Venerdì, 22 Novembre 2024
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Intervista a Claudia Zoggia, allenatrice e preparatrice atletica di squadre di calcio maschili

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zoggia-claudiaClaudia Zoggia è laureata in scienze motorie e ha un sogno e un obiettivo da realizzare: diventare allenatrice di una squadra di calcio femminile.
- Quanti anni hai, dove risiedi, quanti anni hai giocato a calcio e in quali squadre?
Sono piemontese, precisamente abito a Chieri in provincia di Torino e ho 30 anni. 
Ho iniziato a giocare a calcio a 14 anni (fosse stato per me avrei voluto iniziare prima) e ho smesso l'anno scorso. La mia prima squadra è stata il Pecetto. Giocavo nella Primavera e la prima squadra partecipava al campionato di serie B, poi sono stata costretta a cambiare società perché questa è fallita e ho giocato 4 anni in una squadra di serie C vicino a casa, fallita anche questa! Sono così andata a provare alla Juventus FootballClub Femminile che era in serie C. Abbiam vinto il campionato e siam salite di categoria. Dopo aver giocato un paio d'anni in serie B ed essendo arrivate seconde per pochi punti abbiamo richiesto la possibilità di iscriversi in A2 ed è stata accettata.

- Perché hai smesso di giocare?
Ho smesso di giocare a calcio quando ho perso il lavoro e i rimborsi per le spese la società le aveva tagliate perché siamo retrocesse in serie C e non essendo di Torino era diventata una spesa e in più avevo proposte di lavoro negli orari di allenamento. Ma mi manca.

- Oltre al calcio hai praticato altri sport?
Prima di iniziare a giocare a calcio ho praticato Atletica leggera a livelli agonistici e ora mi è tornata di nuovo la voglia di correre (mi è impossibile non praticare nulla.. sento un continuo bisogno di fare sport.. sto provando anche arrampicata)

- Quali sono i tuoi studi e perché hai scelto questa strada?
Ho studiato ragioneria e poi ho preso la laurea in Scienze Motorie. Fin da piccola sognavo di fare questa università e trovare lavoro nell'ambiente sportivo.

- Quali sono le tue esperienze da allenatrice? Sempre nella stessa società?
Ho iniziato ad allenare ancora prima di prendere la laurea per la società di atletica dove correvo quando ero piccola (da atleta ad allenatrice...stupendo) e in contemporanea iniziai ad allenare i piccoli Amici di una società di calcio vicino a casa. Ho allenato le seguenti categorie come allenatrice: Piccoli amici, pulcini ed Esordienti e da preparatrice atletica e secondo allenatore per i Giovanissimi per la stessa società.
Per due anni ho avuto il ruolo inoltre di Responsabile del settore giovanile e organizzavo riunioni ogni tre mesi in cui gli allenatori mi ponevano domande, dubbi e mi chiedevano esercizi specifici (strano io donna a insegnare a degli uomini il gioco del calcio).

- Ora dove alleni e quali squadre stai seguendo?
Ora alleno in squadra ( Usaf Favari) in un paesino vicino casa in cui avevano bisogno di un allenatore sulla categoria piccoli amici e pulcini e così ho lasciato la mia precedente società con la quale però organizziamo dei corsi nelle scuole elementari e materne.

- Riesci a mantenerti facendo la allenatrice di calcio a tempo pieno?
Non facendolo a tempo pieno no. Riesco a mantenermi perchè insegno anche atletica, ginnastica dolce, psicomotricità, ginnastica correttiva, step e gag! 

- E' facile per una donna allenare squadre maschili?
Non è facile ma se dimostri di avere esperienza ti rispettano anche se un po' di diffidenza rimane da parte di qualcuno ma non da tutti.

- Che cosa è per te lo sport e quali consigli dai ai giovanissimi che iniziano a fare attività sportiva?
Io amo lo sport, amo tutto ciò che fa muovere il proprio corpo, che tu lo faccia solo per te stesso come gli sport individuali atletica e arrampicata, dove devi conoscere il tuo corpo, parlarci e controllare la forza e la resistenza di te stesso o sport di squadra come il calcio.
Il calcio è la mia passione, in questo sport hai da superare un avversario, hai da aiutare una compagna, vivi la gioia della vittoria condividendola con un gruppo di persone come te. Ho allenato molti bambini in questi ormai 10 anni di lavoro nello sport e ciò che consiglio sempre è di non soffermarsi su uno sport solo di squadra o individuale perché in entrambi si imparano cose diverse a livello di crescita psicologica oltre che coordinativa.
Ultimamente i ragazzi smettono di far sport troppo presto probabilmente perché non riescono ad appassionarsi o perché vengono "costretti" a non provare altri sport e praticano lo stesso per troppo tempo.

- Descrivici la tua giornata tipo da allenatrice?
Tutti i giorni ho lezioni differenti da insegnare, al mattino insegno ginnastica dolce poi vado a farmi una corsetta di un ora, pranzo e poi pianifico l'allenamento da svolgere nel pomeriggio di atletica o calcio, poi vado in palestra e insegno gag o step. Ceno e si esce con gli amici.

- Ti piacerebbe allenare una squadra di serie A femminile? Hai il diploma Uefa B ?
Il mio sogno nel cassetto è allenare una squadra femminile. Ho allenato le piccole Under 12 per la squadra in cui giocavo La Juventus Football Club Femminile e mi sono divertita tantissimo. Purtroppo non ho il diploma.

- Perché secondo te in Italia il calcio femminile trova poco spazio nei media e non è valorizzato?
La mia tesina era sul calcio femminile e ho analizzato l'emblema della difficoltà dell'evoluzione del ruolo della donna all'interno del mondo sportivo in particolare nell'ambito calcistico. E' evidente che si pensa al calcio come ad un gioco fatto di resistenza, velocità, contrasti duri e fatica non indifferente: tutte componenti che si pensa siano esclusivo patrimonio maschile, ma le donne hanno dimostrato che il pallone
è uno sport accessibile anche a loro. In Italia il calcio femminile è soffocato da quello maschile, il fatto che l'agonismo femminile non abbia ancora trovato consensi unanimi è dovuto anche ad una comunicazione se non altro distorta che i mass media propongono di questo, usano un linguaggio che tende a riportare tutto nei ranghi della virilità.

- Per rilanciare il calcio femminile in Italia dove si deve puntare e dove si può migliorare?
Bisognerebbe probabilmente sponsorizzare questo sport non più come sport prettamente maschile, già a scuola e con eventi organizzati dalle società maschili, per introdurre una visione differente di questo sport aperto a tutti.

- Quali obiettivi hai per il tuo futuro?
Attualmente non ho progetti ma l'allenare una squadra femminile rimane sempre un mio piccolo obiettivo.

Ringrazio Claudia per le sue risposte cariche di passione e competenza.

Laura Pressi

 

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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