Basta discriminazioni di genere nello sport: Calciodonne.it sta con Sara Gama e voi?
- Walter Pettinati
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"Di fatto oggi in Italia c'è una discriminazione di genere che non permette a nessuna atleta di essere professionista".
Con queste parole rilasciate durante durante il convegno "l'importante è pareggiare" (ANSA), il capitano della Juventus e della Nazionale, Sara Gama, mantiene una linea decisa e delineata per arrivare al professionistico. "In Francia - aggiunge Gama - alcune società offrono contratti professionisti e altri da dilettanti, mentre in Italia questa scelta non è possibile.
La gente non sa che noi siamo dilettanti in Italia.
Non si può continuare così. Non vogliamo affossare il sistema proprio adesso che iniziamo a divertirci, però io a 30 anni non ho i contributi, se non quelli che mi sono stati versati quando giocavo in Francia e non ho tutele assicurative. Tutto deve essere sostenibile per il sistema, bisogna quindi sederci a un tavolo e trovare delle soluzioni condivise. Non possiamo riempirci la bocca dicendoci quanto siamo brave e poi non riconoscerci i diritti che ci spettano".
L'ex Golden Girl (il primo e unico Pallone d'Oro Italiano a tributare le migliori calciatrici Italiane è stato calciodonne.it) con la sua dichiarazione "Di fatto oggi in Italia c'è una discriminazione di genere che non permette a nessuna atleta di essere professionista" punta all'aggiornamento della Legge 91 del 23 marzo 1981. Legge che detiene tutte le donne dello sport Italiano al dilettantismo e che deve essere subito modifica. Non si può continuare a convivere con questa atroce discriminazione. Basta. Pari diritti subito e dopo si ragiona.
Stefano Braghin, capo del settore Women della Juventus, si è detto «super favorevole» all’avvio del professionismo.
"In Francia - ci ricorda Sara - alcune società offrono contratti professionisti e altri da dilettanti”. Perché non si può fare anche in Italia? non siamo un paese libero basato sul lavoro?
"La legge dello sport sta per essere riscritta, perché il governo intende avvalersi della delega per il riordino del Coni, delle società sportive professionistiche e dilettantistiche e per la disciplina del rapporto di lavoro sportivo." riporta il sito degli Avvocati Giuslavoristi Italiani e continua scrivendo "Con la prospettiva che si è schiusa a Milano, la vecchia legge 91/1981 sembra avere i mesi contati (Questa è una bella notizia).
A oggi rappresenta il maggiore ostacolo sulla via del professionismo femminile e della crescita anche economica del settore [....]"
L'emendamento tanto decantato da alcuni inesperti (sul calcio femminile) quotidiani nazionali ha portato un falso spiraglio di luce verso il professionismo. In realtà questo emendamento, ammesso che venga approvato, assiste i Club professionistici con agevolazioni in conto contributi, il che significa che i contributi previdenziali saranno a carico dei contribuenti italiani.
AIC toglie soldi ai cittadini per donarli ai Club professionistici.
Questa è la loro strategia. Come se ai Club prof mancassero questi spiccioli per onorare la parte previdenziali delle loro atlete.
Il calcio femminile ha conquistato numeri da capogiro, superando il 40% di share con oltre 6 milioni di telespettatori. Date questo share a Mediaset che con Barbara D'Urso grida al successo con il suo misero 20/22% di share e vedrete quanti sponsor che vi trovano.
Non posso esprimermi sulla responsabile FIGC al calcio femminile perchè non la conosco e non ho mai sentito parlare di lei. Al suo posto, la proposta AIC presentata in pompa magna, l'avrei volata dalla finestra in forma di aereoplanino.
Il calcio donne merita di essere valorizzato per quello che sta dimostrando di valere e per quello che dimostrerà in futuro. Solo in questo modo tutto il movimento ne potrebbe beneficiare. L'assistenzialismo non porta a niente ed è una forma indegna per chi ha dimostrato di valere nella sua professione.
Non dobbiamo permettere di dribblare la dignità delle donne dello sport in questa maniera.
Va approvato il DDL 1996 presentato dall'Onorevole Fedeli con il quale si spezzerà, una volta per tutte, le catene alla nostre guerriere. Grazie.
Siamo pronti, come in passato, ad indire una manifestazione nazionale in simultanea in tutte le piazze Italiane, ci basta un cenno per organizzarla (se l'AIC non ce la boicotta come in passato.
Io sto con Sara Gama e voi?
Walter Pettinati