"Papa' perche' non posso giocare a calcio?"
- maurizio faretta
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Il titolo è volutamente provocatorio, infatti penso che per una ragazza la persona più difficile da convincere non sia la mamma, ma il suo papà.
Il genitore inorridisce al solo pensiero di vedere la sua bimba, con le scarpe da calcio, che scimmiotta suo fratello più grande. Premetto che sono il padre di un'adolescente, che ha seguito la trafila di molte atlete. Iniziando dalla scuola calcio con i maschietti, per finire oggi con una squadra femminile.
Questo articolo scaturisce da una chiacchierata di ieri sera, con un padre, ex allenatore di calcio (categoria pulcini-esordienti), letterlmente inorridito all'idea di una figlia calciatrice: "E' uno sport per uomini, è come se una donna servisse Messa".
Purtroppo, non è il primo genitore scettico con cui discuto a causa del calcio "in rosa".
Ci sono molti pregiudizi da sfatare (l'omosessualità diffusa, la crescita disarmonica del corpo femminile ecc.); bisogna invece considerare, che nelle nostre città è molto complicato praticare uno sport all'aria aperta.
Il calcio è invece uno sport aerobico, completo che fa crescere arminicamente tutto il corpo dell'atleta. Vorrei pertanto che le giovani calciatrici e i loro genitori possano testimoniare con un breve commento: "Perchè abbiamo voluto scegliere il calcio piuttosto della "femminile" pallavolo". Chiedo inoltre ai miei colleghi papà come siete stati convinti dalle vostre figlie o dai vostri dirigenti sportivi a praticare questo sport.
Maurizio Faretta