Elisabetta Cortani: "grazie a tutti noi!"
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Eccoci qua a sostenere le nostre ragazze ai mondiali, eccoci qua a ripercorrere anni di lotte, battaglie, sofferenze, gioie e dolori. Eccoci qua mentre scorrono nella mia testa tanti ricordi… Ricordi fatti di passione e non di numeri. Il mio primo ricordo si chiama Francesco Crudo, lui fu il mio primo incontro da presidente. Lui così estroso, unico, e con i suoi capelli strani capelli rossi tutti da una parte… Lui e la sua vice Zambetta. Un presidente a volte discutibile, come me, come altri! Ma anche lui è un pezzo di questo mondiale.
Belli questi presidenti, si lo voglio proprio dire! Eravamo belli nelle nostre brutture, nei nostri pregi e nei difetti. Eravamo belli tutti, insieme nelle nostre assemblee forse troppo familiari e casarecce per questi tempi. Ma eravamo, e siamo noi, quelli che nessuno vuole ricordare e dei quali non è stato nemmeno detto “grazie”… Ma siamo ancora noi, quelli che la vostra indifferenza non potrà mai cancellare.
Siamo la squadra che ha fatto il suo mondiale giocando le sue partite contro un sistema, contro una cultura sessista e maschilista, contro chi ha schiacciato per anni un magnifico movimento che noi abbiamo amato, onorato, e portato avanti con pochi mezzi e con i nostri debiti.
Siamo i Marras, Crudo, Marrassini, Bagni, Palagiano, Cau, Cesari, Melillo, Serafini, Bersano, Vignotto, Valenti, Perina, Guagni, Battistolli, Longega, Nosdeo, Zaza, Maugeri, Girardi, Callippo, Bulleri, Gandossi, Metelli, Marianna Padovan, Milena Gandolfi, Elena Tagliabue, Coltorti, Pessotto, Colella, Franca Omar, Mauro Padovan, Aquilini, Boni e Facincani, Lomolino, Salerno, Riccio, Dalla Torre, Fantini, Picheo, Roscini, Aquilini, Marini, Cerruti, Palmieri, Pistolesi, Saramin, il compianto Luigi Sarsilli, e molti altri, tra cui il mitico Avv. Trabucco e Marina Sbardella. Tutti quelli che hanno avuto il coraggio di lottare.
Non metto me, ma come Cortani metto Maurizio, la sua storia e il suo lungo amore. Tutti noi una squadra unica e un grande capitano: Natalina Ceraso Levati, a lei dobbiamo il nostro coraggio, la nostra forza e il nostro amore. Non per ultima, la mia macchina dei ricordi vola con affetto alle tante atlete che hanno permesso a tutti voi, negli anni, di arrivare fin qua. Ragazze piene di talento che hanno lottato per le loro società di appartenenza e per la nostra Nazionale.
Voi che siete i presidenti e i dirigenti di oggi, ribadiamo con fermezza che avete tra le mani un percorso che abbiamo costruito negli anni, sognato, voluto e amato; le nostre innumerevoli battaglie non erano fatte a nostro favore e per un ritorno economico, (come spesso qualcuno ha ipotizzato), volevamo ed abbiamo ottenuto visibilità e dignità per atlete e dirigenti.
A voi presidenti con il “portafoglio” abbiamo affidato la nostra storia, a voi che ci avete snobbato come se fossimo stati incapaci nella nostra dignitosa gestione, affidiamo la prima pietra che abbiamo poggiato e di cui avete l’obbligo morale di farne la cattedrale più bella del calcio femminile italiano.
Ed ora che siete tutti appagati sul carro dei vincitori, NOI possiamo gridare con gioia viva il calcio femminile e la nostra Italia.
Elisabetta Cortani