Unterland Damen: le parole dell’allenatore Massimo Trentini dopo la vittoria nel derby con il Clarentia
- Veronica Fumarola
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Nel girone C della serie B c’è una squadra che sta sorprendendo per il suo rendimento nel girone di ritorno. Si tratta dell’Unterland Damen, che la scorsa domenica si è aggiudicata anche il derby con la Clarentia. Le biancoazzurre hanno così superato le rivali e sono salite al sesto posto in classifica, risultato impensabile a inizio stagione. L’allenatore, Massimo Trentini, dopo l’incontro, ha parlato dell’importanza della vittoria e delle prospettive future della squadra.
Cosa ha significato per voi vincere il derby domenica?
In Trentino, quello disputato domenica, è il derby più sentito. Anche se tutti pensano che la rivalità sia tra Unterland Damen e Südtirol, per noi conta più la partita contro la Clarentia, per il numero di partite giocate in passato, soprattutto in serie C. Vincere, dal punto di vista della classifica, è stato sicuramente importante, ma lo è stato anche per il morale e per il prosieguo del nostro campionato.
È un momento positivo per la squadra. Pensate già a qualcosa di importante per la prossima stagione?
A inizio anno ho dichiarato che l’obiettivo era la salvezza. Adesso, senza nascondersi, a salvezza acquisita, stiamo puntando a vincere il maggior numero di partite per arrivare più in alto possibile. È questo il nostro obiettivo e non vogliamo mollare. Tireremo le somme a fine stagione.
Qual è la situazione del calcio femminile in Trentino?
Sono entrato nell’ambiente femminile due anni fa; prima allenavo i ragazzi. Ho trovato un mondo bello, a tratti migliore di quello maschile, soprattutto per l’impegno e la costanza delle ragazze. Non è facile perché qui in Trentino l’inverno è abbastanza rigido e la squadra è costretta ad allenarsi con la neve o con temperature sotto lo zero. In generale, credo che siano necessarie tante altre iniziative per favorire un ulteriore sviluppo del movimento, ma posso affermare che da noi si è creato davvero un bell’ambiente, considerata la realtà molto piccola. Ci alleniamo in un paese di circa seicento abitanti ma, nonostante questo, stiamo facendo bene e il merito è sicuramente di una società sana, guidata da un presidente che vive per la squadra.
Veronica Fumarola