Venerdì, 27 Settembre 2024
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

A tu per tu con...Dennis Gionchilie

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva
 
A Tu per Tu con...Dennis Gionchilie [I]“Se i risultati non vengono chi paga è l'allenatore, così è stato per me!”[/i] di Mario Villa Dennis Gionchilie nasce il 29 Agosto 1968 a Bergamo. La sua passione per il calcio prende forma a 11 anni quando finalmente può dare vita al suo amore per il calcio. Una carriera che lo vede scendere in campo in squadre giovanili sia a livello provinciale che regionale, fino a lanciarlo sino in 1^ categoria dove a causa di infortuni seri e impegni lavorativi è costretto ad appendere gli scarpini al chiodo. Il suo amore per il calcio però non si esaurisce e da neo-trentenne decide di continuare la sua avventura accomodandosi in panchina. L’Excelsior Bergamo è la sua casa. La società che lo aveva visto vestire i propri colori, ora gli da l’occasione di prendere in mano una squadra di Giovanissimi e la cosa sembra subito funzionare. Anno dopo anno i risultati si fanno vedere: in 7 stagioni Gionchilie e i suoi “terribili ragazzi” vincono i campionati provinciali nelle categorie Giovanissimi, Allievi e Juniores. Se l’avventura con le giovanili era stata positiva, il mister bergamasco si ripete con la prima squadra; al primo colpo promozione dalla 3^ alla 2^ categoria e dopo 3 stagioni alla guida dei grandi, per Gionchilie era giunto il momento di mettere la parola fine ad un ciclo che in 10 anni gli aveva regalato grosse soddisfazioni. Nel Giugno 2008, il presidente atalantino Maraglino arruola Gionchilie. Il primo incarico nel calcio femminile alla giuda, però, della formazione delle Giovanissime. A Luglio le cose cambiano; Zonca, allenatore della prima squadra, lascia l’incarico e Casu, il vincente allenatore della formazione primavera passa alla guida della prima squadra spostando così Gionchilie al timone della primavera; ma non finisce qui. Nella burrascosa estate che vede partir da Bergamo pezzi pregiati della rosa atalanatina, c’è ancora un cambio; il 15 Agosto lo staff orobico annuncia che Gionchilie sarà il nuovo allenatore della prima squadra. Tra l’incredulità generale, vista la sequenza di eventi, il neo tecnico accetta l’incarico assegnatogli anche se i problemi che dovrà affrontare non saranno pochi. “L’Atalanta era un gruppo fortemente rinnovato, in cerca di una nuova identità con tanto lavoro da sviluppare visti gli inserimenti di ragazze provenienti dal vivaio e di nuovi acquisti. Tutto ciò non mi ha creato grosse complicazioni; per me era tutto nuovo e le ragazze dovevo conoscerle direttamente sul campo e non per gli articoli dei giornali.” L’Atalanta aveva bisogno di ricominciare un nuovo ciclo. Dopo la promozione e le successive salvezze nella massima serie, il mercato estivo aveva visto partire nomi importanti: capitan Zizioli, Zanoletti, Ceroni e Ramera (destinazione Brescia) e Gritti, Rota e Mangili (Mozzanica) e il gruppo creato dallo staff bergamasco doveva riuscire a emulare le gesta delle stagioni passate. Purtroppo per Gionchilie c’è il bel gioco, anche con formazioni più quotate, ma mancano i risultati che sono la cosa più importante. La goccia che fa traboccare il vaso è la catastrofica trasferta a Bardolino che segna la fine dell’ “era Gionchilie”. “In tutti gli sport di squadra se i risultati non vengono chi paga è l'allenatore, è giusto così perchè non si può cambiare un’intera rosa se si perde, si predilige cambiare il tecnico; così è stato per me. Quello che ho potuto fare in questi pochi mesi spero sia stato positivo per la squadra; spero di aver lasciato qualcosa che gli possa servire in futuro”. Gionchilie termina così la sua avventura nel calcio femminile proprio a “causa” di quel Bardolino che proprio lui vede come favorito per la vittoria finale del campionato. “Il Bardolino , ormai fuori dalla competizione europea e con le soliste che si ritrova riuscirà a colmare il gap”. Mentre per il discorso retrocessione si sbilancia, confidando che se vede il Milan come principale “bocciata”, resterà aperta fino alla fine la lotta per il penultimo posto tra Chiasiellis, Riozzese, Venezia e la sua ex Atalanta, anche se ha fiducia nelle sue ragazze: “L'Atalanta ha un buon potenziale e viste le avversarie affrontate sin qui, ha la possibilità di salvarsi sempre che gli infortuni non ne condizionino il cammino. Sotto questo punto io sono stato sfortunato per tre mesi non ho avuto tutta la rosa al completo, con giocatrici d’esperienza come Bernardi, Ravasio e Scarpellini mai al 100%...”. Proprio riguardo alle giocatrici, Gionchilie esprime la sua ammirazione verso alcune viste all'opera durante questa sua breve esperienza; “Gabbiadini , Tona, Parisi , Camporese , Boni , Gama , Brutti sono state le ragazze che mi hanno maggiorante impressionato”. Prima delle ultime domande, il nostro mister ritorna sulla sua breve avventura nel calcio femminile: “E’ stata un’esperienza più che positiva; se avrò la possibilità di allenare ancora una squadra femminile lo farò volentieri perchè mi piacerebbe completare quest’avventura per poter ampliare il mio bagaglio tecnico e verificare se il lavoro intrapreso quest'anno era un buon programma”. Dal calcio maschile al femminile; hai notato grosse differenze? [i]Non ci sono grosse differenze tra il calcio maschile e quello femminile, il pallone gira allo stesso modo. L'unica differenza è la passione per il calcio; le ragazze giocano con la passione nel cuore. La fisicità del gioco maschile viene compensata con la maggior tecnica e gioco. In questi pochi mesi nel calcio femminile ho riscoperto il bello del calcio, il gusto di vedere il calcio giocato. [/i] Quanto conta avere forti soliste in squadra? [i]Avere delle soliste forti nel femminile come nel maschile è importante, ma si gioca in 11 e dunque è necessario avere anche un buon gruppo. Il solista è determinante in certe situazioni, ti può far vincere la partita o salvare il risultato, che sia un difensore o un attaccante; il gruppo è fondamentale per far emergere il solista e per portare a termine la stagione con il raggiungimento dell'obiettivo prefissato. Il gruppo deve essere composto da un 70% di buoni giocatori e dal 30% di ottimi giocatori; l'allenatore deve poi essere bravo nella gestione del tutto. [/i] Come vedi il futuro del calcio femminile? [i]Sicuramente il calcio femminile ha bisogno di essere pubblicizzato; serve gente alla Federazione capace di promuovere il prodotto e sarebbe importante un maggior interesse da parte della stampa nazionale. All'estero il calcio femminile è una realtà perchè sono decenni che lo sviluppo avviene già a livello scolastico. Purtroppo manca gente che ci crede sul serio e che sia pronta ad investire sul calcio femminile. Ci vuole tempo ma qualcuno si è mosso e piano piano sono sicuro che le cose cambieranno.[/i] Il calcio… [i]Il Calcio, è un gran bel mondo da vivere spensieratamente perchè può essere vissuto da tutti: bambini, uomini e donne, perchè un calcio ad un pallone tutti una volta nella vita lo hanno tirato.... [/i] [u][i]Un particolare ringraziamento a mister Gionchilie per la collaborazione e la disponibilità e un augurio per la sua futura carriera sportiva, sperando sempre sotto il segno del calcio femminile.[/i][/u]

Category

Author

Ricerca Articoli

Keyword

Category

Author

Date

calciodonne252

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Firenze il 15 settembre 2016  n. 6032.
Direttore Walter Pettinati - PROMOITALIA Editore.

Please publish modules in offcanvas position.