Giovedì, 21 Novembre 2024
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Bonansea: “E’ l’inizio di un lungo cammino che deve unire tutti”

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bonansea-barbaraBattezzato il progetto BB9. Presentato a Torino, davanti ad un folto pubblico di giornalisti ed addetti ai lavori, con presenti esponenti di Coni, Aic, Special Olympics, Comune di Torino. 
Ha avuto il battesimo ufficiale oggi il percorso che Barbara Bonansea ha deciso di intraprendere da alcuni mesi con la conferenza stampa che si è tenuta a Torino presso il Circolo della Stampa Sporting Club.
Alla presenza di una folta platea composta da giornalisti e addetti ai lavori sono intervenuti oltre a Barbara e al suo manager Edoardo Brunetti, l'Assessore allo Sport di Torino Stefano Gallo, il presidente Special Olympics Piemonte Carlo Cremonte, il segretario CONI Roberto Scrofani e la dirigente Aic Katia Serra, il tutto moderato dal giornalista di Tuttosport Nicola Balice.
"E' un primo passo per cercare di uscire dal guscio – ha spiegato Barbara Bonansea – per iniziare a proporsi non come atleta singola, ma come movimento per far accendere su di noi le luci del riflettori.


Non è facile per me in alcuni frangenti vista la mia timidezza, ma penso che questa intrapresa sia una strada giusta, che rappresenti una svolta e possa dare una mano al movimento per crescere. Mi fa molto piacere che questa iniziativa, che Edoardo ama definire 'progetto' sia stata condivisa e sostenuta fin dal principio da Coni, Aic, l'Assessorato allo Sport di quella che è un po' la mia città, ovvero Torino, anche se sono nata a Pinerolo che è a pochi chilometri da qui. E' un iniziare a provare a cambiare le cose, e solo tutti insieme possiamo farlo e non posso che essere felice che si sia pensato a me come calciatrice apripista. So bene, e lo sappiamo tutti, che probabilmente i frutti non verranno raccolti dalla mia generazione di calciatrici e forse nemmeno da quella seguente, ma dalla terza in poi, però è importante iniziare a muovere i primi passi".
Nel corso della conferenza stampa sono state poi poste domande dai giornalisti presenti sulla stretta attualità: "Le cose che devono cambiare per prime? – risponde Barbara – Indubbiamente il primo passo è che noi calciatrici si diventi professioniste totalmente, non solo a parole, dobbiamo crescere prima di tutto noi per prime; poi che ci sia l'abolizione del vincolo fino ai 25 anni per un graduale, ma non lento, passaggio da dilettantismo a professionismo.
L'apertura alle straniere in Italia? E' una buona cosa solo in parte, perché le nostre società non sono in grado di portare in Italia le top player, quindi arrivano calciatrici che sicuramente possono aiutarci a crescere, ma non a far quel salto di qualità che si ricerca. Il problema è che così si rischia di trascurare i vivai che già di loro sono malandati.
Gama e Manieri? Deve essere un orgoglio per tutto il movimento che Paris Saint Germain e Bayern Monaco abbiano deciso di puntare su di loro, ma questo evidenzia anche quanto il movimento sia indietro e non riesca ad offrire ai talenti l'opportunità di crescere ed essere protagoniste in Europa con squadre del proprio paese.
La Nazionale? Ora affronteremo Romania ed Estonia, devono arrivare sei punti per iniziare il cammino, sono gare alla nostra portata. All'interno del girone per la qualificazione ai Mondiali dovremo guardarci dalla Spagna, ma passare il turno è un nostro obiettivo alla portata.
Obiettivi con il Brescia? Vincere il campionato, non possiamo nasconderci".
Ad andare più nel dettaglio del progetto Edoardo Brunetti, manager di Barbara: "Effettivamente la parola 'progetto' pronunciata così fine a sé stessa può voler dire tutto o niente, ci giochiamo molto su questa cosa, ma lo abbiamo ribattezzato progetto perché non si tratta solo di essere qui oggi per inaugurare ufficialmente il sito internet di Barbara, ma di iniziare, tutti insieme, un percorso, anche ambizioso non lo neghiamo, per proporsi, per smettere di far restare il calcio femminile in un angolo a piangersi addosso e iniziare ad andare a bussare alle porte proponendosi. Barbara, i miei collaboratori, ed io ci siamo tutti approcciati al calcio femminile in tempi, modi e ruoli diversi, ma tutti abbiamo tratto le stesse conclusioni:
ha potenzialità pazzesche inespresse o che si vogliono lasciare inespresse. In Barbara ho visto da subito quella voglia di fare e quella mentalità che ho conosciuto in tanti anni di calcio maschile professionista e che può fare la differenza in questa sfida". 

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calciodonne252

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

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