Silvia Fuselli laureata sul campo e nella vita!
- Mario Merati
- Rubriche
- Spazio Calciatrici
- Posted On
- Visite: 4373
Poche giocatrici italiane possono vantare il suo palmares: CINQUE scudetti, DUE Coppe Italia e ben SEI Super coppe Italiane, conferiscono a Silvia Fuselli l’immagine di una atleta VINCENTE!
Una carriera lunga iniziata giocando con i ragazzini vicino casa e che sarebbe continuata a lungo e solo sui quei campetti se sua cugina Gessica, che già giocava a calcio da qualche anno nell’Ulivetese, vedendo in lei doti non comuni e tanta passione per il calcio, non l’avesse portata con se in questa Società.
Dopo pochi mesi però, seguendo ancora “le orme calcistiche” di sua cugina e nonostante lo scetticismo dei genitori, Silvia segue Gessica anche nella Lucchese, qui rimane tre stagioni per poi passare tre anni nell’Agliana e, nella stagione 2006-2007 gioca per un solo anno nel Torino. Tutte esperienze che hanno permesso a Silvia di crescere e di dimostrare il suo valore ed è per questo che nel 2007 viene richiesta dalla Torres dove inizia un ciclo incredibile di vittorie (11 trofei vinti), in una squadra fortissima piena di tante ottime giocatrici agli ordini di tecnici esperti e con la mentalità vincente come Arca e Tesse. Dopo le vicissitudine che hanno colpito la Società sarda, Silvia si trasferisce a Verona dove conquista il suo quinto titolo nazionale.
Nella stagione 2016-17 approda a Brescia dove vince una Super Coppa Italiana e nella stagione in corso accetta la proposta della Fimauto Valpolicella, Società neopromossa che sta disputando un buon campionato attestandosi, con i dieci punti conquistati, al settimo posto in classifica. In Nazionale gioca la bellezza di 54 partite con 13 reti all’attivo e partecipa nel 2009 ai Campionati Europei.
Ho sentito Silvia per farmi raccontare la sua lunga e vincente storia da lei “scritta” sul campo di calcio ed anche per “rubarle” qualche curiosità sulla sua vita privata: studio, lavoro e hobby.
Ciao Silvia, il calcio ha rappresentato per te una grande passione, ci vuoi raccontare i tuoi inizi calcistici?
“Giocavo con i bambini della mia età, in qualche campetto vicino a casa. Non c’erano squadre nella mia zona e poi devo dire che i miei genitori non vedevano di buon occhio questo mio desiderio di giocare a calcio. Fortunatamente però è venuta “in mio soccorso” la cugina Gessica che già giocava e mi ha portato con lei prima nella Ulivetese e dopo a Lucca. Non è stato facile in quel periodo conciliare studio e calcio, Lucca non era vicino a casa, 100 km andare e 100 tornare…ma era tanta la passione che la fatica passava in secondo piano, poi col tempo anche i miei genitori hanno cambiato idea, sono diventati i miei “supporter migliori” e questo mi ha dato ancora più forza e la voglia di migliorarmi, anche per dar loro le soddisfazioni che meritavano.”
Tu giochi indifferentemente a centrocampo e in attacco, due ruoli con diverse caratteristiche, tu quali preferisci?
“Nasco come attaccante, inserirmi negli spazi, affrontare la porta questo è quello che ho sempre preferito, però ho giocato anche in ruoli diversi, a centrocampo e persino in difesa, secondo le necessità degli allenatori e della squadra. E’ interessante giocare in diverse zone del campo, prospettive differenti di gioco ti danno anche nuovi stimoli fisici e mentali. Questa mia duttilità in campo è iniziata proprio alla Torres, il sapersi adattare quando ciò si rendeva necessario è stato un principio insegnatomi da Salvatore Arca e successivamente anche da Manuela Tesse.”
Tra i tanti tecnici che hai avuto, ne vuoi citare qualcuno che ti ha particolarmente aiutato a crescere e migliorare a livello calcistico-fisico e tecnico?
“Li ho citati prima, Arca e Tesse su tutti, ho imparato tanto da tutte due. Mi hanno spronato a migliorarmi a livello, tecnico-fisico e soprattutto mentale. Vedevano il calcio ad un livello superiore ed anche per questo sono arrivate tante vittorie; certo era un gruppo composto da molte brave giocatrici, l’approccio mentale vincente di questi due mister è stata la base per una lunghissima serie di successi.”
Una carriera costellata da tanti trofei, non è facile scegliere…ma quelli che ti hanno dato più emozione quali sono stati?
“Ogni successo dà sensazioni diverse, ti posso dire il primo scudetto, emozionante, ma devo dire che anche tutti gli altri scudetti, coppe, sono state delle imprese bellissime ottenute con il lavoro e la fatica da parte di tutte le ragazze, tecnici e Società. Guarda, ho un ricordo particolare che ti voglio citare: partita di Champions a Cipro, Mister Manuela Tesse, partita difficile con un andamento iniziale negativo: 2 a 0 sotto, poi la svolta, la solidità mentale del gruppo, il crederci nonostante tutto…bene alla fine la partita l’abbiamo vinta noi per 2 a 3! Indimenticabile!”
In un gruppo sportivo, in una squadra di calcio si vive lo spogliatoio quasi ogni giorno, quali sono i valori che uniscono e che portano al successo e quelli che possono danneggiare e portare all’insuccesso?
“Ripeto ancora una volta che è la MENTALITA’ che supera ogni altra considerazione, il lavoro di gruppo negli allenamenti, la disponibilità di tutte, l’una al servizio dell’altra e tutte per la squadra. L’insuccesso al contrario sta nell’egoismo dei singoli, nell’individualismo, nella mancanza di carattere e nella scarsa voglia di migliorare e crescere!”
Hai giocato con tantissime giocatrici e ti sei scontrata con altre…quali sono quelle che hai ammirato di più in tutti questi anni?
“Negli anni mi è sempre piaciuto osservare molto le mie compagne e le mie avversarie. Tantissime sono le ragazze che ho ammirato ed ammiro, se però devo farti un nome faccio quello di Patrizia Panico, una qualità tecnica indiscutibile, un carattere di grande spessore!”
Tu hai studiato moltissimo sino a raggiungere una laurea, ora lavori, come hai fatto e oggi come fai a conciliare tutte queste attività?
“Devo dirti la verità, mi sono sempre organizzata abbastanza bene. Studio ancora, dopo essermi laureata in Tossicologia analitica Socio-ambientale sotto Chimica Farmaceutica, ora sto cercando di laurearmi in Scienze motorie, indirizzo calcio, e seguo le lezioni online presso l’Università San Raffaele di Roma e Milano. Nel tempo che mi rimane, aiuto anche mio padre nella sua Azienda agricola di Bolgheri, dove coltiva diversi prodotti della terra, il basilico in particolare che fornisce in gran parte ad una nota industria alimentare per produrre il pesto. Ultimamente ha creato anche una piccola vigna dalle cui uve ottiene un ottimo vino!”
Oggi sei alla Fimauto Valpolicella, una squadra neopromossa che però ha dimostrato di poter giocarsela con tutte le squadre migliori di questo campionato ed ha un buon punteggio in classifica, come mai hai scelto questa Società e cosa pensi dell’andamento di questo campionato?
“Sono felicissima di essere venuta in questa Società, gestita da donne capaci e preparate. Importante è poi la collaborazione con il Calcio Chievo che dà a tutte noi la consapevolezza di essere seguite con professionalità e competenza in ogni cosa che ci necessita durante la stagione. Un bella realtà, un buon organico, la squadra è stata rinforzata dopo la promozione in A con diversi inserimenti importanti nei ruoli chiave, dove era necessario aumentare la fisicità e l’esperienza. Qui ho trovato una delle giocatrici migliori del nostro campionato, che da moltissimi anni è una delle più belle realtà del calcio femminile italiano: Valentina Boni, esempio di professionalità per tutte noi; vederla in campo sia negli allenamenti che durante la partita ti dà una carica incredibile! Per quanto riguarda il campionato la classifica parla molto chiaro: Juventus e Brescia su tutte, poi il Tavagnacco che sta sorprendendo per il suo attuale stato di forma e credo anche in una risalita della Fiorentina.”
Ritengo che di tempo te ne rimanga pochissimo…, ma quando hai qualche momento di relax cosa ti piace fare?...Leggi, TV, Cinema, Canzoni?
“Come ti dicevo non ho molto tempo libero, però quando posso leggo dei libri classici o che trattano argomenti inerenti alla filosofia. Mi piace poi cucinare …per gli altri, io con lo sport che pratico non posso assolutamente “tradire la mia dieta da atleta”…a tal proposito leggo molti libri di cucina. Poi certo sento musica, mi rilassa quando guido e quando sono sul l’autobus durante le trasferte.”
Tu dove vai in vacanza? Mare o montagna? Avrai il desiderio di andare in una località particolare, magari che non hai mai visitata in Italia o nel mondo…Se potessi scegliere dove trascorrere una settimana di vacanza dove preferiresti andare?
“Io preferisco il mare, ma quando ero a Verona ho fatto alcune gite in montagna, le Dolomiti sono stupende, come bellissimi sono i paesaggi ed i paesi che le circondano. Per una settimana di vacanza vado senz’ altro in Sardegna, un mare che non ha paragoni! Per una settimana, magari anche di più avendone la possibilità, vorrei visitare il Giappone, un Paese pieno di fascino antico, con una tradizione millenaria, ma nel contempo uno dei paesi più moderni ed industrializzati del pianeta!”
Grazie Silvia, grazie per questa tua disponibilità che ci ha permesso di conoscerti meglio come giocatrice e come donna. Ti auguro di proseguire ancora con successo la tua carriera calcistica e di affrontare il futuro che stai costruendo con la mentalità positiva e vincente che ha sempre contraddistinto la tua personalità in campo e nella vita di tutti i giorni.
Mario Merati
Calciodonne.it