Il direttore Menichelli tra volontariato e il suo Capena: “Ripresa? non ci sono le condizioni per fare sport”
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C’è chi all’interno di questa lunga battaglia contro il coronavirus rappresenta la retroguardia che aiuta la prima linea dei medici a sconfiggere questo male. Al Capena sono diverse le figure che fanno parte di questa retroguardia: da chi è nelle Forze Armate, chi nella polizia e chi come il Direttore Generale Renato Menichelli è da 22 anni all’interno del mondo del volontariato con la Misericordia del proprio paese Grotte Santo Stefano in provincia di Viterbo. Aiuti H24 a chiunque ha bisogno di un supporto sanitario e umano che per indigenza o altre ragioni non può far fronte alle difficoltà di questo duro periodo.
Difficile in questi giorni parlare con lui anche solo via whatsapp, lunghe ore di attesa per ricevere anche una sola risposta, ma quando lo fa chiede addirittura scusa perché impegnato ad aiutare le persone più in difficoltà. Un paradosso che fa capire il grande cuore della famiglia Menichelli.
“Siamo con mia moglie, Leona, H24 a disposizione delle persone comuni con la Misericordia di Grotte, siamo onorati e felici di aiutare anche nel nostro piccolo i nostri concittadini che si trovano in difficoltà. Per questo facciamo anche tante riunioni per stabilire il modus operandi secondo le direttive goverantive.”
Coscienza, altruismo e senso della comunità, metti questi ingredienti e allora il Direttore Menichelli, raggiunto telefonicamente, lascia il proprio messaggio sportivo senza dimenticare le sue ragazze:
“Con gli altri dirigenti siamo in continuo contatto con le ragazze, poi internamente ci confrontiamo tra di noi più volte al giorno per tenerci aggiornati sugli eventi e su eventuali decisioni. Ci è molto dispiaciuto interrompere l’attività di colpo, perché con queste ragazze avevamo creato un rapporto che andava al di là del campo. Dalla mattina alla sera non ci siamo più visti, abbiamo avuto giusto il tempo di un pranzo insieme a casa mia prima del lockdown, ma onestamente tutti meritavamo di festeggiare insieme qualcosa di importante, portandolo a termine.”
Apre lui stesso la propria finestra del cuore su una squadra imbattuta e che stava dimostrando di aver creato qualcosa di grande quest’anno:
“Da buon padre di famiglia ho ritenuto doveroso far riflettere fin da subito tutti e in questo ho trovato il totale appoggio del Direttore Sportivo Basile e di Mister Chiesa nel dare la possibilità alle ragazze straniere di far rientro nei propri Paesi. Anche perché la situazione stava peggiorando di giorno in giorno. Abbiamo forse avuto più lungimiranza di tutti e per fortuna abbiamo trovato anche i voli aerei in tempo. È stato uno sforzo non da poco anche perché in cuor nostro stavamo fermando una macchina bellissima che andava dritta verso una stagione di grandi soddisfazioni. Ma la mia coscienza di padre di famiglia e di Uomo sapeva molto bene che di lì a poco ci sarebbe stato l’inferno. Basti pensare che ci siamo opposti fin da subito nel giocare in Emilia Romagna che era già zona rossa anche se in molti ancora ironizzavano sul virus o lo sottovalutavano.”
E adesso?
“Ho letto che la Lnd vuole far terminare i campionati, quindi non rientrando il Virus nella copertura assicurativa ritengo che se il Dott. Sibilia ci manda in campo a tutti costi abbia potuto firmare un’assicurazione totale su atleti e tesserati di tutte le società potendosi così prendere la responsabilità di far ripartire il campionato. In tal caso il Capena è pronto a richiamare le proprie atlete e a concludere le gare che mancano anche a giugno.”
Un rischio calcolato?
“Noi dirigenti ci allineamo alle disposizioni della Lnd ci mancherebbe! L’importante è che ci sia chi si prende la responsabilità medica e sportiva, perché viene da se che dovremo convivere con questo virus ancora per molto, al di là del lockdown.”
Quindi il Capena vuole ripartire?
“No, per noi non ci sono le condizioni per fare sport e con tutta probabilità non ci saranno ancora per molto tempo.
Se poi dall’alto ci diranno di dover riscendere in campo per vincere il campionato, visto che abbiamo dimostrato di meritarlo fino a ora, lo faremo. Non butteremo all’aria gli sforzi e la programmazione di un anno. Questo però avverrà solo se la Lnd si prenderà la responsabilità medico sportiva di farci rigiocare e se ovviamente più in generale non verrà messa a repentaglio la salute dei miei tesserati.”
Per ingannare il tempo, uno sguardo invece al futuro?
“Ritengo che non sia il tempo di pensare alla prossima stagione, noi abbiamo già la nostra programmazione dall’inizio della scorsa estate ed è nota a tutti. La rispetteremo se poi ci saranno altre opportunità le valuteremo, ma in questo momento è tutto fermo.”
Un ultimo pensiero?
“Si, voglio mandare un abbraccio virtuale a tutte le nostre ragazze e ai nostri dirigenti che hanno lavorato duramente quest’anno. Sono fiero della realtà che abbiamo costruito.”
Ufficio Stampa