Roberto Genta: "Le prestazioni al mondiale hanno acceso l’Italia e di questo dobbiamo gioire"
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Molta gente si chiede il motivo per il quale, solo ora si parla di calcio femminile, altri, quasi indispettiti, si domandano perché nel passato, poca gente andasse allo stadio a vedere il calcio femminile, ed altri ancora sbottano contro tv e giornali, accusandoli di non avere, nel passato svolto il proprio lavoro dando il giusto spazio a questo sport.
Sinceramente .. sorrido .. io credo che ciò che è stato era esattamente ciò che doveva essere.. il calcio femminile era uno sport di nicchia, assolutamente non considerato dai poteri forti, semplicemente perché non vendibile. Fino a pochi anni fa, guardare una partita di calcio femminile non era (e parlo da allenatore di calcio femminile) piacevole per il grande pubblico, ma risultava accettabile per parenti e qualche amico.
In questi ultimi anni, sono cambiate molte cose… la preparazione tecnico-tattica dei mister è cresciuta notevolmente, si è passati dal mister impreparato ed improvvisato a staff sempre più formati, in grado di insegnare i concetti di tecnica e tattica collettiva.
Le società hanno cambiato volto e hanno iniziato a comprendere l’importanza del gruppo dirigenziale, formato inizialmente da genitori /tifosi e successivamente trasformato in personale via-via più specializzato. I presidenti di qualche anno fa erano i padroni della società e tutte le decisioni venivano prese quasi esclusivamente da loro stessi .
Anche le ragazze hanno mutato il proprio atteggiamento, diventando sempre più delle vere atlete, capaci di apprendere le nuove metodologie ed adeguarsi alle nuove regole imposte dallo staff tecnico e dirigenziale.
A fronte di questi “enormi” cambiamenti, sul panorama calcistico in rosa, si sono affacciate quelle persone che hanno intravisto delle nuove opportunità ed una volta assodato, che anche le ragazze potevano produrre del business, hanno investito della buona moneta per portare visibilità al nostro movimento.
In poco tempo abbiamo assistito alla “rincorsa”, abbiamo visto quasi tutte le società maschili accaparrarsi una formazione femminile per non perdere il treno che conta e in tempo zero, siamo arrivati dalle “stalle alle stelle”. Allenatori di primo livello, staff , dirigenza e attrezzature al top hanno contribuito a far esplodere le capacità delle nostre calciatrici che, oltre all’effettivo incremento tecnico-tattico, hanno potuto contare su una fortissima spinta emotiva , dovuta da tutto questo ben di dio arrivato in maniera inaspettata e repentina.
La nazionale, a mio parere, è ciò che è diventata , grazie a tutto questo trambusto , rimescolamento ed incremento inaspettato, che ha sconvolto il nostro movimento…non è fortuna, ma bravura del mondo del calcio femminile che ha saputo darsi un nuovo abito e trovare nuove strade per evitare di fallire nella più completa solitudine.
Brava Milena e bravo lo staff, stupende le ragazze, ma un grande “grazie” , va alle società che hanno trovato, in questi difficili anni, la forza per far emergere e diventare grandi.
Siamo diventati grandi e siamo diventati bravi.., adesso i media ci danno tanto spazio e considerazione!! Ma scusate, cosa c’è di strano??? Credo proprio che rientri tutto nella normalità… forse il problema eravamo noi.
Giornali e tv hanno dimostrato di esserci quando noi siamo stati pronti, forse prima non lo eravamo..
Sicuramente, queste prestazioni al mondiale hanno acceso l’Italia e di questo dobbiamo gioire, ma allo stesso tempo dobbiamo cercare di non far spegnere i riflettori subito dopo i mondiali.
Genta Roberto