Esclusiva “Calciodonne”: parla Aielli
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A poco più di una settimana dal suo esonero, il portale Calciodonne, in esclusiva, ha le prime dichiarazioni ufficiali di Elio Aielli, ex tecnico della prima squadra del Napoli Femminile, società nata il 29 giugno 2017 dalla fusione tra il Napoli Dream Team e la CarpisaYamamay, militante nel campionato di serie B nazionale, inserita nel girone D. Con il giovane allenatore, si parlerà di molti temi, tra i quali quello del girone D.
“Martedì 9 c.m., la società mi ha comunicato che voleva cambiare guida tecnica dopo la sconfitta casalinga contro la Lazio Women (1-2), differentemente da domenica sera (7 gennaio), dove sembrava tutto tranquillo e sereno, dopo aver perso un match contro una squadra che, attualmente, occupa il secondo posto in classifica generale e che deve recuperare il derby con la Roma Calcio Femminile e, qualora dovesse vincerlo, si posizionerebbe a -2 proprio dalla Roma attuale capolista del girone D (centro-Sud).”
“Nel calcio sono cose che succedono e ne prendo atto. Abbiamo vissuto un periodo problematico nel reparto offensivo con Vittoria Ciccarelli che, alla quarta giornata, già non era disponibile per un problema al collaterale, Sibilio che è rientrata solo contro il Chieti, come Simona Beato che soffre di una pubalgia cronica e, di conseguenza, non riusciamo mai ad averla al top. Ho dovuto fare di necessità-virtù, dovendo giocare con Massa, Bottone o addirittura con Borrelli e Polverino adattate. Federica Polverino ha tanta qualità e, molto probabilmente, è tra gli elementi migliori che ha il Napoli Femminile, sia per la tecnica, sia per la visione di gioco eccezionale. Addirittura, nel match contro il Grifone Gialloverde, negli ultimi minuti, chiudemmo in avanti con Massa, De Biase e Schioppo, con pedine contati nel reparto offensivo. Nonostante i problemi di costruzione, va sottolineato che non sono pochi 102 tiri nello specchio della porta in dodici partite, 226 in totale, tra quelli indirizzati in porta e quelli terminati fuori.”
“A luglio, durante gli stages, abbiamo potuto visionare 55 ragazze e formato la miglior rosa possibile che è andata ulteriormente a migliorare con gli innesti di Schioppo e De Paula, la giovane brasiliana presa l’8 dicembre. All’inizio c’era tanta diffidenza verso il progetto anche tra le ragazze che, successivamente, hanno fatto gruppo soprattutto nella fase del ritiro e abbiamo lavorato, concentrandoci soprattutto sull’aspetto mentale di queste ragazze. Avevamo tra le migliori in Campania e, va detto che, alle selezioni, erano presenti anche Paola Di Marino, Carmela Ciccarelli che poi ci ha lasciati, per diversi problemi. Abbiamo provato a convincere Giulia Asta fino alla fine ma, per problemi familiari, non ha potuto far parte della rosa. Ho avuto la fortuna di dialogare con Valentina Esposito che, purtroppo per il Napoli, ha fatto una scelta di vita diversa, ovvero quella di giocare a calcio a 5. Lei è una calciatrice che ha tanta esperienza, che ama la maglia del Napoli e di questo ne sono certo, nonostante non abbia mai avuto il piacere di allenarla: è una ragazza che va solo rispettata per ciò che, in questi anni, ha dato alla maglia del Napoli. A luglio, ho puntato molto su Ilaria Del Pizzo, tra i migliori portieri in Campania vista l’esperienza e per come vive la squadra: è una ragazza d’oro e va solo elogiata.
“Questa è una squadra che, nel girone di andata, ha dovuto fare almeno di molti elementi ed ora, l’organico è quasi al completo con i vari recuperi, tra i quali, quello di Borrelli (tra le migliori in Campania) che sta mettendo benzina nelle gambe, con quest’ultima che ha problemi di postura, alle ginocchia, così come si sta recuperando Prete che è stata un mese in Cina. Ciccarelli è ormai recuperata e credo che il gol di domenica l’abbia aiutata molto sul profilo psicologico, Sibilio sono stato costretto a farla giocare quando non era al top, ora credo che sia recuperata e sicuramente darà un grosso contributo sia tecnico che psicologico, le gemelle Beato stanno curando i loro problemi cronici e sono sicuramente un valore aggiunto in questo girone di ritorno. De Biase sta vivendo un periodo particolare perché forse è maggiore il tempo che sta trascorrendo con la Nazionale che quello con il club, ma ciò le fa solo bene. Benedetta è una ragazza giovane che deve capire che è importante lavorare sia sulla testa che sul lato tecnico. Lei è una delle mie più grandi soddisfazioni in quanto, a novembre, parlando col mister della Nazionale, quest’ultimo mi fece i complimenti sull’aspetto atletico e mentale della ragazza. Massa deve tranquillizzarsi, deve ancora metabolizzare alcune cose che la aiuteranno col passare del tempo: è una giovane a cui bisogna stare vicino e volere un mondo di bene, perché è difficile stare col sorriso in una situazione del genere e lei non deve mai smettere di sorridere. Tecnicamente, Azzurra è tra le migliori in circolazione, anche se le manca un pò di tatticità; deve lavorare sullo scambio con la compagna.”
“Credo che il girone di ritorno sarà più semplice rispetto a quello di andata, anche solo per il fatto che parecchie squadre iniziano a sgretolarsi, come quelle che non possono più raggiungere l’obiettivo e, di conseguenza, giocano con meno motivazioni ed intensità. Il Napoli ha un calendario difficile, avendo quattro scontri diretti fuori casa e, con me, si è raccolto un solo punto (1-1 col Chieti) ma, alla fine, sono gli episodi a fare la differenza. Contro il Salento Women, costruimmo diciannove palle gol contro loro che non tirarono mai verso la nostra porta ma, il match terminò 0-0 con moltissime ipotetiche palle-gol importanti con Sibilio, Bottone, Massa, De Biase e Schioppo nel finale, con un colpo di testa. Sono convinto che la Roma sia molto forte, ma vi includo anche la Lazio che può tenere testa alla capolista fino alla fine, con un organico di alto livello che darà filo da torcere a tutti. Il Chieti ha valori importanti ed ha preso una ragazza forte come Tagliaferri che ha giocato a Napoli tanti anni: è una calciatrice molto forte tecnicamente e in porta ha Balbi, per non parlare della retroguardia che ha in Ferrazza un elemento di spicco, per concludere con il reparto offensivo composto da Vukcevic e Di Camillo. Il Femminile Latina avrà un calendario difficile e dovrà stare attento a non farsi tirare giù , con un gruppo buono e con un mister preparato. Anche la Roma Decimoquarto è squadra di carattere: è micidiale nelle ripartenze con Di Giammarino e Fortunati che si lanciano negli spazi in modo stupefacente e con una retroguardia attenta.”
“Ogni ragazza fa la propria scelta singolarmente e penso che la cosa più importante sia il peso che uno dà alla parole. Bisogna porsi degli obiettivi ed essere sicuri di ciò che si vuole. Soprattutto le più piccole, devono capire che il futuro è soltanto loro e c’è bisogno che migliorino giorno dopo giorno, sotto tutti gli aspetti. L’unica cosa che conta e che ho provato ad insegnare loro (insieme al mio staff tutto dimissionario) è la lealtà, e questo è un aspetto da non sottovalutare, così come porsi degli obiettivi ad inizio anno e vedere dove si può arrivare e in quali condizioni. Il settore giovanile ha un importante margine di miglioramento con allenatori qualificati e spero che la Primavera di Catalano e Di Stasio possa dare grosse soddisfazioni: queste ragazzine stanno dando il 101% per questa maglia, giocano per divertirsi e fare bene; la squadra, qualora arrivasse alle fasi nazionali, è ben attrezzata per competere con le più forti, avendo un allenatore ed un vice-allenatore che possano fare la differenza in tutte le situazioni inerenti.”
“Il mio futuro sarà quello di andare a seguire più partite possibili per la pura passione che mi lega a questo sport. Ho ricevuto delle promesse di offerte nel mondo calcio femminile ma sono cose che, almeno al momento, non mi interessano. Sono convinto che il tempo sia galantuomo e certamente vi sarà qualche novità e sorpresa. In questo momento, i valori a cui ho sempre creduto, si sono un po' ridimensionati e ciò, vuol dire che, questo esonero, mi insegna tante altre cose: dare il giusto peso alle persone, a determinate situazioni che accadono ma soprattutto che, la figura dell’allenatore, sia sempre più sola e che deve lottare contro i giudizi e pregiudizi del mondo. Ho 26 anni e dovrò guadagnare ancora moltissima esperienza e gavetta.”
Maurizio Stabile