Giovedì, 21 Novembre 2024
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Intervista a Marco Mazziotti, mister della prima squadra del Napoli Calcio Femminile

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In esclusiva per Calciodonne.it, eccoci con Mazziotti, il tecnico del Napoli Calcio Femminile che analizza la sconfitta di domenica a Bari contro la Pink (3-2), un passaggio tra analogie e differenza tra calcio femminile e maschile, fino a discutere sul problema dell’impiantistica delle strutture sportive specie nel Sud Italia.
“Domenica, abbiamo sfidato una delle squadre più forti del girone D e, sul doppio vantaggio nostro, che peraltro è giunto con molto sacrifico, e con una ripresa nella quale, più che subire un calo nostro a livello mentale, in realtà, abbiamo assistito ad un vero e proprio ingresso in campo del direttore di gara: non sono abituato a lamentarmi della categoria arbitri, rispettandoli sempre, in quanto sono ragazzi e senza di loro, le partite non si disputerebbero.

Ma, ad onor del vero, l’arbitro è voluto diventare protagonista del match, inventandosi due calci di rigore completamenti inesistenti e un’espulsione nei nostri confronti (che ci ha tagliato definitivamente le gambe), conseguente al penalty: è chiaro che, quando affronti una compagine già forte e ben preparata di suo, diventa poi impossibile difendere il risultato, perché, in qualsiasi occasione, l’arbitro avrebbe fischiato a loro favore. A prescindere dal derby di domenica, che è una partita che meriti sicuramente qualche attenzione maggiore, all’andata, affrontammo la sfida in maniera presuntuosa e superficiale, sia con la Domina Neapolis Academ, sia col Napoli Dream Team, mentre le nostre avversarie, giocarono con il giusto spirito ed agonismo. Mi auguro che le mie ragazze, rispetto alle due partite del girone di andata, siano maturate: è una squadra giovanissima che non molla mai, facendosi valere su tutti i campi e volendo cercare di fare sempre risultato, a prescindere dall’avversario di turno. E’ chiaro che sarebbe bello raggiungere chi ci sta sopra e piazzarci il meglio possibile, ma possiamo e dobbiamo giocarcela con Salento Women Soccer, Lazio Women 2015 e Roma XIV Decimoquarto per la quarta posizione, escludendo le due corazzate Roma e Bari, che disputano un altro campionato.

Il Napoli Dream Team ha necessità di punti e domenica prossima, verrà qui, agguerrito più che mai, con loro che stanno rischiando moltissimo, reputando le nostre prossime avversarie, un’ottima squadra, e sarà un match duro quello che ci attenderà, difficile, ma nella speranza di farlo nostro. Rispetto a domenica, perdo Di Marino per squalifica ma recupero Esposito V. che ha finito di scontare la maxi-squalifica inflitta dal giudice sportivo. Domenica scorsa, nel secondo tempo di Bari, ho lanciato in campo, una classe 2001, due 2000, tre ’99, e tolte Di Marino, Schioppo, Esposito e Kaselytè, è una rosa davvero giovane e di grande prospettiva ma, al momento, deve ancora crescere. Per quest’anno, ho chiuso la parentesi col calcio maschile, in quanto mi aveva dato la nausea, con pseudo presidenti, dirigenti e calciatori: è stata tutta una finzione, senza che nessuno si fosse preso gli impegni prefissati e senza alcuna prospettiva futura, con pochissime società attrezzate che iniziano, ma non finiscono. Bisogna decidere se almeno l’Eccellenza campana debba diventare un dopo-lavoro, o può essere considerata una sorta di lavoro aggiunto, dove si guadagna e i presidenti rispettano gli impegni e vogliano fare il bene delle società sportive, altrimenti è un capitolo che per me, si può anche chiudere, ridimensionando il tutto, con allenamenti serali ridotti. Onestamente, non vedo che prospettiva possa avere uno sport così impegnativo senza avere gratificazioni, soprattutto sotto l’aspetto economico.

Le differenze col calcio maschile, è che qui le donne danno più gratificazione: non mollano mai e c’è uno spirito interno che le porta oltre i loro limiti; invece, l’uomo, sin da piccolino, inizia a fare più esperienza mentre, magari, la donna forse inizia a giocare più tardi: oggi, la soddisfazione che sto avendo con queste ragazze e con la voglia e la passione che ci mettono e le mille difficoltà, senza percepire alcuna gratificazione economica. Questo è il bello di questo sport, ovvero il fatto che sia sano e questa è anche una sfida nei confronti di chi reputa diverse queste ragazze, in quanto in Italia, il calcio viene considerato ancora uno sport prettamente maschile. Queste giovani, meritano grande attenzione e considerazione e, con il tempo, spero che possano raggiungere gli obiettivi che meritano perché danno tanto, non si tirano mai indietro, con l’obiettivo che il movimento calcio femminile possa svilupparsi ulteriormente perchè, all’interno, è composto da belle persone. Concludo, affermando che per quanto concerne la tematica delle strutture sportive in Italia, qui al Sud, oltre al “Collana” in Campania, siamo indietro anni luce, rispetto al resto del Paese, un problema all’ordine del giorno per addetti al lavoro ed atleti.”

Maurizio Stabile

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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