D'accordo con le calciatrici: "o scendiamo tutte in campo o non ci scende nessuna"
- Walter Pettinati
- Rubriche
- Parliamone
- Posted On
- Visite: 3157
Oggi il Consiglio Federale della FIGC deciderà il prossimo futuro del calcio femminile di serie A. L'annuncio del ridicolo bonus da erogare alle società del massimo torneo di calcio femminile mi fa indurre a pensare che la ripresa del campionato ci sarà. Ma come si potrà riprendere un torneo quando non vi sono le strutture necessarie per mettere in sicurezza la salute di tutte le calciatrici?
Le calciatrici di serie A, attraverso un comunicato esposto sul sito dell'Assocalciatori, parla di una possibile ripresa con una formula ridotta di play off e play out che coinvolgerebbero sei delle dodici squadre del nostro campionato.
Concordo con le vere protagoniste del nostro calcio (per questa volta), che in tal caso rispondono: "come può essere tutelato il merito sportivo con una modalità di gioco che a nostro avviso non garantirebbe la vera equità?" e ovviamente dichiarano: "Le calciatrici pensano questo: o scendiamo tutte in campo o non ci scende nessuna. Tutte devono essere in grado di lottare per i propri obiettivi, oppure devono tutte mettere un punto su questa stagione e prepararsi per la prossima partendo dalle stesse condizioni."
Come non essere d'accordo con questa posizione?
Questa eventuale quanto folle formula può aprire diversi scenari e mette in evidenza una sola certezza: il calcio femminile è considerato uno sport secondario al calcio maschile.
Questa formula, se confermata, rafforzerebbe le mie considerazioni sulla gestione del calcio femminile in seno alla FIGC: dilettanti allo sbaraglio, incompetenti ma soprattutto sleali come il calcio che hanno saputo infondere agli uomini.
Tuttavia, mi rincresce che non si parli del campionato di serie B, visto che dietro al Napoli c'è una situazione complessa da decidere (si fa a pari o dispari??? :D ).
Un campionato o una qualsiasi gara non si può decidere con formule e algoritmi ma solo con la disputa dei giochi. E' la legge del campo che decide le sorti sportive. Certo, con un mini torneo della parrocchia (magari da far giocare tutto in un giorno :) ) si potrebbero risparmiare tanti soldi e la convenienza, come è noto, in Italia passa avanti ad ogni altro valore. Perchè questa formula non la propongono al campionato di serie A maschile?
Le mie, sono opinione su quanto riportato dalle calciatrici, che sicuramente sono molto informate, visto che fanno parte del palazzo. Serve una riforma? e chi pensa di farla l'AIC? ... che vorrebbe dettare le leggi in casa dei club professionistici che mettono i soldi? Pensavano che la Federazione e i Club si facessero influenzare dalle vecchie lobbi rispolverate e imposte dall'AIC per salire sul carro dei vincitori?
Aspettiamo la decisione del Consiglio Federale e poi torneremo a commentare e dare le proprie opinioni su questo calcio che non promette niente di roseo.
Walter Pettinati