STEFANO FIORUCCI, L’ANIMA OSCURA DELLA RES ROMA
- Walter Pettinati
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C’è chi, volente o nolente, vive e lavora sotto i riflettori, subendone gli effetti positivi della notorietà e quelli negativi della pressione, e chi invece agisce perennemente nell’anonimato, dietro le quinte, svolgendo un lavoro oscuro ma di fondamentale importanza: nel calcio questa figura è incarnata da coloro i quali svolgono la mansione di vice-allenatore, e nella Res Roma tale figura corrisponde al nome di Stefano Fiorucci, il vice di Fabio Melillo da ormai due stagioni.
Ventotto anni, schivo e riservato, gran lavoratore, Stefano ricopre il suo incarico con abnegazione, passione e qualità, coadiuvando mister Melillo in tutta l’attività relativa agli allenamenti della prima squadra; si ispira a Zeman, un allenatore che definisce “un grande maestro di calcio e di vita”, e un giorno spera di allenare una sua squadra, ma intanto cresce e impara lavorando fianco a fianco con Fabio Melillo: “Sono ancora giovane ed inesperto, e per me poter lavorare al fianco di Fabio è un grande onore e privilegio. Ogni giorno cerco di cogliere i suoi segreti, cercando di imparare da lui quanto piu’ possibile.”
Il suo compito consiste nel coadiuvare l’allenatore in ogni allenamento e in particolare nel seguire le ragazze quando vengono divise in piu’ gruppi per seguire esercizi differenti: “Ci sono tanti tipi di esercizi in cui le calciatrici vengono divise in vari gruppi, e quindi io, Fabio e il resto dello staff le seguiamo a fasi alternate. Il lavoro di un vice-allenatore non è semplice come può sembrare, perché spesso consiste anche nel dar peso a particolari importanti che possono sfuggire ad un’unica persona.
Nel femminile in particolare bisogna esser anche un po’ psicologi e cercare di capire eventuali problemi delle ragazze, aiutandole nel risolverli.”
Il primo anno di Serie A è stato faticoso per tutti, ma il risultato finale ha cancellato ogni sacrificio e sofferenza, come lo stesso Stefano ci conferma: “Sapevamo che sarebbe stata dura, e abbiamo centrato alla grande il nostro obiettivo, lavorando con impegno e abnegazione sin dai primi di Agosto, periodo in cui abbiamo iniziato il ritiro pre-campionato. La Serie A è completamente diversa dalle categorie inferiori: le avversarie sono tutte preparate sia da un punto di vista tecnico che fisico, e non ci sono partite dal risultato scontato; noi siamo riusciti a partire bene e siamo stati altrettanto bravi a non mollare quando è giunto il periodo in cui tutto girava storto. Fabio Melillo è stato bravissimo nel riuscire a tenere unito il gruppo e le ragazze hanno saputo seguirlo per poi centrare l’obiettivo della salvezza diretta.”
Alla domanda “a chi daresti l’oscar 2013-2014, dovendo nominare una sola ragazza della Res Roma, e una sola tra le avversarie”, Stefano Fiorucci non ha dubbi: “Margot Gambarotta nella Res Roma, perché è stata un’autentica sorpresa, e Veronica Napoli del Verona, una calciatrice di altissimo livello, come poche in circolazione.”
Ufficio Stampa Res Roma Calcio Femminile