Michela Martinelli: io e il mio Tavagnacco!
- Mario Merati
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Michela Martinelli è ormai da moltissimi anni una pedina difensiva inamovibile del Tavagnacco. Giocatrice di carattere si è sempre fatta apprezzare in campo e fuori sin dai primi anni della sua lunghissima militanza in giallo blu, una “fedeltà” che le ha regalato anche tante soddisfazioni a livello personale e sportivo. In questi anni ha conquistato due secondi posti nella massima divisione e due Coppe Italia e la soddisfazione di giocare anche la Champions League nella stagione 2011-12.
In questi ultimi anni il Tavagnacco è stato sempre una delle principali protagoniste del nostro campionato ed anche in questa stagione sta dimostrando ancora una volta di poter lottare per importanti traguardi, infatti dopo quattro giornate è meritatamente sul terzo gradino del podio dietro a due Big come Brescia e Juventus.
Ho voluto sentire Michela per farmi raccontare da lei la sua storia calcistica, i suoi primi calci, la sua passione per questa maglia e l’amore che la lega a questa bella cittadina friulana da moltissimi anni.
Michela, come sono stati “i tuoi primi passi” sul campo di calcio, come è nata la scelta di GIOCARE al pallone e non fare altri sport che sono sempre stati considerati, a torto o a ragione, dipende dai punti di vista…più adatti alle ragazze?
• “Ho iniziato a scuola, alle elementari con i miei compagni di classe, ero bravina e allora il maestro, notando in me delle capacità tecniche anche superiori ad altri compagni maschietti…, ha parlato con i miei genitori, per la verità all’inizio un po’ scettici, convincendoli a farmi giocare a calcio nei campionati giovanili.”
Come ti sei “scoperta” difensore, piuttosto che attaccante o centrocampista? E’ stata una tua scelta o c’è stato qualche allenatore che ha individuato in te la TEMPRA giusta per essere adatta a quel ruolo?
• “Subito all’inizio mi sono “messa dietro”, mi è venuto naturale il ruolo di difensore, poi anche i miei compagni avevano fiducia in me e così ho giocato prima in “mezzo ai due terzini”, davanti al portiere…ultimo baluardo difensivo, ora il ruolo, dandole più importanza, lo chiamano CENTRALE di difesa…, ma poi, in base alle necessità della squadra e dell’allenatore, ho fatto spesso anche il terzino!”
Tanti anni nel Tavagnacco, ci racconti quali sono stati quelli per te più belli e significativi e perché?
• “Tantissimi anni certo, tutti al Tavagnacco, ho giocato con tante ragazze unite dalla stessa passione e cresciute con me a livello sportivo e umano, ricordo quel periodo con tanta gioia; ero giovanissima quando sono arrivata e l’emozione più grande è stata l’esordio in prima squadra all’età di 15 anni!” “Poi, come posso non citare le due coppe Italia vinte, i buoni risultati in campionato, due secondi posti importanti per una squadra come la nostra, per la nostra piccola città, per il nostro pubblico, e soprattutto abbiamo giocato la Champions, un’emozione incredibile la partita vinta in casa contro la squadra svedese del Malmo, purtroppo nel ritorno siamo state eliminate. “Due anni dopo il Tavagnacco è tornato in Champions ed è stato eliminato nei sedicesimi di finale dalla squadra danese del Fortuna Hjorring, con l’andata che ci ha viste vittoriose in casa per 3 a 2 e sconfitte nel ritorno per 2 a 0! E’ stata comunque un’esperienza internazionale molto sentita da tutte noi ragazze, dalla Società e dalla nostra piccola città!”
Che qualità deve avere un difensore? Carattere, coraggio, tenacia, forza…? Mi puoi citare qualche ragazza nel tuo ruolo, nel passato o anche nel presente, che ammiri in modo particolare? E visto che ci siamo anche il nome di 2/3 attaccanti che ti hanno fatto sempre “disperare” per fermarle (con le buone o con le cattive…)
• “Tutte le qualità che hai citato vanno bene anche per tutti gli altri ruoli, ma se devo citare una qualità specifica di un difensore è: il senso della POSIZIONE con una visione pronta ed attenta dell’intero apparato difensivo” “Per la seconda parte della domanda rispondo per quanto riguarda il difensore: GIOIA MASIA, che un anno ha giocato anche con me, un difensore forte e completo, mentre per le attaccanti dico tre nomi: una è l’attuale Mister della Juventus Rita Guarino e le altre due, tralasciando quelle che attualmente giocano ancora: Melania Gabbiadini e Patrizia Panico.”
In tanti anni di CAMPO e di SPOGLIATOIO avrai certamente affrontato dei momenti difficili, anni nei quali non sempre tutto è filato liscio…Come pensi si possano risolvere certe situazioni? Richiamare lo spirito di gruppo? Affrontare i problemi “a muso duro?” O infondere calma e serenità cercando la positività piuttosto che la negatività? Ci sono diverse correnti di pensiero…
• “Io sono un tipo abbastanza tranquillo e se ci sono problemi ne parlo serenamente con il Mister e con le compagne. Non mi piacciono le urla e lo sbraitare in uno spogliatoio non porta a risolvere i problemi. Parlare fra di noi, fare autocritica e capire gli errori per non ripeterli, ma sempre con calma, educazione e rispetto reciproco!”
Tu che studi hai fatto? Ora lavori, mi puoi dire di che cosa ti occupi? Come hai fatto allora e come fai oggi ad organizzare le tue giornate?
• “Ho preso il diploma di Perito meccanico e lavoro in uno Studio di Progettazione a Udine. Non ho mai avuto molti problemi per far coincidere lo studio prima e il lavoro poi con lo sport. Mi sono sempre ben organizzata e ho anteposto questa mia passione a tutto il resto!”
Il calcio femminile italiano sta vivendo dei cambiamenti importanti, quale è la tua opinione sull’entrata in scena di alcune importanti Società professionistiche nel movimento calcio femminile?
• “ERA ORA…è la via giusta per far decollare il calcio femminile in Italia! Queste Società professionistiche sono ben organizzate, c’è molta più qualità in ogni settore e le ragazze che ci giocano ne traggono degli enormi vantaggi essendo guidate da professionisti che curano con più attenzione tutti gli aspetti di un atleta, a livello fisico/tecnico/ tattico e, quando è necessario, anche medico. Io credo nella necessità che tutte le giocatrici, qualunque sport pratichino, diventino un giorno, speriamo non molto lontano, delle PROFESSIONISTE e non rimangano delle dilettanti anche se praticano sport ad altissimi livelli!”
Andiamo velocemente sul privato: hai altri Hobby oltre il calcio? Leggi libri? Vedi film, Tv, canzoni? Se sì, quali sono le tue preferenze?
• “Come ti ho detto prima, di tempo libero ne ho molto poco e quello che ho lo trascorro preferibilmente con i miei amici; sento qualche volta della musica e il mio cantante preferito è Ligabue!”
Dopo tanto lavoro e sport, se hai a disposizione una settimana di vacanza all’estero e in Italia, mi citi quali sono le tue mete preferite?
• “Allora, a me piace molto il mare e mi dicono che quello della Sardegna è meraviglioso quindi scelgo senza pensarci troppo di andare in questa bellissima isola dove non sono mai stata.” “All’estero ho sempre sperato di andare in Egitto. Una terra affascinante, con una storia antichissima e anche lì… con una mare stupendo!”
Grazie MICHELA. Che ti devo dire se non di avere ancora tante soddisfazioni a livello sportivo come giocatrice di un Tavagnacco vincente, soddisfazioni che estendo anche al tuo lavoro e al tuo futuro. Per finire ti auguro di “trovare il tempo, magari con i tuoi amici, di fare una “scappatina” in Sardegna e di volare nell’assolata nazione egiziana per ammirare le piramidi ricche di un fascino antico e misterioso!
MARIO MERATI
Calciodonne.it