Le Calciatrici USA hanno fatto causa alla Federcalcio degli Stati Uniti per “istituzionalizzata discriminazione sessuale”
- Mario Merati
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L’8 Marzo, festa della donna…, Hope Solo, Carli Lloyd, Becky Sauerbrunn, Megan Rapino e Alex Morgan hanno depositato al Tribunale di Los Angeles un esposto verso la Lega Americana colpevole di una grave accusa: DISCRIMINAZIONE Sessuale.
Mancano tre mesi ai mondiali francesi e le campionesse in carica sono in rivolta per “reclamare”, giustamente dei diritti a loro sino ad ora negati dalla Federcalcio USA mentre sono appannaggio della squadra maschile che ha sempre ottenuto in questi anni risultati di gran lunga inferiori!
“E’ una disparità istituzionalizzata” e ben documentata da Megan Rapinoe trentatreenne giocatrice americana. Le giocatrici negli Stati Uniti hanno giocato negli ultimi tre anni 19 partite più dei maschi, ottenuti migliori risultati in campo internazionale, ma nel contempo “retribuite” a livello economico molto, molto meno!
Le giocatrici USA, oltretutto, a livello d’incassi e di pubblico sono nettamente in vantaggio sulla squadra dei colleghi maschi; le trionfatrici dei mondiali Canadesi nel 2015 hanno disputato una finale seguita da ben 23 MILIONI di spettatori, record per una partita di pallone sia maschile che femminile.
Non si tratta poi solo di DOLLARI…ma anche nei comportamenti e nelle scelte della Federazione sono presenti delle discriminazioni e delle notevoli differenze. I “maschietti” quando devono “volare” usano VOLI CHARTER PRIVATI, mentre le “femminucce” scomodi voli di linea e addirittura anche la scelta degli Hotel è spesso diversa…indovinate a scapito di chi?
Anche colleghe di altri sport hanno appoggiato questa protesta, le più agguerrite sono state Billie Jean King, che anni fa ha sostenuto la stessa lotta e Serena Williams, super campionessa di tennis. Serena ha affermato: “I tempi sono maturi perché le calciatrici ottengano quello che MERITANO, è la lotta che dobbiamo affrontare tutte noi”.
Che devono dire le nostre calciatrici che a loro, come le altre campionesse dello sport italiano, non è riconosciuto lo status di professioniste?
La strada da percorrere è ancora molto lunga, occorre cambiare la CULTURA sportiva certo, ma anche è urgente cambiare una LEGGE che discrimina le donne nello SPORT. Ada Hegerberg il primo Pallone d’Oro donna sul palco della premiazione ad un giornalista ha affermato: “ALZIAMO LA VOCE”…forse non basterà se ci saranno delle “orecchie importanti” che non sentono o non vogliono sentire, ma abbassare sempre gli occhi intimorite non porta a nessun cambiamento!
Mario Merati