ZANZIBAR: “Non vogliono farci giocare”
- Mario Merati
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Il Calcio femminile nel mondo è in netta e costante crescita, ma nel continente africano… immenso continente africano... solo l’1% del totale mondiale delle ragazze è tesserato per una Società sportiva. Alcune ragazze sono tesserate per una squadra di CALCIO femminile, le “Donne guerriere”, fondata 10 anni fa dalla signora Nassra Juma Mohammed, nonostante i pregiudizi di una società patriarcale, sfidando l’opinione della gente e delle Istituzioni locali.
Ragazze coraggiose che, prima di tutto, hanno dovuto lottare anche contro i loro genitori che sostenevano che “le donne dovrebbero stare a casa, non su un campo di calcio, con le gambe nude e il capo scoperto”.
Spesso quando riescono a trovare un campo disponibile, non certo con l’erbetta verde…ma tra sassi e sterpaglie, e iniziano a giocare molti uomini vedendole le insultano sino a picchiarle: “perché il calcio è uno sport da uomini e una donna che gioca non è “normale” o è una pervertita oppure è lesbica”
Questa non è una realtà solo di Zanzibar, ma nella quasi totalità dei paesi africani le donne che praticano sport, non solo sono viste con diffidenza, ma anche boicottate e contrastate in questa loro passione a tutti i livelli (politico, Sociale e religioso). Perfino (ma non ci si dovrebbe stupire più di tanto) il ministro dello sport, A.Karume, sostiene che “le donne di Zanzibar vogliono essere femminili, non fare sport da uomini”.
Manca il DIRITTO di avere una PASSIONE sportiva e questo è una lotta che dovrebbe coinvolgere tutto lo SPORT mondiale e invece il tutto passa sotto un COLPEVOLE silenzio. Certo si potrebbe obiettare che queste popolazioni hanno molti altri problemi da risolvere e che lo SPORT è un problema minore, il calcio poi..., ma questa è una lotta importante soprattutto da un punto di vista CULTURALE e SOCIALE che il MONDO SPORTIVO NON PUO’ DISCONOSCERE…!
Noi che sosteniamo il Calcio femminile possiamo fare poco per queste ragazze, ma mi è parso giusto documentare e commentare questo articolo del CORRIERE DELLA SERA, scritto da Francesco Giambertone, per DENUNCIARE il modo di pensare della gente di questi Paesi lontani da noi, ma per rammentare che anche qui in Italia è stato difficile cambiare una certa mentalità maschilista piena di pregiudizi e credenze. Sono passati solo pochi anni da quando abbiamo DOVUTO ascoltare certe dichiarazioni pubbliche da parte di chi DOVEVA seguire e organizzare il Calcio femminile in Italia! Ora fortunatamente le cose sono migliorate, l’intelligenza ha prevalso sull’ignoranza e una nuova cultura sportiva si è aperta a tutto lo sport femminile ed anche il Calcio femminile ne ha tratto giovamento!
Tante cose devono certo migliorare, i SUCCESSI sportivi in rosa aiutano poi a divulgare nuove passioni e interessi da parte delle nuove leve. L’importante è però il sostegno dello Sport in rosa, anche da parte delle Istituzioni sportive. L’entrata in gioco di molte Società professionistiche ed il nuovo corso che si è istaurato in FIGC hanno dato nuovo e più vigoroso slancio a tutte le componenti presenti nel Calcio femminile Italiano e cosa di una certa rilevanza, hanno favorito anche una partecipazione mediatica sempre più importante (TV…giornali sportivi e non...).
Se poi ci mettiamo anche la qualificazione della nostra Nazionale ai campionati del mondo il quadro è completo!
Mario Merati