Comunicato Stampa Novese Calcio Femminile
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A seguito degli avvenimenti accaduti nelle ultime due settimane che hanno interessato la gloriosa Società sportiva della Novese Calcio Femminile nonchè degli articoli pubblicati da diversi organi di stampa e siti sportivi, il sottoscritto in qualità di Presidente della stessa Società vuole specificare alcune situazioni per meglio chiarire la posizione del Club circa le condotte tenute da alcune Tesserate.
In tal senso, preliminarmente, preme precisare che la Società ha affidato mandato all'Avv. Matteo Sperduti per vedere tutelati i propri interessi e soprattutto l'immagine del Club e della Dirigenza che è stata fortemente lesa dalle condotte poste in essere da alcune Giocatrici e da dichiarazioni che sono assolutamente non corrispondenti alla realtà dei fatti.
Erroneamente, ed anche pretestuosamente, infatti, è stato riportato che alcune nostre Tesserate sono state vittima di un "Mobbing Sportivo" per il solo fatto di averle messe fuori rosa per comportamenti contrari sia al regolamento dettato dalla Società che alla corretta condotta di rispetto delle scelte tecniche che un atleta, anche se dilettante, dovrebbe avere. Sull'argomento, preme precisare che allo stato attuale, per ben tre settimane consecutive, alcune Tesserate della nostra Società volontariamente non si sono presentate agli allenamenti ed alle gare ufficiali andando, con il loro comportamento, a violare le obbligazioni derivanti dal tesseramento che hanno sottoscritto ad inizio stagione sportiva. Questo sta creando grave danno e disagio alla Società la quale deve far fronte all'utilizzo di Giovani Atlete che, comunque, sono state ritenute preparate anche in ragione dell'ottimo lavoro effettuato dal nostro staff nel settore giovanile.
Ma il principio non è la vittoria sul campo che, per fortuna, sta arrivando; bensì l'inadempienza che delle Tesserate hanno avuto verso la Società di cui fanno parte. Come detto, si è parlato di "Mobbing Sportivo" e peggio ancora di "marcio" all'interno della Nostra Società. Eppure non sono stati indicati concretamente i fatti che hanno portato le Giocatrici a non presentarsi ad allenamenti (per cui erano regolarmente convocate) e, di conseguenza a gare ufficiali. Tutto questo volontariamente, andando cosi a minare la regolarità del campionato. Si è data una definizione negativa di un Club senza specificare i fatti interessati.
La nostra Società, preme precisarlo, è fondata su principi e valori sani e non spetta a delle giocatrici entrare nel merito di decisioni tecniche e, se anche fosse, certe situazioni andrebbero affrontate in maniera diversa all'interno dello spogliatoio e non certo attraverso una forma di "protesta" non consentita in ambito dilettantistico. Riteniamo che nessun soggetto possa definire "marcio" l'ambiente che gravita intorno alla nostra Società ed alle persone che ne fanno parte ed il sottoscritto, per tale ragione, si impegnerà a tutelare gli interessi del Club innanzi alla giustizia sportiva e civile perchè non è corretto ledere l'immagine di una Società che fa del valore sportivo il proprio cavallo di battaglia.
Sarà mia cura, quindi, procedere oltre ed accertare eventuali responsabilità in merito ai fatti sopra indicati.
Il Presidente
Dott. Davide Saccone