A tu per tu con Manuela Tesse, tecnico della Lazio Women
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In esclusiva per il portale “Calciodonne.it”, intervistiamo Manuela Tesse che, da questa stagione, è il nuovo mister della Lazio Women e, dopo aver rilevato il posto di Roberto De Cosmi, ed è attulamente in corsa per il podio finale dove, con le sue ragazze, sta ottenendo ottimi risultati, occupando il secondo posto del girone D, a sole cinque lunghezze dalla capolista, ovvero la Roma Calcio Femminile e perdendo solo con il Chieti e la Roma. Ringraziamo per la piacevole chiacchierata, nella quale andremo a toccare non solo gli aspetti prettamente calcistici e della Nazionale (maschile e femminile), ma anche tematiche quali la riforma dei campionati, il tema dell’affiliazione ai club maschili ed il delicato aspetto della discriminazione in Italia.
“Ho trovato un collettivo che nelle due stagioni precedenti è reduce da due settimi posti: una rosa che potenzialmente aveva i presupposti per fare sicuramente qualcosa di più ma, scarica sia mentalmente che agonisticamente.”
“Parlando del campionato, noi siamo soliti affrontare una partita per volta e, guardando il prossimo turno, ospiteremo il Nebrodi che, a dispetto della classifica, è compagine da non sottovalutare. Siamo consapevoli dell’importanza che avrebbe portare a casa l’intera posta in palio, in quanto, vorrebbe dire chiudere il girone d’andata al secondo posto ma, ancora maggiormente, ci darebbe la consapevolezza dei nostri mezzi. Nonostante le uniche sconfitte contro Roma e Chieti, abbiamo dimostrato di non essere inferiori a nessuno ma, il vero campionato inizierà proprio da domenica. Siamo tante squadre che si trovano raccolte in pochi punti: nella parte alta, c’è una classifica corta che è sintomo di grande equilibrio e credo che, si saprà meglio affrontare e superare le pressioni, sono convinta che andrà ad aggiudicarsi la seconda e la terza piazza utile, poiché credo che la Roma faccia un discorso a sé in quanto, a livello di organico, ala fine dei giochi, dovrebbe essere la vincitrice del nostro girone.”
“Personalmente, sono molto onorata ed entusiasta di poter sedere sulla panchina della Lazio. All’esame del corso Uefa A, in quanto allenatore, mi venne posta la domanda se, secondo la sottoscritta, nel calcio femminile, che il ruolo di mister fosse affidato ad una donna e, ciò che ho risposto, è che non vi è alcuna differenza, presupposto essenziale che via sia una preparazione adeguata di chi svolge la figura di tecnico. Sono fortemente convinta che a noi donne, debbano esser offerte le stesse opportunità: è una valenza maggiore sia per me ed altre ex giocatrici, poter aver vissuto quello stesso spogliatoio, aver avuto le stesse sensazioni ed aver potuto raccontare alle proprie giocatrici, le personali esperienze su quel rettangolo verde che tanto amiamo.”
“Credo fortemente nella riforma dei campionati che avverrà dalla prossima stagione e, sono molto convinta che l’affiliazione con il maschile, possa accelerare la crescita del movimento calcio femminile in Italia ma, attualmente, sono ancora troppo poche quelle società che si sono rese conto dei vantaggio che ciò porterebbe. La crescita esponenziale per il calcio femminile, così come è avvenuto in tutte le altre nazioni europee, si è sempre attuato attraverso la Nazionale, con la F:.I.G.C. che dovrebbe investire maggiormente. Siamo in corsa per il mondiale con una Nazionale guidata dal nuovo c.t. Betolini che, oltre ai risultati, mostra anche un gioco divertente e ciò, dà speranza che l’agognato Mondiale, questa volta, ci veda finalmente inserite. La F.I.G.C. deve assolutamente spingere in questa direzione e poi, si sa che sono i risultati positivi, a fare innamorare i tifosi. Invece riferendomi alla Nazionale maschile, Conte è uno dei miei allenatori preferiti e la sua, fu davvero entusiasmante. Era comprensibile che Ventura avrebbe trovato grandi difficoltà e, non entrando in discorsi prettamente tecnici, affermo sol oche la Nazionale di Ventura, non mi ha assolutamente divertito, mentre il calcio, ricordiamoci che è un gioco e deve appassionare e divertire. Adesso abbiamo un’altra Nazionale in corsa, ovvero quella femminile e possiamo guardare in positivo anche divertendoci.”
“Toccare la tematica della discriminazione è sempre fonte di interrogativi e risposte con cui confrontarsi. In Italia, l’evento sportivo non è ancora concepito come momento di festa, ma come stimolo allo scherno ed all’insulto di ogni genere; questo è un tema che affonda le proprie radici nelle famiglie e nelle scuole, ed è lì, che urge un profondo cambiamento.”
Maurizio Stabile