FRANCO GIOIA: VOGLIAMO VINCERE, SEMPLICEMENTE VINCERE!
- Davide Foroni
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Buongiorno Mister, se questa è la prima intervista per calciodonne.it, iniziamo dalle presentazioni. Chi è Franco Gioia?
Nel mio quotidiano sono un architetto, ma prima di tutto sono un grande appassionato di calcio e per passione mi piace dedicare il mio tempo a queste ragazze come allenatore. Non sono certo alla prima esperienza come tale, provengo dalle juniores maschili. L'ultima squadra che ho allenato è stata l'Ercolaneum. Successivamente il caso ha voluto che approdassi nella seconda squadra della Domina Neapolis. Le ragazze erano rimaste senza allenatore e una ragazza del gruppo che conosco mi fece questa proposta. Ne parlai con il presidente Francesco Napolitano e quindi iniziai quest'avventura nel femminile.
Quando è iniziata questa avventura?
È iniziata da pochissimo, dall'inizio di questa stagione. È stata una bella avventura fin dall'inizio che allenavo l'altra squadra. Con Gigi Caliulo che invece aveva la prima squadra c'era un ottimo rapporto. Poi Gigi è andato via e mi è stato proposto di condurre la prima squadra al posto suo. Onestamente devo ammettere che è stata una proposta davvero inaspettata. Non avrei mai immaginato che il presidente mi offrisse la candidatura ma io sono un tipo a cui piace mettersi in gioco. Mi piacciono le sfide quindi ho accettato volentieri l'offerta ed ora siamo qui a parlarne con le mie soddisfazioni.
Come riesce a far combaciare le due professioni?
Mi ci dedico in ogni finestra del mio tempo libero, la sera e la domenica. È chiaro che comporta sacrificio. Ma basta sapersi organizzare.
Sembra che ormai sia riuscito ad entrare in sintonia anche con queste ragazze. Come è il vostro rapporto, rispondono bene alle direttive?
Rispondo bene, sono donne di carattere. Già il fatto di aver scelto di giocare a pallone è un chiaro indice della loro indole. Tutte quante loro hanno avuto poca spinta a scegliere questo sport, non si è indirizzati dal costume di una società come accade per i maschi dove si può dire c'è una certa predeterminazione.
Ha nostalgia dell'altra squadra?
Lasciando le ragazze della C, ho lasciato un pezzo di me. Si era instaurato un bel rapporto e quando accade, le cose funzionano bene. Con loro ma anche con le ragazze della B, si innesca un rapporto tale che ci si sente di voler dedicare tutto se stessi.
Oggi le hanno dato belle soddisfazioni.
Abbiamo vinto 4 a 2 ma avremmo potuto chiudere con un punteggio più alto. Parecchio più alto. Abbiamo fatto tante azioni sotto porta e tiri in rete, ma comunque sono soddisfatto.
Abbiamo fatto un primo tempo eccellente in cui la Domina Neapolis ha fatto una partita ricca. Poi all'inizio del secondo tempo abbiamo avuto un calo. Le ragazze hanno perso concentrazione, forse perché si erano un po' adagiate sugli allori del primo tempo. Però succede che la paura fa novanta e si sono rimesse a giocare.
Si aspettava questa performance delle sorelle Ciccarelli?
Tre gol segnati tutti da Vittoria forse non me l'aspettavo. Ma una buona prestazione era preventivata. Le ragazze erano affamate di gioco e la complicità tra sorelle deve aver fatto il resto.
C'è più sinergia o più competizione?
Sinergia. La competizione manca un po' e questo vale per tutte le ragazze della squadra. Sono più una famiglia che dei competitors, però pure così va bene, l'importante è che nel campo sappiano dare il meglio di sé.
Come si è sentito al pareggio e come si è sentito nella successiva ripresa?
Io mi sono sentito male tutte le volte che abbiamo sbagliato i tiri in porta. E sono state tante occasioni. Ti senti male perché sai che quel gol significa chiudere la partita. Al pareggio mi sono sentito doppiamente male però non puoi farlo trasparire. E quindi ci si fa carico del malessere e si indossa una maschera. Bisogna sempre incoraggiare le ragazze e fare in modo di portare avanti la squadra per arrivare alla vittoria.
A dirla tutta ero presuntuosamente sicuro di vincere. E non mi aspettavo quel pareggio che è arrivato in un momento di mancanza di attenzione, hanno cominciato a parlare troppo tra di loro, poi ovviamente è subentrata anche la stanchezza.
Uno dei gol è stato quasi un incidente. Un'incomprensione tra il portiere Balbi e il difensore Luna Gandy e il Catania ne ha approfittato. Entrambe facevano affidamento l'una sull'altra. È stata dura anche per Luna riprendere la partita con il peso di quell'errore ma non si è persa d'animo e ha chiuso la partita in maniera eccellente.
Questa è la prima giornata di ritorno quindi abbiamo ancora metà campionato davanti, quali sono i progetti del Mister?
C'è del lavoro da fare, sia sul singolo individuo sia sulla squadra in toto e questo si deve fare per andare avanti.
I progetti del Mister sono quelli di portare alla luce il potenziale della squadra . I progetti del mister e della squadra sono quelli di giocare a calcio, quindi palla a terra, palla giocata. Poi a fine campionato vedremo dove siamo arrivati, vogliamo vincere semplicemente vincere.
Grazie del suo tempo Mister.
Grazie a lei.
Davide Foroni
calciodonne.it