BIG MATCH BRESCIA-MOZZANICA, A TU PER TU CON PAIGE WILLIAMS
- Daniele Pompignoli
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Al suo arrivo in Italia il Brescia aveva cinque punti di distacco da un Verona che sembrava lanciato verso la vittoria del campionato. Poi la risalita che, non a caso, per le "Gnare" ha coinciso proprio con l'arrivo in biancoazzurro del difensore Paige Williams. Da quel giorno la squadra ha inanellato una serie di dieci risultati utili consecutivi, con nove vittorie ed il pareggio di Bari, ottenuto grazie alla prima rete italiana di Paige. Su cosa sia cambiato dopo il ko di Mozzanica la giocatrice inglese ha le idee chiare. "Credo fosse arrivato un punto nel quale abbiamo capito che non potevamo abbassare il nostro livello di gioco contro squadre della seconda metà della classifica perché i veri campioni devono sempre esprimersi al massimo. Se noi vogliamo vincere questo campionato dobbiamo giocare al meglio delle nostre possibilità ogni settimana".
La prima rete segnata in terra pugliese da Paige Williams nell'inatteso 2-2 contro il Bari ha significato anche l'inizio di una serie di gol proseguita contro Vittorio Veneto e San Bernardo Luserna. Lei stessa forse non si sarebbe aspettata un inizio così. "Sono molto contenta di far parte di un Brescia nel quale mi sono sentita subito la benvenuta. Questo mi ha permesso di giocare serenamente".
C'è poi una bella analogia che accomuna il prossimo avversario del Brescia e il ruolino di marcia che fin qui ha unito Paige ed il gol: non è mai rimasta senza segnare per più di una partita e, coincidenza, dopo esser rimasta a secco in quella di Firenze, la prossima coinciderà con la sfida al vertice di domenica contro il Mozzanica. "Sono molto emozionata in vista di questa gara - confida -. Dopo l'impegno con la nazionale ho iniziato subito a concentrarmi sul compito che ci aspetta, anche perché vogliamo riscattare la brutta partita dell'andata". Proprio la maglia della nazionale è uno dei sogni di Paige, che tra l'altro ieri ha festeggiato il suo ventunesimo compleanno. Quale occasione migliore per fare un bilancio di una passione iniziata sedici anni fa, quando al parco non faceva altro che calciare il pallone? "È stato a quel punto che mio padre mi portò a giocare con la squadra di calcio femminile della città. Il resto è storia".
Una storia che nel 2014 ha messo Paige davanti ad un capitolo difficile a causa della rottura dei legamenti del ginocchio. "È stato probabilmente il momento più impegnativo nella mia carriera perché mi sono infortunata otto mesi prima dei mondiale Under20 in Canada. L'obiettivo era recuperare più in fretta possibile da un infortunio che può avere tempi di recupero di un anno. Fortunatamente attorno a me c'erano persone favolose che mi hanno aiutato a recuperare velocemente. Questo infortunio - prosegue Paige - mi ha insegnato ad apprezzare ancora di più il calcio. Cosa direi a chi vive una situazione come la mia? Lavorare duro ed avere un obiettivo al quale puntare, questo fa diventare tutto più semplice!".
Prima dell'infortunio, durante il percorso che la portava ai mondiali, Paige ha saputo costruirsi i momenti che più le sono rimasti impressi. "Oltre a qualificarci arrivammo alla finale del campionato europeo senza subire nemmeno un gol e per me che sono un difensore questo è molto positivo. Sempre in questo torneo poi sono stata inserita nelle undici calciatrici più promettenti d'Europa".
Tutto bellissimo, ma è a questo che forse ha fatto nascere nella mente di Paige quella voglia di cambiare e di andare a caccia di un'avventura che le permettesse di crescere ancora di più. Alla finestra c'è il Brescia con in mano il jolly della Champions League. "Cercavo di allontanarmi dalle mie comodità provando qualcosa di nuovo e venire a giocare in Italia significava anche poter tornare per la seconda metà della stagione inglese (in Inghilterra, la Women's Super League si disputa in estate, nda), e poi sono contenta di poter giocare nella Champions".
Dietro alla voglia di dare una scossa alla propria vita si nascondono spesso anche le difficoltà di trovarsi in un ambiente nuovo, dove si deve ricominciare tutto da capo o quasi. Anche Paige ha dovuto fare i conti con tutto questo. "Essere lontana da casa è stato più difficile di quanto immaginassi, ma tutte le persone di questa società mi hanno fatto sentire meno la sua distanza. Certo - prosegue - la mia famiglia mi manca molto, ma quando tornerò loro saranno lì. Per me questa era la prima volta in Italia e devo dire che è stata una buona scelta perché adoro il vostro paese. Poi il cibo, la cultura e il calcio mi stanno facendo piacere ogni momento vissuto qui".
L'entusiasmo e i successi di Paige si fondano anche e soprattutto su delle regole e dei principi che lei stessa, da sportiva, si è imposta. "Il calcio mi ha insegnato a concentrarti su te stessa. Non devi preoccuparti di chi è più avanti di te, ma lavorare sui tuoi punti deboli e riconoscere i tuoi punti di forza. È una questione di equilibrio".
Un equilibrio che Paige ha voluto interrompere per provare a crescere facendo un percorso che, solitamente, sono le calciatrici italiane a sognare di fare al contrario, giocando in un paese come l'Inghilterra, dove il calcio femminile ha maggiori visibilità e strutture ed ogni settimana vede quasi centomila ragazze scendere in campo. Differenze tra il nostro calcio e quello di Sua Maestà che Paige sintetizza con pochi e precisi concetti. "Il livello del calcio che si gioca a Brescia è molto alto, ma credo che in Italia tra le prime cinque squadre del campionato e le altre ci sia molta differenza. In Inghilterra invece tutti gli incontri sono difficili. Non penso che il tema del professionismo sia più importante rispetto alla professionalità che ti offre la società in cui ti trovi. A mio parere poi ci sono molti più aspetti professionali in Italia. Rispetto all'Inghilterra la maggior differenza credo stia nelle strutture, equipaggiamenti e risorse che da noi sono molto buone".
Dislivelli che il nostro calcio sta cercando lentamente di colmare, come dimostra anche la crescita dell'88% delle tesserate negli ultimi sette anni. Allo stesso tempo la strada da fare è ancora molta, ma proprio da una calciatrice proveniente da un calcio ed una cultura sportiva diversa come Paige potrebbero arrivare suggerimenti interessanti. "Attualmente il calcio italiano fa buon uso di ciò che ha a disposizione, ma penso che servirebbero campi migliori per allenarsi e poi, per continuare a crescere, più spazio da parte degli organi di informazione così come il portare più gente allo stadio".
Italia a parte, però, anche Paige ha come obiettivo quello di continuare crescere, magari raggiungendo quella maglia della nazionale inglese alla quale sembra predestinata. "Il mio obiettivo principale è arrivarci nei prossimi due anni, ma so che posso realizzare tutto questo solo continuando a lavorare duramente. Il Brescia poi mi ha aiutato fin dal mio arrivo permettendomi di giocare. Sono davvero grata a squadra e società e adesso la mia concentrazione è tutta nel cercare di vincere il campionato con loro qui in Italia".
Daniele Pompignoli
Twitter: @dpompignoli