Valutazione attuale: 5 / 5

Dopo il roboante successo di Lecce e dopo la domenica di sosta, Il Fiano Romano era atteso da un turno molto impegnatvo dovendo ospitare il Chieti, quinta forza del campionato e formazione molto ostica soprattutto in trasferta. Si era in attesa di una conferma del trand positivo di gioco e di risultati da parte delle rossoblu e conferma c'è stata. Con l'infermeria praticamente svuotata e con la sapiente guida tecnica di mister Agostini, il "nuovo" Fiano va che è una meraviglia e si avvia verso una salvezza più che tranquilla. La partita contro il team abruzzese è stata difficile e combattuta ma alla fine il campo ha premiato la squadra più meritevole dei tre punti.
La cronaca. Dopo una diecina di minuti di schermaglie iniziali, al primo affondo convinto la squadra di casa si porta in vantaggio. Siamo all'11° e la palla viaggia da Turnone a Noemi Novelli ed ancora a Turnone che, leggermente defilata, effettua un gran tiro che coglie impreparato il portiere ospite. Al 15° bella azione del Chieti, la conclusione di Scioli è però completamente fuori misura. Al 29° doppio scambio Giangirolami – Topazio con destro di quest'ultima che termina alto. Al 30° Scioli sfiora la traversa con una bordata dalla distanza. Al 32° il pareggio delle teatine: Polletta svetta per bloccare in presa una palla alta ma si scontra con Tondelli e si lascia sfuggire dalle mani la sfera che Scioli, sempre lei, in semirovesciata deposita nella porta sguarnita.

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Valutazione attuale: 5 / 5

Questa è una domanda che mi sono posto altre volte a conclusione di alcune giornate di questo campionato, ma che oggi, a maggior ragione, ho il dovere di ribadire. Le prime cinque formazioni di testa hanno fatto 29 reti subendone 1; un indubbio strapotere tecnico-tattico e fisico, delle prime della classe, ma anche, lasciatemelo dire, in generale, un' estrema debolezza delle avversarie che crollano pesantemente subito, sotto i primi "colpi" delle più quotate rivali. Non è qui oggi la sede per fare una disanima più approfondita del problema, ognuno di voi, poi, avrà la sua opinione, ma già il fatto che ci sia stata per il prossimo anno la riduzione a 14 squadre rappresenta una parziale, anche se non certamente risolutiva, risposta per affrontare il problema "QUALITA' " del nostro massimo torneo nazionale.
Nella giornata odierna ci sono state 4 vittorie esterne, 3 vittorie per le squadre di casa con una classifica ancora provvisoria che vede, per i primi tre gradini del podio, la Torres a 55 punti con 20 partite giocate, seguita dal Brescia a 54 con una partita in meno e Tavagnacco a 51 con due partite da recuperare. In coda, considerando anche le partite mancanti...., la Scalese a soli 6 punti è nella situazione più disperata, direi senza speranza.., mentre dalla penultima, (Grifo Perugia 10 p.) alla sestultima (Inter Milano 15 p.) se la possono giocare sino alla fine con l'obbligo però di vincere i rispettivi scontri diretti!

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RENO CENTESE – Poker del San Zaccaria sul campo della New Team Ferrara e nono successo consecutivo della battistrada di mister Leandri che mantiene undici lunghezze di vantaggio dal Mestre e continua a viaggiare inarrestabile in testa alla classifica. Con un secondo tempo davvero sprint le biancorosse hanno messo in cassaforte il risultato contro le estensi. Nella prima frazione infatti la capolista crea pochi pericoli alla porta difesa da Vaccari, poi si scatena dopo l'intervallo. Pensare che la prima opportunità della ripresa capita subito al 1' sui piedi di Ansaloni che va vicina al gol al termine di un'azione di contropiede. Trascorrono appena due minuti ed è il San Zaccaria a portarsi avanti: è la giovanissima Alessia Prenga (nella foto) a rompere gli equilibri con un preciso tiro dal limite che si insacca (3'). Valeria Canini di testa sfiora il raddoppio da ottima posizione (6'), ma è solo questione di minuti perchè ci pensa Claudia Mariani a siglare il 2 a 0 con una perfetta punizione dal limite (10'). La pressione della capolista prosegue: al 12' spunto personale di Simona Cimatti, cross e tiro a botta sicura di Federica Moglie respinto. Altra occasione con un'incornata di Simona Di Marco su calcio d'angolo (14').

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Sul terreno amico di Savignano sul Rubicone, oggi arriva il Mestre seconda in classifica, con le padrone di casa che non sono in un ottimo stato psicofisico nonostante la doppia sosta forzata delle ultime due domeniche. Inizia la gara e dopo solo due minuti il Castelvecchio va vicinissimo al vantaggio; Lisi ruba palla al limite dell'area di rigore vede fuori porta Ghion, prova un pallonetto che termina di poco alto.
Al 5' altra occasione per le ragazze di Mister Nardozza che sfiorano la rete con una conclusione da buona posizione di Farnedi che spedisce alto un bel suggerimento di Deidda.
Minuto 12° il Castelvecchio continua ad aggredire l'avversario; lancio di Teodorani per Farnedi, questa smarca Lisi, il capitano supera i difensori in velocità e viene abbattuta fuori dall'area di rigore. Sulla battuta la stessa Lisi che calcia alto. Gialloverdi ancora avanti, al 19° ennesimo fallo al limite, questa volta atterrata Farnedi, sulla sfera Pondini calcia ma svetta su di tutti Ghion che blocca in uscita.
21° prima azione nell'area del Castelvecchio delle Venete; Ranzolin scende sulla fascia crossa al centro per la testa di Vanin ma esce sicura Pacini che blocca.
La partita e' un monologo gialloverde, le ragazze romagnole giocano bene, Beleffi e Venturelli hanno due occasioni con le quali non trovano lo specchio della porta.
Minuto 31° seconda azione in area del Castelvecchio da parte del Mestre e Vanin che con un tiro da fuori area impegna Pacini che para a terra.

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Valutazione attuale: 5 / 5

È primavera anche per il Castelfranco.
Giornata primaverile allo stadio O. Martini dove s'incontrano il Castelfranco in piena rincorsa ai vertici del girone e l Alessandria che deve venir fuori da una posizione di classifica non consona alle sue qualità. Il Castelfranco scende in campo con una formazione largamente rimaneggiata, causa infortuni ed assenze, ma dimostra in questi turni d'avere una buona panchina ed un settore giovanile di tutto rispetto.
All'Alessandria va l'onore delle armi per aver combattuto e creduto prima nella vittoria e poi nel pareggio fino al novantesimo, una squadra di tutto rispetto con un reparto arretrato ben organizzato.
Cronaca. 1'Tempo: Parte bene l'Alessandria che sembra soffrire meno la giornata calda; nei primi 20 minuti si procura due angoli e non sfrutta un'azione manovrata.
Al 22' però e Galluzzi a non sfruttare al meglio una palla sporca dopo un batti e ribatti nell'area dell'Alessandria, tiro debole che Minato blocca facilmente. Al 37' sono ancora le ragazze di mister Pistolesi che con una buona azione sulla fascia si fanno pericolose con Montesi, il suo tiro viene parato da Minato. Il Castelfranco alza i ritmi e conquista il centrocampo, ottima la prova per Di Guglielmo che al 44'
lancia un palla invitante per Salvini che arriva al tiro, ma troppo debole.

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Dopo l'exploit ai danni delle genovesi dell'Amicizia Lagaccio, l'Atletico Oristano non riscatta la sconfitta contro l'Alba e perde in casa due a zero. Le sarde scendono in campo con Pinna R. dal primo minuto e il solito timoniere della difesa Iside Lay. Non una gara spettacolare quella disputata da entrambe le squadre che, però, hanno lottato per conquistare l'intera posta in palio. Le padrone di casa iniziano come al solito: impostare e tenere il pallino del gioco in mano; le ospiti, invece, preferiscono non scoprirsi e colpire con le ripartenze sfruttando le corsie laterali. Senza dubbio, l'Oristano non è la stessa di domenica scorsa, ma le occasioni le crea eccome: al 15', dopo una bella azione manovrata, ci prova Romina Pinna, tiro velleitario. Subito dopo anche Pieri sciupa l'occasione di portare in vantaggio la propria squadra. Al 20' a sorpresa Alba in vantaggio: perfetta ripartenza delle ospiti che mandano Moscia a rete. Le sarde continuano a giocare senza perdere la concentrazione ma risultano poco convinte, soprattutto sotto porta. La prima frazione si conclude con le ospiti in vantaggio e le locali troppo sprecone. Nella ripresa la situazione non cambia: l'Oristano riparte aggressivo e cerca il pareggio, sbagliando l'ennesima e sbattendo contro il muro albese. L'Alba pare accontentarsi del minimo vantaggio e decide di non affacciarsi più di tanto dalle parti di Pignagnoli.

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Un rigore di Plankl poco dopo la mezz'ora del primo tempo beffa il CFS nel sentito derby provinciale contro il Brixen. All'Internorm Arena le biancorosse vengono sconfitte per 1-0 e scivolano così a sette punti dalla vetta.
Sfortunata la prestazione delle ragazze di mister Antonio Alberti, che pur avendo controllato per lunghi tratti il pallino del gioco non sono mai riuscite a superare l'attenta difesa ospite e il portiere avversario Pinteri. Incassato alla mezz'ora il rigore di Plankl, Tonelli e compagne hanno spinto sull'acceleratore soprattutto ad inizio ripresa, andando vicino al pareggio con Tonelli. Poco dopo, clamorosa occasione per la neo entrata Dengg, che incorna a colpo sicuro e trova la miracolosa parata di Pinteri. Ancora più vicina al pareggio Dalla Giacoma, che a tu per tu con il portiere ospite colpisce la parte alta della traversa.
Il CFS ci prova poi ancora con Tonelli, la stessa Dalla Giacoma e Pasqualini, senza fortuna. Due gol che sembravano praticamente fatti da parte prima di Pasqualini e uno clamoroso di Torresani . Nel finale è anzi il Brixen a sfiorare il raddoppio con Überegger che di punta tira verso la porta di Valzolgher. Di lì a poco triplice fischio dell'arbitro e sconfitta per le biancorosse, che perdono nuovamente il derby casalingo come già avvenuto lo scorso anno.

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Per evitare il rischio di una seconda sospensione, la Fortitudo gioca in quel di Sorgà, anche se poi il tempo è stato più clemente del previsto. Queste sono partite rischiose perché la Fortitudo avrebbe dovuto vincere a tutti i costi ed un eventuale passo falso avrebbe fatto molto male; la gara dell'andata con vittoria in rimonta nei minuti finali ha tenuto alla larga il pericolo. Senza dannarsi troppo l'anima la Fortitudo porta a casa altri 3 punti, ma la chiusura del match è arrivata un po' troppo tardi (82°). Il Vicenza ha retto bene nel corso del primo tempo, ma dopo l'intervallo è calato moltissimo, e la squadra di "casa" ha spinto poco sull'acceleratore. Vittoria che fa il pari con quella analoga della Primavera del giorno prima.
Dopo un avvio coraggioso delle vicentine ed una lunga fase interlocutoria, al 18° arriva l'eurogoal che sblocca la partita e spiana la strada: Caneo, dopo un bello scambio, corre lungo la riga dell'area e spara un destro imparabile di rara bellezza e precisione che s'insacca alle spalle dell'incolpevole Mattesco; al 22' l'unica vera occasione di marca ospite quando Mattarolo S invita Berterra all'inserimento, pallonetto sull'uscente Colcera, ma per fortuna arriva la Bonamini a spazzare via il pericolo quasi sulla linea di porta; al 28' in contropiede Caneo serve Rasetti, che perde l'attimo fuggente e quindi ripara su Peretti falciata al limite dell'area;

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Firenze con le unghie e con i denti nella tana del Verona. E' un tonico e pimpante A.C.F. quello che esce sconfitto in terra veneta, a favore di una compagine locale concreta nello sfruttare le occasioni capitategli e la superiorità numerica, avuta dal 67', per l'espulsione della viola Binazzi.
La gara gigliata si carica di adrenalina già tra il 6' ed il 15' quando prima Gelmetti, lesta frustata in area di rigore deviata fuori da una lucida Fusini, e poi Gabbiadini, discesa innescata da Salvai e finalizzata pessimamente davanti a Leoni, falliscono due potenziali occasioni da gol davanti alla numero uno avversaria.
La scossa scaligera non tarda però ad avere una ribattuta di carattere da parte della formazione di mister Sauro Fattori.
Al 20' suona la carica capitan Orlandi, in regia, ricamando variopinte geometrie per spazianti Rinaldi ed Adami che, a più riprese, trovano l'opposizione dell'estremo difensore svedese o il muro eretto dalla coppia di centrali Di Criscio-Karlsson.
Solo un minuto più tardi viene sventolato alla brezza di Verona l'evento clou dei novanta minuti. Sempre Orlandi si smarca disinvoltamente sulla mediana, stoppa e verticalizza per Razzolini, mettendola a tu per tu con la glaciale Ohrstrom. Purtroppo l'assistente del direttore di gara ravvisa un out side che, al suono del fischietto del signor Raus di Brescia, fa sfumare una prelibata occasione marcata dal giglio fiorentino.
Impostando il proprio ritmo, a carte scoperte, le due compagini si affrontano ad armi pari: un Firenze paziente tenta di ripartire fugacemente in fase di possesso, un Verona capitanato dalla classe di elementi di spicco tenta imbucate dalle retrovie.

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Verona - Le ragazze di Renato Longega riescono a piegare le coriacee viola di Sauro Fattori. Una gara di grande spessore agonistico nella quale le scaligere la spuntano grazie all'immensa classe delle sue artiste, ma tanti complimenti vanno fatti al Firenze che anche oggi, quadrato e compatto, ha dimostrato di essere una compagine degna di rimanere in serie A. Le padrone di casa si presentano sul terreno in sintetico dell'AGSM Stadium prime di Naila Ramera, mentre le ospiti devono rinunciare ancora ad Alia Guagni e in extremis a schierare tra i pali la giapponese Matsubayashi, peraltro ottimamente sostituita da Leoni.

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