della stanza dei bottoni, senza ascoltare preventivamente la voce delle giocatrici" e, nella loro lettera, continuano: "Ci rivolgiamo in particolare a Katia Serra, attualmente Responsabile Aic Calcio Femminile ed ex centrocampista [...] " e dubitano sulle capacità dell'AIC nel gestire gli interessi della categoria.

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TAVECCHIO: HO CHIUSO DELLE SOCIETA DI CALCIO FEMMINILE PER ADESCAMENTO

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tavecchio-gazzetta1014Questa è l'ennesima gaffe dell'unico presidente federale inibito dalla UEFA (per sei mesi non potrà aprire bocca in ambito UEFA) apparsa ieri sulla Gazzetta dello Sport. Il presidente Tavecchio, rispondendo alla domanda: "Si è mai imbattuto in casi di pedofilia?" ha dichiarato quanto segue: "Mai. Da presidente della Lega dilettanti ho chiuso delle società di calcio femminile, per adescamento di ragazze dai 15 anni in su. Il fatto che io personalmente non mi sia mai trovato davanti a un caso di pedofilia non significa però che il problema nel calcio giovanile non esista. Nel bene e nel male il nostro ambiente è uno specchio del Paese reale e in percentuale lo rappresenta. In Italia ci sono tot ladri e nel calcio ci sono tot ladri. In Italia ci sono tot pedofili e nel calcio in percentuale ci sono tot pedofili. C'è poi il problema dell'accoglienza di tanti minori stranieri che nessuno è in grado di tutelare. Troppi bambini abbandonati: la situazione è drammatica e noi come Figc sosteniamo la campagna di "Save the children" sulla mortalità infantile. Io ho tre figli in adozione a distanza. Vivono in Africa, due nel Togo e uno nel Benin".

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GIUSTIZIA, FEMMINICIDIO E CALCIO: PANICO E CORTANI A TUTTO CAMPO SU PROFESSIONE CALCIO

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iostoconchiara-cortani-panico14Tolti gli scarpini e inalberata la bandiera della solidarietà verso la causa della violenza sulle donne, il capitano azzurro Patrizia Panico e la nostra presidente Elisabetta Cortani hanno oggi presenziato alla registrazione di una puntata della trasmissione Professione Calcio per discutere e diffondere la campagna di cui sono ambasciatrici. Nell'appuntamento con il programma di Flavio Grisoli, che potrete seguire mercoledì sera alle 20.30 su Odeon TV, tanti sono stati gli argomenti trattati, dalla questione più strettamente legata a Chiara Insidioso, che ormai l'opinione pubblica ha "adottato", a discorsi più generali sulla giustizia (perché, data la situazione, fondamentalmente di questo si tratta), finendo poi ovviamente al campo di competenza più gradito alle protagoniste, e cioè il mondo del calcio femminile.
"Sulla scia di quanto proposto dal papà di Chiara - racconta Patrizia Panico - la nostra missione è sensibilizzare l'opinione pubblica e gli addetti ai lavori, affinché non vengano applicati riti abbreviati e di conseguenza quegli sconti di pena che la giustizia italiana elargisce per i reati di femmincidio, come accade, ad esempio, per i reati di mafia nel regime di 41 bis. Il problema del nostro paese non è la mancanza di leggi apposite, ma il fatto che non vengano applicate bene."

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IL CONFRONTO CHE NON GIOVA

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C’è qualcosa di strano nel calcio femminile e nel suo modo di mantenersi in vita, è come se gli mancasse dell’ossigeno e cercasse, per forza, ogni volta, un appiglio. Non mi riferisco alle mancate attenzioni delle federazioni nei confronti del calcio in rosa, e nemmeno alle televisioni che preferiscono addirittura le vicende private dei calciatori alle qualificazioni mondiali 2015 dell’Italia femminile (eh si, perché per chi non lo sapesse, la nostra nazionale sta per giocarsi la qualificazione a Canada 2015!).
Mi riferisco piuttosto ad un atteggiamento interno alle squadre italiane, ad una prassi diffusa che certo non aiuta il calcio femminile ad avere una propria autonomia, a diventare una realtà libera e indipendente: le amichevoli con le squadre maschili.
Diranno alcuni che il calcio femminile non potrà essere autonomo finché le giocatrici non diventeranno vere e proprie professioniste (e questo, s’intende, non per demerito delle ragazze che, quanto a impegno e a passione, sono più professioniste di molti altri colleghi maschi), o finché le federazioni non investiranno più soldi nel movimento; tutto questo è vero, ma è ancora una volta un discorso esterno.
Continuare a fare le amichevoli con squadre maschili (spesso di età volutamente inferiore) non aiuta di certo il calcio femminile ad emanciparsi e ad essere maggiormente considerato. Perché, non neghiamocelo, in Italia ancora in molti pensano che il calcio sia uno sport per uomini, ancora in molti sogghignano di fronte ad una partita tra donne.
Uomini e donne sono fisicamente e potenzialmente diversi, questa è una verità oggettiva. Sviluppano in modo diverso i muscoli del corpo e perciò hanno prestazioni differenti. Non si è mai vista una gara dei cento metri in cui gareggino 3 uomini e 3 donne: si sa che gli uomini corrono più veloci! Eppure mai nessuno ha detto che le donne siano lente.
Anche nel calcio gli uomini hanno caratteristiche diverse, maggiore velocità, maggiore potenza nei tiri da fuori.. eppure qualcuno dice ancora che le donne sono “scarse”.
Perché paragonare i due mondi, se uomini e donne sono diversi e quindi giocano in modi diversi?
Continuare a fare amichevoli con squadre maschili non fa che mettere in luce queste differenze e dar modo agli scettici di dire: non c’è paragone tra maschi e femmine!
Si, è vero, non c’è paragone, ma il paragone non lo si deve nemmeno fare!
Questa prassi diventa ancora più autolesionista quando le amichevoli vengono organizzate con squadre maschili di livello giovanile (come l’amichevole tra Brescia Calcio femminile, vincitrice dello scudetto 2013/2014, e allievi della Feralpi Salò, persa dalle Leonesse per 4 a 0); questo permette, sempre agli stessi scettici, di dire che non solo tra maschi e femmine non c’è paragone, ma che le femmine non riescono a stare al passo nemmeno dei ragazzini.

Se la necessità è quella di confrontarsi con squadre più forti, da parte loro le società di calcio femminile (e parlo soprattutto per quelle di serie A) dovrebbero uscire dai confini italiani ed entrare maggiormente nella sfera internazionale, organizzare amichevoli con squadre europee e abbandonare la cattiva abitudine di sfidare squadre maschili; la federazione, da parte sua, potrebbe finanziare almeno le trasferte amichevoli delle nostre squadre in Champions League per dar loro modo di una maggiore crescita e visibilità, anche al di fuori del nostro campionato.
Perché, in fondo, l’unico confronto utile da fare è con quei paesi in cui le calciatrici hanno fatto della propria passione, la loro professione.

Alice Zangrandi

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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