Giovedì, 21 Novembre 2024
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A Radio Lagaccio e' gia' ... Primavera !!!

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Questa settimana parliamo di juniores... (e primavera !!!) l'importanza che rivestono le formazioni immediatamente precedenti al salto in prima squadra. L'opinione di mister giovanni piccardo.
Carissimi Amici lettori di Radio Lagaccio, vogliamo questa volta parlare della grande importanza delle formazioni Juniores, o Primavera... Una distinzione legata alla tipologia di Club, ed al campionato che si disputa, sia nel calcio maschile, che in quello femminile; ma la cosa che a noi maggiormente importa è legata a quanto sia rilevante il passaggio, da parte dell'atleta, alla formazione immediatamente successiva, vale a dire... la Prima Squadra.

E' pur vero che in certi casi, nelle squadre maschili dilettantistiche, qualche giovane virgulto salta a piè pari, in maniera aristotelica, questo intermezzo, svolazzando in Prima direttamente dagli Allievi; il che a volte fa immeritatamente sminuire il valore dei Tornei Juniores; nel femminile questo non accade, ovviamente, per tutta una serie di ragioni; soffermiamoci quindi sulla grande importanza che le formazioni Juniores hanno in prospettiva, nella fisiologica crescita di un Atleta, poco importa se maschio o femmina.
Il fatto importante è che queste giovani potranno, in questa sezione, e con i giusti tempi, crescere con costanza, e prepararsi sotto vari aspetti, non solo tecnici e tattici, ma anche psicologici e comportamentali, al cosiddetto grande salto.

Intanto va specificato quanto sia fondamentale la sinergia tra gli Staff Tecnici dei due Gruppi: quante volte abbiamo assistito a stucchevoli ed infantili comportamenti di uno o più protagonisti in questione: la mancanza di sensibilità del Mister della formazione maggiore, che comanda a bacchetta e sposta come pacchi i giocatori, da un piano all'altro; e, soprattutto, la gelosia del Coach delle più giovani, che vede magari frustrate le sue personali ambizioni di classifica, e tenta in ogni maniera di osteggiare il passaggio della sua allieva prediletta, che magari serve effettivamente alla Prima Squadra. Con in più il corollario di genitori a volte perplessi, ed altre paladini di una o dell'altra soluzione. Il peggio accade poi quando i due Staff non collaborano, non condividono, addirittura non si parlano, con i dirigenti vari che si affannano democristianamente a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, tappando buchi sempre più grandi e destinati presto a diventare voragini inarrestabili; se accadono queste cose la principale colpevole è certamente la Società, che non è evidentemente stata capace di manifestare una necessaria e positiva autorevolezza, e che soprattutto è mancata all'inizio, nell' elencare, e a far capire ai propri responsabili, i reali obiettivi di crescita dei giocatori, ed al tempo stesso i reali desideri del Club.

Il discorso semplice semplice dovrebbe, e sottolineo dovrebbe, essere quello di agire con necessario buon senso; la Prima Squadra, da che mondo e mondo, deve avere la priorità di scelta: questo ovviamente secondo logica... non è che vai a prendere un calciatore per fargli fare panchina certa, o tribuna, quando la Juniores si gioca, che so, una finale, od una partita determinante nel suo campionato di competenza. Il Mister Juniores, al di là che vuole vincere, e questo ci sta, per rispettare i famosi principi del sano agonismo, raggiunge l'apice del suo target (in altre parole dà un senso profondo al suo lavoro), ed ottenendo il successo massimale, quando è capace di fare crescere le giovani atlete a lui affidate, portandole in serenità, pronte ed entusiaste, al salto nella formazione maggiore: quando questo avviene il Coach dovrebbe sentirsi altamente gratificato, perchè ha raggiunto il vero obiettivo per il quale è stato ingaggiato.

So che il mio è un discorso che abbraccia il concetto generale della questione; nel particolare e nel vissuto personale ci può ovviamente stare di tutto, ed il contrario di tutto.
Nell'Amicizia Lagaccio esiste una discreta sinergia tra i due gruppi di lavoro, con gli Staff che sono in piena linea con i propositi societari. Questa cura per il Settore Giovanile, che da anni è un fiore all'occhiello dei colori verdeblù, grazie soprattutto al gran lavoro della dinastia Bianchi, e di Semino, sfocia poi nella attenta condivisone nei rapporti tra Prima Squadra e Primavera; non è un caso che nella formazione maggiore sono tantissime le giovani che ancora potrebbero giocare "di sotto"; ed ancor più sono quelle cabrate in Prima, direttamente dopo un sano periodo formativo in Juniores. Esempio tipico del buon lavoro svolto, tanto per fare il classico esempio, è quello della crescita esponenziale di Marika Licco e Melissa Toomey, entrambe nella scorsa stagione convocate per Stage della nazionale; cosa che quest'anno è toccata ad altre due valorose giocatrici della Primavera, Accardo e Bosso.

Lo Staff della nostra giovanile è composto dalla coppia Piccardo-Gandini, coadiuvata ovviamente dal prof Davide Costa per la parte atletica, e Dario Giuli che cura i portieri; non credo davvero possano esserci dubbi sulla chiarezza di idee ed intenti da parte loro: al primo posto mettono la crescita di squadra, il voler giocare sempre l'attrezzo; dal rinvio dal fondo in poi, l'ordine categorico è quello di... giocare la palla; anche a costo di fare errori, e perdere gare forse in maniera beffarda; è una scelta, che ovviamente potrà pagare più avanti; è un modo per allenarsi, appunto, per farsi trovare pronti per una eventuale chiamata del Team che gioca in serie B.

Sentiamo però direttamente ora la voce del Trainer della nostra formazione Primavera, Giovanni Piccardo:
" Allenare una formazione Juniores genera forse ancora maggiori responsabilità; sei pienamente cosciente di avere a che fare con ragazze che stanno per raggiungere un traguardo importante, ma sono ancora giovani e basterebbe poco per farle deviare ed appannarsi sul più bello. Bisogna lavorare moltissimo sulle motivazioni , e dare stimoli importanti. Oggi il calcio in rosa continua nel suo periodo di grandi difficoltà: è un declino che dura ormai da parecchi anni, e particolarmente qui in Liguria; non si può non essere tristi nel vedere campionati regionali, o giovanili come il nostro, ridotti a sei squadre; non posso non rammentare la mia personale battaglia, quando ero a Vado, nel 2013, per sensibilizzare un campionato giovanile Piemontese-Ligure... ma bisogna andare avanti! Non ci scoraggiamo!"

Ascolta Giovanni: hai parlato di motivazioni, di stimoli; avete quindi determinato sin da inizio stagione i vostri propositi, e li avete condivisi con le ragazze... è così?
"Certamente sì: devo dire che se le nostre giovani si impegnano a livello massimale, lo dobbiamo anche al fatto che da subito sono stati chiariti alcuni concetti fondamentali circa le priorità che volevamo raggiungere. I risultati, certo, scendiamo in campo sempre per provare a vincere, ma... soprattutto... la crescita, tecnica e mentale, per poter un giorno diventare un puntello importante del Club; con costanza, ed a piccoli passi, con obiettivi datati e credibili. Per fare questo ci si impegna molto durante la settimana, si insiste su certi aspetti, e non ci si dispera se certe giocate potrebbero favorire le nostre avversarie; faccio un esempio: non mi interessa che il portiere rinvii lungo dal fondo; quando si può, e se ci si muove bene è molto probabile che si possa, è bene giocare sin dal nostro estremo, iniziando il giro palla necessario e propedeutico all'uscita... non è facile, non lo è mai... e particolarmente ad inizio stagione ci abbiamo messo un po' a far decollare la macchina; con il Maestro Gandini abbiamo immaginato di dover partire dall'inizio, come fossero ancora bimbe alle prime armi; oggi credo si possa dire che ci troviamo sulla buona strada; dobbiamo ancora lavorare parecchio, ma i frutti arriveranno sicuramente."

In questa Juniores non mancano certo le individualità: ne citiamo alcune, senza voler far torto alle altre, facendoci anche aiutare dal Mister: partiamo allora da Marina Aloi, detta Rino, combattiva e Leader, per arrivare a Chiara Del Verme, che a me piace molto e sulla quale scommetterei un futuro radioso; a Manuela Accardo, importantissima, a Fede Mastrangelo e a Carolina Polese, due attaccanti diverse e per questo altamente complementari, oltre all'interessantissima Fossa ed alla già citata Bosso....
"Senza scordarci di Gloria Zambon, approdata direttamente in Prima Squadra, nonostante l'età molto giovane; mi piace aggiungere una nota curiosa su Bosso: per me potrebbe ricordare il superbomber Pappalardo, una che il gol lo aveva nel sangue... e tu a Bogliasco ne hai avuto prova diretta, no? Queste sono solo alcune, ma con il lavoro stanno emergendo altre importanti individualità. Si tratta di un percorso che dovrà portare in un futuro prossimo queste ragazze a far parte di una rosa competitiva di serie B. Molte riusciranno nel loro intento, altre no. Ma lo spirito che ci deve unire è quello di essere un gruppo forte ed ardimentoso."

Chiaro e limpido: Giovanni Piccardo ed il suo Staff sposano in pieno i progetti della dirigenza del sodalizio, ed i dettami di chi, per passione, e con estrema lucida intelligenza, comprende e condivide quanto sia fondamentale il lavoro, con gli obiettivi che vengono proposti, per il bene delle atlete che vengono messe a disposizione del suo entourage, e per la Società stessa.
Giocare in una compagine Primavera, o Juniores che dir si voglia, è al di là di tutto una esperienza bellissima; è un po' un ultimo Hurrà, prima di diventare grandi, prima di spiccare definitivamente il volo...

Arrivederci a tutti alla prossima settimana.
Roberto Minoliti

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Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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