Labate da attaccante a terzino: cambia il ruolo ma non il rendimento
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“E’ merito del mister, e forse è il ruolo che più mi si addice”
Classe ’99 come anno di nascita, classe da vendere in ogni zona del campo, e nel suo caso il termine “ogni” non è usato a caso: con la Primavera ha vinto 3 scudetti da attaccante esterno, quest’anno in Serie A sta giocando ad altissimi livelli come terzino, e riesce ad essere fondamentale sia in fase di interdizione che in fase offensiva. Camilla Labate racconta il “magic moment” suo e della Res Roma…
Partiamo dalle ultime due vittorie: raccontaci le gare contro Empoli e Verona
Ad Empoli siamo entrate con la voglia di riscattarci dalle partite precedenti. Volevamo far vedere che siamo la stessa squadra agguerrita e unita dello scorso anno, e che possiamo competere anche con le squadre di alta classifica, e credo che questo si sia visto. Abbiamo lottato su ogni pallone e non abbiamo mai smesso di essere offensive, anche quando ormai avevamo il punteggio dalla nostra. Credo che gran parte del merito vada dato al centrocampo, dove abbiamo imposto alla meglio il nostro gioco. Contro il Verona siamo entrate con lo stesso spirito, aiutate anche dalla nostra curva. Penso che il gol a 22 secondi dall'inizio ci abbia dato la spinta in più che ci serviva per vincere la partita contro un'ottima squadra, che ha sempre cercato di imporre il suo gioco ma noi siamo state molto brave ad uscirne sempre e a essere decisive davanti la porta.
Da esterno d'attacco a terzino destro molto offensivo, con un grande rendimento. A cosa si deve questa tua metamorfosi?
È stata un'iniziativa del mister, che sin dal primo giorno di preparazione mi ha provato in questo ruolo, dove mi sono trovata subito bene, aiutata dalle compagne, soprattutto di reparto, che, fin dall'inizio, mi hanno dato fiducia. Sono entusiasta di questo cambiamento perché credo sia il ruolo che più mi si adatta per capacità fisiche e tecniche.
Capitolo Nazionale: cosa puoi dirci delle tue esperienze in azzurro?
In under17 è stata un'esperienza magnifica sotto ogni punto di vista perché mi ha aiutata a crescere sia a livello tecnico che mentale e per questo ringrazio molto il mister Rita Guarino, che mi ha sempre spronata a dare il meglio e non abbattermi mai. A ottobre, invece, ho avuto la mia prima chiamata in under19 con mister Sbardella, un’esperienza che mi è servita per confrontarmi con le altre ragazze della mia età e capire dove poter migliorare in questo nuovo ruolo.
Sbardella e Melillo, due grandi mister molto diversi tra loro: prova a descriverceli...
Fabio è stato il mio primo mister, che da subito ha visto in me delle potenzialità su cui lavorare, sin da quando giocavo come prima punta. Ora che faccio il terzino la cosa non è cambiata, anzi adesso è molto motivato affinché io faccia bene e cresca sempre di più. È un grande motivatore, che sa come e dove farci migliorare per arrivare a dare il nostro meglio. È molto attaccato alla maglia e per la nostra squadra morirebbe. Credo sia proprio lui il simbolo della nostra società;
Sbardella tiene molto alla tattica e punta sempre alla perfezione di ogni reparto, affinché la squadra giri bene. Ovviamente, è difficile creare una squadra compatta con delle ragazze che vengono società diverse, ma lui è molto bravo in questo e riesce sempre ad ottenere dei buoni risultati.
Qual è il segreto della Res Roma e qual è il segreto di Camilla Labate?
I nostri segreti sono la combattività e il gruppo. Siamo molto unite e vogliamo sempre dare il massimo per vincere le partite. Amiamo la nostra maglia e non accettiamo facilmente la sconfitta. Un altro simbolo è sicuramente la curva che ci sostiene in ogni parte d'Italia e che ci incita per tutti e 90 i minuti, di ogni singola partita. Il mio segreto è la voglia di migliorare continuamente per me e per la mia squadra, e la testardaggine che mi ha spinto in questi anni a non mollare mai e a combattere per riuscire ad ottenere la maglia da titolare nella mia squadra.
Dopo la sosta ci sarà il Bari, un campo in cui non avete mai vinto. Che partita ti aspetti?
Una partita molto competitiva, in un terreno molto difficile, poiché espugnare il campo del Bari non è affatto facile ma credo fortemente nella mia squadra, nell'unione, che è la nostra forza, e nella voglia di combattere che mettiamo su ogni pallone.