IL FASCINO DEL MEDIANO
- Walter Pettinati
- Rubriche
- Spazio Calciatrici
- Posted On
- Visite: 13709
Molti esperti di calcio lo ritengono uno dei ruoli fondamentali negli schemi di una squadra. E' il giocatore che fa da filtro tra la difesa e il centrocampo con la mansione di interdire e spesso ripartire. Il mediano fa un lavoro oscuro, può essere definito il ruolo-gregario del calcio. Il suo gioco, apparentemente invisibile, può essere ricoperto solo da "guerrieri" del calcio, atlete che lottano ogni secondo della gara, che non s'arrendono mai e si mettono al servizio delle compagne con grinta e determinazione. Ogni categoria e ogni squadra ha il suo "guerriero". Oggi andiamo a scoprire.. ma non troppo.. Agata Isabella Centasso, mediano del Net.Uno Venezia, squadra neo promossa in serie A2. Ventidue anni, un metro e settanta di bellezza, fascino ed eleganza che si trasformano, sul rettangolo verde, in grinta, forza e puro agonismo a dimostrazione che uno sport come il calcio non va a discapito della femminilità e la donna ne è degna protagonista.
Agata è iscritta alla facoltà di Lettere e Filosofia presso l'università Ca foscari di Venezia, aspira al giornalismo e nel tempo libero lavora come "maschera" al Gran Teatro La Fenice con alcune apparizioni, come comparsa, in film, telefilm e clip musicali... tra i quali brilla la sua partecipazione, con un ruolo da comprotagonista, nel videoclip ufficiale "Maria" di Amaury Vassilli. Guarda il video Clips
Agata si è avvicinata al calcio da soli tre anni, dopo una lunga esperienza nel basket con la Virtus Venezia dove si conquista il nome di "gladiatore" insieme a tanti buoni risultati. Lo scioglimento della squadra e un periodo sabatico l'hanno riportata verso l'amore di sempre: il calcio!
"Sin da bambina – mi confida Agata - ho sempre prediletto sport più maschili.. Forse per il fatto che ho due fratelli maschi della mia età e sono cresciuta in mezzo a loro! Prima di iniziare a giocare a calcio ho sempre giocato a basket , senza rinunciare, nel tempo libero, a disputare una partitella con gli amici o con la scuola dove ho partecipato a diversi tornei interscolastici. Al liceo, con la mia classe ho anche disputato il torneo nazionale di calcetto a Riccione, il Fuori Classe Cup, con un buon risultato."
ll calcio, un richiamo irresistibile? l'agonismo mi mancava molto e pensai che era l'ultima occasione per mettermi in gioco a livello agonistico. Ho iniziato con la mia squadra attuale. I primi due anni sono stati di apprendistato, non giocavo quasi mai titolare, venivo impiegata in attacco o sulla fascia e ho realizzato un solo gol! In quel ruolo non mi sentivo a mio agio perché non avevo le capacità tecniche.
Con la promozione in A2 è arrivato il posto da titolare? il nuovo mister ha pensato bene di utilizzarmi sfruttando le mie capacità atletiche e per questo mi sono conquistata un posto da titolare.
Quali sono le tue caratteristiche? sono un'incostrista con il compito di tamponare le azioni delle avversarie! una "Gattuso", per intenderci! Compenso la tecnica e la mancanza di esperienza tattica con l'agonismo, grinta e determinazione. (dichiarazione confermata da alcune avversarie: "prendere palla e/o gambe, non le fa differenza")
Però è arrivato anche il gol? Ho segnato contro il Vittorio Veneto, è stata una soddisfazione enorme perchè non credo di aver il senso del goal. Preferisco recuperare palloni.. utili a far segnare le mie compagne.
Dalla serie C alla serie A2, come hai vissuto questo doppio salto di categoria? ci ha dato l'opportunità di crescere in maniera più rapida e intensa. Non solo dal punto di vista calcistico ma anche da quello umano. Mantenere unito un gruppo non è facile quando i risultati non arrivano e si collezionano sconfitte. Le difficoltà inizali hanno rafforzato e unito ancora di più la squadra e qualche buon risultato lo abbiamo già ottenuto. La società ci sostiene e noi ci stiamo impegnando al massimo e crediamo che i risultati del nostro duro lavoro arriveranno a breve.
Il calcio solo da protagonista? No, sono tifosa dell'Inter ... e mi vedo tutte le partite! .. quando posso, seguo il Venezia calcio femminile, squadra che partecipa al campionato di serie A, dove militano alcune mie amiche.
I tuoi obiettivi quali sono? divertirmi e crescere con la mia squadra, migliorare la mia tecnica educando i miei piedi ... e naturalmente conquistare la salvezza in questo campionato anche se non è una priorità della nostra società che punta in primis alla serenità delle atlete.
A proposito della tua società... Io amo la mia società, perché puntiamo al gruppo... e il risultato è una conseguenza. Quando Abbiamo deciso di iscriverci al campionato di a2 c'è stato detto che condizione necessaria sarebbe stata quella di mantenere l'armonia nel gruppo. Così è stato fatto. Infatti, non siamo intervenuti neanche con grandi innesti.. Proprio perché il fine ultimo della società siamo noi atlete.. E non il risultato a livello di classifica!
Calcio, maschile e femminile, quali le differenze? Per capire quali sono le due differenze più grandi (tra l'altro legate fra loro), basta fare due cose: guardarsi una partita di campionato femminile e prendere in mano un quotidiano sportivo e cercare la pagina dove si trovano gli articoli riguardanti queste partite. Se uno ha fatto queste due cose, si rende subito conto della prima grande differenza, ovvero uno squilibrio totale tra l'attenzione dei media (e di conseguenza del pubblico) e la qualità e lo spettacolo delle gare femminili. Per il calcio maschile è l'esatto contrario, cioè l'interesse dei giornali, tv e tifosi è enorme, e questo è contemporaneamente la causa e allo stesso tempo una conseguenza della seconda grossa differenza: i calciatori professionisti maschili si possono permettere di svolgere solo quella di attività, percependo anche stipendi stellari, e potendosi di conseguenza dedicare al 100% a questo sport. In Italia, le calciatrici, non sono professioniste, vi sembrerà strano ma il professionismo nel calcio.. femminile non esiste proprio! Giocano quindi in tutt'altro contesto e non hanno modo di poter dedicare la propria vita ad uno sport che lo meriterebbe: di conseguenza è normale che anche l'agonismo ne risente e quindi per forza non può essere paragonato a quello maschile. In sintesi, la qualità del gioco, lo spettacolo di una partita e l'agonismo delle squadre femminili non hanno ancora avuto modo di svilupparsi ed esprimersi in tutto il suo potenziale, a differenza del calcio maschile, perché non ci sono stati ancora i presupposti. Il calcio femminile ha bisogno quindi che si inneschi questo meccanismo del legame reciproco tra attenzione dei media e passione su larga scala di tifosi.
Cosa manca e cosa faresti per migliorare la notorietà del movimento? Quello che manca è un supporto, sia da parte di sponsor che da parte di politiche comunali, per valorizzare professionalmente il calcio femminile. La soluzione è molto semplice, ma come in tutte le cose, il primo passo è quello più difficile: per apprezzare e appassionarsi ad una cosa bisogna prima conoscerla. Però poi la passione è contagiosa e una volta che i nostri tifosi iniziano a crescere di numero e a parlare di noi, allora un po' alla volta se ne aggiungeranno altri, poi arriva l'interesse pubblico e di conseguenza gli sponsor che alimentano questo ciclo. Però perché accada questo, da parte nostra dobbiamo dare il massimo, farci amare dalla gente, offrire loro emozioni e spettacolo. Affinchè i nostri club possano permetterci di farlo, di crescere insieme, di migliorare giorno per giorno, c'è bisogno però di un po' di lungimiranza da chi ha i mezzi per farlo. E chi ne capisce il valore, si troverà in mano un mondo con un potenziale ancora inesplorato.
Agata Isabella Centasso è una ragazza come tante, che amano giocare a calcio con passione, dedizione, sacrificio e professionalità, indipendentemente dal livello e dalle qualità tecniche. Riesce, come tutte le donne, a organizzare il tempo a disposizione tra lo studio, il lavoro e la sua vita privata senza rinunciare ai suoi sogni.. sportivi e professionali e alla sua femminilità...
Ringrazio la società Net.Uno Venezia per la collaborazione e Agata Isabella per la sua disponibilità, augurando, a entrambi, le più sincere future soddisfazioni.
Walter Pettinati
© RIPRODUZIONE VIETATA