Giovedì, 21 Novembre 2024
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Adottare la Dieta Zona (prima parte)

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dieta zona
Come abbiamo detto in un precedente articolo pubblicato su Calciodonne, il Calcio a livello professionale può essere avvicinato alle attività di Endurance, attività nelle quali è piuttosto diffuso l’uso di zuccheri ad assorbimento rapido, tipo glutamina e maltodestrine. Se questo aiuta a posticipare l’esaurimento del Glicogeno, la produzione di energia basata sul consumo del proprio Grasso corporeo evita il problema allungando significativamente i tempi di consumo di questi zuccheri, fornendo riserve di energia decisamente superiori e più redditizie, dato che 1 gr di Grasso corporeo produce quasi 8 Kcal contro le 4 di Carboidrati e Proteine assunti con l’alimentazione. E non richiede digestione essendo già presente nell’organismo.


Ma per riuscire a consumare il nostro grasso al momento del bisogno, è necessario adottare un tipo di alimentazione che ce lo permetta come la Dieta Zona, pensata proprio per questo. Il risultato è che quando prima si cominciava ad essere stanchi, si hanno ancora forze ed energie per fare delle accelerazioni che prima erano impensabili. Ma si riduce anche il rischio di crampi. In base a varie esperienze possiamo dire che, senza farne una regola assoluta, l’organismo ci mette 15/20 giorni per cominciare a metabolizzare adattandosi al nuovo stile alimentare, cioè per essere in Zona.
Può quindi essere utile cominciare il cambiamento in un periodo di minor impegno.

Fin tanto che la durata dell’ esercizio fisico, più o meno intenso, rimane al di sotto dei 90 minuti, in pratica il tempo di una partita, è sufficiente seguire la Dieta Zona classica. Al massimo si può integrare con Minerali, Antiossidanti, Vitamine, Omega-3, GLA, anche se si tratta di necessità ridotte se la dieta è corretta.
In allenamenti particolarmente intensi che superano i 90 minuti, però, le condizioni cominciano a cambiare dato che man mano che il livello di attività aumenta, non aumenta solo il bisogno di energia ma aumenta specificatamente il fabbisogno proteico necessario alla costruzione di massa muscolare.

Va anche tenuto presente che con l’aumento dell’attività fisica aumentano i Radicali Liberi in circolo e quindi aumenta l’infiammazione silente, origine della maggior parte delle più gravi malattie.
É quindi utile tenere bassa l’acidità del sangue per evitare l’infiammazione latente e nascosta che, a lungo andare, può intensificarsi e creare infortuni e patologie serie ma anche, indirettamente, tenere fluido il sangue per permettere all’organismo di ossigenare meglio i tessuti in profondità e ripulirli dalle scorie della combustione. In questo modo si riduce la fatica ed il senso di bruciore durante gli sforzi intensi.

Bruciore e fatica che non sono più imputabili all’acido lattico, come si credeva in passato, ma agli ioni di idrogeno rilasciati durante la combustione del Glucosio, che alzano il PH del sangue producendo la sensazione di bruciore e fatica. L’acido lattico è invece un fattore positivo perché trasporta l’idrogeno al di fuori delle cellule quando questo si accumula o, ancora meglio, quando viene riconvertito in combustibile.
1. Vediamo le migliori fonti di Carboidrati nel prossimo articolo: Adottare la Dieta Zona (seconda parte)

Per approfondire questi argomenti leggi:
Zona ed Endurance. Che succede.
Zona ed Endurance. Radicali liberi.
Firmato Gabriele Buracchi. Biologo Nutrizionista

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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