RUBRICA AVANTI UN’ALTRA (PRIMO NUMERO) – INTERVISTA A CRISTIANA GIRELLI, ATTACCANTE DELL’ACF BRESCIA
- alice.zangrandi
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Cristiana, partiamo da lontano: come eri da bambina?
Da quello che mi raccontano i miei genitori ero molto vivace, avevo sempre voglia di fare sport e di giocare. Spesso giocavo in farmacia da mio papà, facevo calciare lui ed io ero il portiere, usavamo gli scaffali come porta.
Poi, a quindici anni, sei stata chiamata dal Bardolino..
Si, avevo partecipato con i maschi al torneo di Padenghe Saranno Famosi e avevo fatto un gol in rovesciata. L’osservatore del Foroni Verona mi aveva chiesto di andare a giocare con loro ma io non volevo assolutamente, ero convinta che oltre il calcio maschile non ci fosse nient’altro e non potessi più giocare perché volevo giocare solamente con i maschi. I miei genitori mi hanno fatto capire che non avrei potuto giocare per sempre con i ragazzi e così mi hanno convinta ad accettare la proposta. Ho deciso di continuare a giocare a calcio anche perché era l’unica cosa che mi rendeva felice.
Quando hai capito che saresti diventata così forte?
In realtà può essere che dia un’apparenza diversa di me, penso di essere una brava giocatrice ma non mi reputo forte; sto lavorando molto sulla mia autostima, è vero che ho fatto delle partite in cui posso dire di aver giocato bene ma devo ancora dimostrare molto.
Immagino che il calcio ti abbia fatto fare dei sacrifici, soprattutto nell’età dell’adolescenza quando si vuole uscire e stare con gli amici.
Si vedevo i miei amici che magari uscivano più di me ma l’uscita del sabato sinceramente non me la sono mai negata, evitavo di andare a ballare anche perché ero stanca dopo una settimana di impegni pesanti tra scuola e calcio però una pizza uscivo a mangiarla.
Adesso invece che serate preferisci fare? Discoteca?
Esco se la partita è andata bene, se sono arrabbiata torno a casa (ride, ndr)! Mi piace stare in compagnia e chiacchierare, non amo i posti affollati e in discoteca andrò forse una volta al mese, magari evitando le serate con troppa gente.
Sei iscritta all’università?
Si, finito il liceo mi sono iscritta alla facoltà di farmacia a Camerino; poi per comodità mi sono iscritta a biotecnologie a Verona per poter dare qualche esame e fare poi il trasferimento a farmacia, che sfortunatamente a Brescia non c’è.
Ti piace un libro o un film in particolare?
Diciamo che vado molto a periodi, ultimamente sto leggendo libri di poesie, mi piace Massimo Bisotti che scrive poesie romantiche e rispecchiano lo stato d’animo che sto vivendo adesso. Generalmente leggo comunque libri d’amore. Per quanto riguarda i film, mi piacciono molto i thriller.
Hai mai pensato di fare un’esperienza all’estero?
Si, ci sto pensando e in realtà ho avuto in questi anni anche qualche offerta però ho sempre rifiutato perché credo che per andare all’estero si debba essere pronte sia fisicamente che mentalmente. Anche qui in Italia per giocare a calcio seriamente devi essere sempre concentrata e disposta a dare sempre il massimo e quindi a maggior ragione all’estero.
Prima o poi ci andrò e quando andrò vorrò essere pronta al cento per cento e non mancherà molto, ho ventiquattro anni e il treno passa una volta sola.
E’ vero che in campo ti ispiri a Roberto Baggio?
Si, Baggio e Del Piero mi sono sempre piaciuti. Baggio ha vestito la maglia del Brescia e ho avuto la fortuna di vederlo al Rigamonti, Del Piero, da juventina, non posso non apprezzarlo!
Credo si somiglino molto come giocatori e come uomini, hanno sempre fatto parlare il loro gioco più di quello che facevano fuori e li ritengo un esempio soprattutto per i bambini e le bambine che si approcciano a questo sport.
Fuori dal campo invece ti piace il body-painting..
Mi piacerebbe fare un’esperienza in merito, anche se mi vergogno un po’.
Celebri sono i tuoi video in cui, a Verona, facevi l’imitazione delle tue compagne di squadra. Ne fai anche nel Brescia?
Si, ovvio e imito un po’ tutte. Penso di avere uno spirito di osservazione molto alto e quando parla qualcuno mi rimangono impresso l’accento o il modo di fare e riesco ad imitarlo. E siccome queste imitazioni fanno ridere e a me piace far ridere, le faccio spesso.
Anche perché è bello prendersi in giro, soprattutto all’interno dello spogliatoio!
Messi o Cristiano Ronaldo?
Ronaldo.
Sabatino o Panico?
Entrambe! Sono due grandi giocatrici seppur molto diverse in campo. Ho giocato con entrambe, con Patrizia a Verona giocavo più da centrocampista, con Daniela invece faccio l’attaccante e ci troviamo molto bene.
La tua compagna di squadra più divertente?
Rosucci, ma anche Zanoletti e Bonansea.
La più festaiola?
Prost! E Tarenzi!
La più intellettuale?
Giulia Nasuti, intellettuale e diplomatica sia in campo che fuori.
Quale è, per concludere, il giorno più bello della tua vita?
Sicuramente la storica tripletta che ho fatto in Champions contro il Birmingham, ribaltando il 2-0 dell’andata. Vorrei rivivere però anche la giornata in cui ho vinto lo scudetto con il Brescia, in casa davanti a tantissimi spettatori.
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Alice Zangrandi